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Achille Talarico

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Achille Talarico (Catanzaro 1837-Napoli 1902)

Nasce a Catanzaro nel 1837. Si trasferisce giovanissimo a Napoli, dove frequenta lo studio di Giuseppe Mancinelli prima di iscriversi, nel 1856, all’Istituto di Belle Arti. La formazione classica non gli impedisce di sperimentare le moderne tendenze. Artista eclettico, partecipa più volte alla Promotrice napoletana, cimentandosi in diversi generi pittorici. Spazia dalle scene folkloristiche alla natura morta, alla pittura di storia e al paesaggio, senza disdegnare i soggetti sacri. Descritto dai biografi come un personaggio schivo, deve la sua fama alla produzione ritrattistica tra il ceto nobile napoletano, ma non sono rari i dipinti in cui ritrae soggetti di estrazione popolare. Il modello iconografico del mezzo busto ripreso di trequarti ben presto lascia spazio al ritratto a figura intera di taglio fotografico. Ne è un esempio il dipinto Dopo una festa in maschera, acquistato dalla famiglia Reale per il Museo di Capodimonte. L’ambientazione aristocratica ritorna in Nel palco, mentre in Felicità dei campi l’artista si dimostra abile nel declinare anche in chiave rurale la sua vena realistica. I ritratti di Achille Talarico sono ricchi di dettagli che raccontano il personaggio, aiutando a coglierne non solo lo status sociale, ma anche lo stato d’animo. Nel Ritratto d’uomo con guanto di Palazzo Pitti e nel Ritratto del Re Vittorio Emanuele III, i soggetti sono ripresi frontalmente con lo sguardo dritto a fissare l’osservatore. Muore a Napoli nel 1902.

Testo dall’Ufficio Stampa Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale

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