Mettiamo da parte per un attimo la famosa iscrizione a carboncino datata 17 ottobre anno (?) che sta dividendo web e pompeianisti e parliamo di due splendide domus che man mano stanno mostrando il loro antico splendore: la casa di Giove e la casa con Giardino, entrambe situate nella Regio V in corso di scavo a Pompei.

Dai lapilli emergono pitture vivaci, megalografie, suppellettili, mosaici e ancora una volta preziose informazioni che aggiungono tasselli alla storia della città e all’eruzione del 79 d.C.

Regio V Pompei
La Casa di Giove. Immagine Pompeii sites

La casa di Giove, così chiamata dopo il ritrovamento di un affresco raffigurante il padre degli dei nel larario del giardino, fu parzialmente scavata nell’Ottocento e al momento dell’eruzione era in corso di ristrutturazione.

Diversi sono i cunicoli rinvenuti e praticati in passato dagli scavatori borbonici per recuperare vasellame e oggetti preziosi che purtroppo hanno compromesso anche irrimediabilmente la struttura della casa. Gli archeologi moderni, però, seguendo una precisa metodologia stratigrafica sono riusciti a recuperare preziose informazioni sui metodi di scavo antichi e darne nuove sugli strati ancora integri, arrivando fino ai livelli pavimentali che hanno riservato grandiose scoperte e in alcuni casi anche ricca suppellettile fittile e metallica.

Lo scavo ha restituito la struttura di una dimora con atrio centrale, circondato da ambienti decorati con ingresso lungo il Vicolo dei Balconi e sul fondo uno spazio aperto su cui si affacciano tre ambienti. La particolarità di alcuni ambienti e dell’atrio sta, con stupore, nella ricca decorazione in I stile pompeiano (II secolo a.C.) con riquadri in stucco imitanti lastre marmoree policrome e cornici con modanature dentellate. È probabile che il proprietario non abbia cambiato appositamente la tipologia decorativa mantenendo volutamente il primo stile che via via era stato sostituito in altre dimore da pitture più moderne.

Regio V PompeiLa pavimentazione spesso in semplice signino, in due ambienti è impreziosita da eccezionali riquadri a mosaico rettangolari di grande qualità artistica e con raffigurazione che non hanno, fino ad ora, precisi confronti e che, ad un primo esame, sembrano riferirsi a miti poco rappresentati, forse di carattere astrologico.

Regio V PompeiAnche tracce di un incendio sono state pervenute in un ambiente confinante con la vicina casa delle Nozze d’Argento, già largamente indagato in epoche passate. Il fuoco aveva annerito la parete affrescata e aveva distrutto elementi di arredo, tra cui probabilmente un letto e la relativa stoffa. Ancora una volta un prezioso reperto vista la rarità di ritrovamenti di tessuti a Pompei.

Regio V Pompei
La Casa con Giardino. Immagine Pompeii sites

Ma è la Casa con Giardino ad aver incuriosito più di tutti proprio per l’iscrizione rinvenuta sulla parete di un ambiente. Ma cosa c’è scritto esattamente? Sappiamo che si tratta di un’iscrizione a carboncino il cui testo è stato tradotto ed interpretato, vista la difficoltà paleografica, dall’epigrafista e pompeianista Antonio Varone.

XVI (ante) K (alendas) Nov (embres) in[d]ulsit pro masuri esurit[ioni]

“Il 17 ottobre lui indulse al cibo in modo smodato”

Regio V PompeiSecondo quanto riportato, questa data sarebbe la “prova” che l’eruzione avvenne in autunno perché, trattandosi di carboncino, fragile ed evanescente, questo non avrebbe potuto resistere a lungo nel tempo, ed è quindi probabile che la scritta sia stata realizzata una settimana prima della presunta data dell’eruzione che si sposta così ad ottobre. Prima di poterci esporre sulla scoperta che rimane comunque grandiosa, aspettiamo ulteriori analisi scientifiche ma ci sentiamo di dire che al massimo questo elemento verrebbe a costituire un ulteriore indizio di un filone di studi che dura da anni e che ha visto in tempi recenti la direttrice degli scavi di Pompei, Grete Stefani, apportare nuove e interessanti tesi a favore della datazione autunnale, tesi che nasce da un’attenta analisi dei testi antichi e quindi da una ricerca filologica degli autori che parlano dell’eruzione del 79 d.C. e di una approfondita analisi archeologica sui siti vesuviani colpiti dall’evento, in cui i reperti botanici e la frutta di carattere autunnale (melegrane, fichi secchi, vendemmia, noci, pigne) hanno particolare rilievo.

La Casa con Giardino prende il nome dal ritrovamento di un ampio spazio aperto con portico, all’interno del quale sono state rinvenute tracce vegetali che, dopo accurate analisi paleobotaniche, stanno fornendo un quadro completo delle specie presenti nel giardino al momento dell’eruzione. Anche questo edificio fu interessato da scavi antichi, i cunicoli lo confermerebbero, tuttavia la maggior parte degli ambienti e degli apparati decorativi si sono mantenuti in buone condizioni e presentano tracce di lavori in corso al momento dell’eruzione.

L’ingresso principale dell’abitazione si affacciava su vicolo dei Balconi. Lo stretto ingresso immetteva su un atrio, a sua volta comunicante con un portico aperto sul giardino e sostenuto da colonne in muratura poggianti su una zoccolatura riccamente decorata da affreschi su fondo nero raffiguranti piante fiorite.

In una stanza con apertura sul portico e che a differenza di altre ha resistito alla prima fase dell’eruzione (quella con la caduta dei lapilli), per poi essere distrutta e riempita dal materiale piroclastico, sono stati rinvenuti i resti scheletrici di cinque fuggiaschi che evidentemente avevano cercato riparo nella stanza più interna della casa. Le indagini, ancora in corso, hanno rivelato la presenza di fori sulle pareti, cunicoli forse antecedenti alle ricerche ufficiali del 1748 che hanno causato uno sconvolgimento degli scheletri intercettati.

Regio V PompeiPortico e pareti di affaccio sull’atrio presentano una ricca decorazione. In particolare, una stanza ha restituito al centro della parete un quadretto con scena idilliaco sacrale in un ambiente boschivo. L’ambiente adiacente, invece, era decorato con megalografie. In una si riconosce Venere con una figura maschile (Paride o Adone) e con Eros, mentre in un altro riquadro la dea della bellezza e dell’amore è raffigurata mentre pesca insieme ad Eros. Sempre in questo ambiente vi è anche un raffinato ritratto femminile, forse la domina della casa.

Regio V PompeiCome già fatto presente, l’abitazione si trovava in fase di ristrutturazione al momento dell’eruzione e questo si può spiegare con il fatto che, accanto a stanze con pareti e soffitti affrescati, vi erano alcuni ambienti con pareti semplicemente intonacate e addirittura prive di pavimento, come l’atrio e il corridoio d’ingresso.

Non solo l’iscrizione a carboncino, ma diversi sono i graffiti trovati sulle pareti dell’atrio e del corridoio d’ingresso, alcuni di carattere osceno, altri con disegni stilizzati, tra cui alcuni volti. In buone condizioni si sono mantenuti anche disegni tracciati con calce e gesso, tra cui uno raffigurante un volto umano caricaturale di profilo e con carbone altri volti umani.

Regio V PompeiScavi ricchi di suppellettili, oggetti di uso quotidiano a testimonianza della vita che scorreva tranquilla prima dell’imminente tragedia. Dalla Casa con il Giardino provengono due oionochoai in bronzo con anse figurate e piccoli inserti in argento e un braciere in ferro rinvenuto nel portico. Più cospicua la suppellettile rinvenuta all’interno della Casa di Giove, concentrata in due stanze. Nell’ambiente decorato in I stile, il pavimento era completamente coperto di vasi fittili e bronzei di varia tipologia, probabilmente lì riposti a causa dei lavori di ristrutturazione degli ambienti di casa.

Le indagini in corso coprono una superficie di oltre 1000 metri quadrati, nella zona chiamata “cuneo”, posta tra la casa delle Nozze d’Argento e la casa di Marco Lucrezio Frontone. A tutti gli effetti uno dei più grandi interventi di scavo in aree non ancora indagate, dal dopoguerra. Il cantiere rientra nel progetto di intervento di messa in sicurezza dei fronti di scavo di tutta una parte di area non scavata della città vesuviana che si estende per circa 22 ettari. I lavori porteranno alla messa in sicurezza di oltre 2.5 km di muri antichi, mentre i fronti di scavo delle Regiones I-III-IV-V-IX saranno oggetto di interventi per mitigare il rischio idrogeologico, consentendo così un adeguato drenaggio del suolo, problema che ha sempre afflitto la città durante le piogge e riducendo così la spinta del terreno sui muri antichi.

Regio V PompeiGli interventi globali dureranno circa due anni per un costo complessivo di 8,5 milioni di euro e rientrano nei lavori del Grande Progetto Pompei.

Tutte le foto dalla Soprintendenza Parco Archeologico di Pompei

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