Una delle scoperte archeologiche più importanti degli ultimi anni quella che vede protagonista il sito di San Casciano dei Bagni (SI), in Toscana, nel santuario etrusco-romano connesso all’antica vasca sacra della sorgente termo-minerale.

Dall’ultima campagna di scavi sono infatti emerse oltre 20 statue di bronzo perfettamente conservate, ex voto, ceramiche e anche cinquemila monete in oro, argento e bronzo.

Una scoperta che riscriverà la storia e sulla quale sono già al lavoro oltre 60 esperti di tutto il mondo”, dichiara l’etruscologo responsabile dello scavo, prof. Jacopo Tabolli. È così infatti che, 50 anni dopo la scoperta nel 1972 dei celebri “Bronzi di Riace”, si riscrive a San Casciano dei Bagni la storia dell’antica statuaria in bronzo di età etrusca e romana.

Quello del sito toscano è il più grande deposito di statue in bronzo di età etrusca e romana mai scoperto nell’Italia antica e uno dei più significativi di tutto il Mediterraneo: senza eguali soprattutto perché, finora, di questa epoca si conoscevano prevalentemente statue in terracotta.

San Casciano dei Bagni
San Casciano dei Bagni, statue. Foto: Ministero della Cultura

Un ritrovamento eccezionale, che conferma una volta di più che l’Italia è un paese di tesori immensi e unici. La stratificazione di diverse civiltà è un unicum della cultura italiana”, dichiara il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Mi sono voluto personalmente complimentare con gli archeologi e il team di ricerca”, ha concluso il Ministro. Lo studio e la valorizzazione di questo tesoro sarà un’ulteriore occasione per la crescita spirituale della nostra cultura e per il rilancio di territori meno noti al turismo internazionale, ma anche come volano per l’industria culturale della Nazione.

Foto: Ministero della Cultura

“È la scoperta più importante dai Bronzi di Riace e certamente uno dei ritrovamenti di bronzi più significativi mai avvenuti nella storia del Mediterraneo antico”, commenta il Direttore Generale Musei, Massimo Osanna, che ha appena approvato l’acquisto del palazzo cinquecentesco che ospiterà nel borgo di San Casciano le meraviglie restituite dal Bagno Grande, un museo al quale si aggiungerà in futuro un vero e proprio parco archeologico”.

San Casciano dei Bagni
San Casciano dei Bagni. Foto: Ministero della Cultura

“L’importanza del metodo usato in questo scavo è rappresentata anche dalla collaborazione tra specialisti di ogni disciplina: dagli architetti ai geologi, dagli archeobotanici agli esperti di epigrafia e numismatica”, spiega il Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio del MiC, Luigi La Rocca“.

San Casciano dei Bagni
San Casciano dei Bagni. Foto: Ministero della Cultura

“Questa scoperta offre un’opportunità che non è solo culturale e turistica, ma è una vera e propria occasione di rinascita”, dichiara la Sindaca del Comune toscano, Agnese Carletti. “A San Casciano nasceranno un nuovo museo, che ospiterà le eccezionali statue, e un parco archeologico. Due nuovi luoghi che saranno per il territorio un vero e proprio motore di sviluppo che andrà ad aggiungersi alla già entusiasmante presenza dei giovani archeologi provenienti da tutto il mondo che, grazie a questo scavo, stanno ripopolando il paese ormai per molti mesi all’anno”.

Le statue in bronzo raffigurano divinità venerate probabilmente nel luogo sacro e assieme ad esse sono state trovate anche offerte anatomiche, cioè oggetti raffiguranti parti del corpo per le quali si chiedeva l’intervento curativo della divinità attraverso le acque termali.

Dal fango caldo sono riemerse in queste settimane anche effigi di Igea e di Apollo, oltre a un bronzo che richiama il celebre Arringatore, scoperto a Perugia e che si trova attualmente nelle collezioni storiche del Museo Archeologico Nazionale di Firenze.

San Casciano dei Bagni
San Casciano dei Bagni, statue. Foto: Ministero della Cultura

L’eccezionale contesto e il perfetto stato di conservazione delle statue all’interno delle acque calde della sorgente, ha permesso di preservare anche delle iscrizioni in etrusco e latino. In queste si leggono molti nomi appartenenti a famiglie potenti del territorio etrusco come i Velimna di Perugia o i Marcni noti nell’agro senese.

Accanto a onomastica e forme dedicatorie in etrusco si trovano anche iscrizioni in latino, che menzionano le aquae calidae, le fonti calde del Bagno Grande, dove le statue furono collocate originariamente.

Statue. Foto: Ministero della Cultura

Gran parte di questi bronzi si data tra il II secolo e il I d.C. e fa capire come il tessuto sociale etrusco, nel corso dei secoli, si sia fuso con quello romano, in quei territori che tra VII-VI secolo vedevano gli Etruschi dominare gran parte dell’Italia centro-occidentale.

“Il santuario con le sue statue appare come un laboratorio di ricerca sulla diversità culturale nell’antichità, testimonianza unica della mobilità etrusca e romana”, spiega il prof. Jacopo Tabolli, etruscologo dell’Università per Stranieri di Siena e direttore del progetto scientifico. “Rispetto alle note scoperte di antiche statue in leghe di bronzo – pensiamo per esempio al celebre Arringatore scoperto a Perugia ed esposto al Museo Archeologico Nazionale di Firenze – quanto riemerso dal fango è un’occasione unica di riscrivere la storia dell’arte antica e con essa la storia del passaggio tra Etruschi e Romani in Toscana”.

Statue. Foto: Ministero della Cultura

“La campagna di scavo che ho avuto l’onore e il piacere di dirigere sul campo per 14 settimane tra giugno e ottobre ha ottenuto risultati stupefacenti e in parte inaspettati”, commenta il Direttore di scavo, Emanuele Mariotti. “I ritrovamenti e la monumentalità del sito hanno superato le nostre aspettative. Bisogna notare come l’eccezionalità del contesto non derivi solo dalle stratigrafie fangose ma intatte all’interno della vasca, così ricche di tesori d’arte e numismatici, ma anche dall’architettura con cui fu concepito, in epoca primo-imperiale, il cuore del santuario, destinato a raccogliere le potenti acque calde della sorgente, oggi del Bagno Grande”.

Statue. Foto: Ministero della Cultura
San Casciano dei Bagni, statue
Foto: Ministero della Cultura

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