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Scopriamo la capitale egizia di Gebelein con gli archeologi polacchi

11 Marzo 2015

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Wojciech Ejsmond e Daniel Takacs analizzano decorazioni nel tempio in roccia di Hathor. Foto di P. Witkowski

È cominciata la seconda stagione del progetto archeologico polacco a Gebelein, nel sud dell’Egitto. Il luogo era molto importante nella storia del paese, ma i ricercatori sanno ancora relativamente poco su di esso. L’anno scorso, i ricercatori hanno scoperto molti monumenti, con iscrizioni, tombe di dignitari e luoghi di culto scavati nella roccia.
Piotr Witkowski documenta le iscrizioni. Foto di W. Ejsmond

Una caratteristica tipica del panorama di Gebelein sono le due rocce calcaree che torreggiano sul Nilo e sul deserto circostante. Wojciech Ejsmond, dell’Università di Varsavia e a capo del progetto, spiega che all’alba della storia, Gebelein era un centro amministrativo ben posizionato strategicamente e in termini di risorse naturali. Ci sono segni del fatto che si tratti di una capitale dei protostati dai quali emerse lo Stato egizio tra il quarto e il terzo millennio a. C.
Lo scopo per quest’anno è quello di inventariare altre centinaia di tombe, da differenti periodi di tempo, e di decifrare le iscrizioni che ricoprono i santuari di roccia. Sempre Ejsmond spiega che si tratta di un materiale di ricerca unico, che getta luce sulle credenze religiose e sulle pratiche della gente comune, fornendo nuove informazioni sulla politica culturale e religiosa dei Faraoni. Vista l’espansione degli insediamenti vicini, è necessario salvare quanto più possibile di questo patrimonio, rapidamente e fortunatamente col supporto del Ministero delle Antichità Egizie.
Julia Chyla al lavoro con un dispositivo mobile GIS. Foto di W. Ejsmond

Link: PAP – Science & Scholarship in Poland

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