800 perline ossee, un bracciale in rame a spirale e 168 pezzi in oro, cioè 166 anelli e 2 vaghi: è questo il bilancio del recente ritrovamento effettuato in una tomba rinvenuta nelle vicinanze di Oradea, nel nordovest della Romania, lungo la strada che collega la città capoluogo del distretto di Bihor e lo svincolo di Biharia dell’autostrada A3.

Nell’ambito delle ricerche condotte sui nove siti del cantiere relativo alla realizzazione del nuovo tratto stradale, infatti, archeologi e studiosi hanno rinvenuto una tomba risalente all’Età del Rame con un inventario davvero fuori dal comune.

tomba romania anelli
Gli anelli in oro rinvenuti durante gli scavi nella tomba dell’Età del Rame in Romania, nelle vicinanze di Oradea. Credits: Museo Ţării Crişurilor

In particolare, è stato il sito VIII degli scavi effettuati sull’area di interesse archeologico durante l’esecuzione delle opere relative al nuovo asse stradale a restituire un corredo funebre che, nel confronto con le sepolture indagate nella medesima area, risulta straordinariamente ricco di reperti di eccezionale valore, attirando inevitabilmente l’attenzione dell’équipe coordinata dall’archeologo Călin Ghemiș del Museo Ţării Crişurilor di Oradea.

Credits: Museo Ţării Crişurilor

Solo una piccola porzione dei manufatti in questione è stata mostrata ufficialmente a giornalisti e pubblico in occasione della conferenza stampa promossa per fare il punto della situazione a conclusione dei lavori: la maggior parte dei reperti, infatti, è stata inviata in laboratorio per una più specifica datazione al carbonio-14. Sono previsti, inoltre, degli studi antropologici e delle analisi del DNA rinvenuto nella sepoltura, con l’obiettivo di far luce sulle dinamiche che hanno portato alla sepoltura del corredo e, in particolare, sull’identità della persona sepolta.

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Credits: Museo Ţării Crişurilor

Le ricerche hanno avuto inizio il 29 marzo di quest’anno per poi concludersi il 25 giugno. Poco meno di tre mesi di intenso lavoro, dunque, che hanno evidentemente dato i loro frutti grazie agli sforzi congiunti di tutta l’équipe. Alle operazioni di scavo e di studio dei reperti hanno preso parte il professor Molnar Kovács Zsolt della Facoltà di Storia e Filosofia dell’Università di Babeș-Bolyai e Cluj-Napoca, il dottor Adrian Ursuțiu del Centrul ArchaeoUBB e dell’Università di Cluj-Napoca e il dottor Florin Sfrengeu dell’Università di Oradea.

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Credits: Museo Ţării Crişurilor
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Credits: Museo Ţării Crişurilor

Foto e materiali: Museo Ţării Crişurilor di Oradea. Per ulteriori di approfondimento: Agerpres.

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