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La Colonna Traiana, ieri oggi e domani: il racconto permanente

La Colonna Traiana - Il racconto di un simbolo mostra al Colosseo: veduta generale, Archivio Parco archeologico Colosseo
mostra al Colosseo: veduta generale, Archivio Parco archeologico Colosseo

La Colonna Traiana fu inaugurata il 12 maggio del 113 d.C., esattamente 1910 anni fa, per celebrare le due campagne militari di Traiano in Dacia (101-106) nel momento di massima espansione geografica dell’Impero Romano: per la complessità delle scene e lo straordinario valore artistico dei bassorilievi che raccontano quegli avvenimenti lungo un fregio spiraliforme di circa 300 metri, essa rappresenta uno dei monumenti più significativi dell’arte di età romana imperiale, oltre a costituire, da secoli, un “segno” iconico, in grado di polarizzare l’attenzione di romani e turisti.

In 155 scene, 2570 figure e numerosissimi particolari, il fregio della Colonna riporta il racconto della conquista militare scolpita nel marmo di Carrara per una profondità media di circa 45 mm, uno spessore fragile, soggetto ai danni del tempo e della storia. A tutela della sua superficie la Traiana conobbe un lungo restauro nel periodo 1981-1988 da parte dell’allora Soprintendenza Archeologica di Roma di concerto con l’Istituto Centrale del Restauro del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, grazie ai fondi della Legge speciale per Roma (Legge 23 marzo 1981, n. 92 “Provvedimenti urgenti per la protezione del patrimonio archeologico di Roma”).

I ponteggi che per quasi dieci anni avvolsero il fusto – così come raccontato da Salvatore Settis nel video generosamente concesso dalla RAI e presente in mostra – offrirono agli addetti ai lavori, restauratori, architetti, archeologi ma anche disegnatori e fotografi professionisti un momento privilegiato di conoscenza: la possibilità di indagare per la prima volta approfonditamente la materia e leggere quel racconto meglio di come poterono fare gli antichi sporgendosi dalle Biblioteche del Foro di Traiano.

Il restauro venne documentato da un meticoloso lavoro di documentazione fotografica, confluito nei fondi fotografici dell’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione (ICCD), che, con grande merito, ne ha curato la recente edizione nell’Atlante fotografico della Colonna Traiana pubblicato da Gangemi Editore.

E questo volume, come tutto lo straordinario materiale grafico prodotto in quegli anni costituito da lucidi e rilievi a contatto con indicazione della mappatura del degrado, oggi in corso di digitalizzazione, si presenta di straordinaria importanza per il Parco archeologico del Colosseo quale strumento di lavoro per orientare le attività di tutela e valorizzazione della Colonna: in esso infatti sono raccolti dati particolarmente significativi sullo stato di conservazione del monumento nel corso di questi ultimi quaranta anni e rappresenta una base di confronto con le risultanze di un’ulteriore campagna di documentazione video e fotografica, realizzata dallo stesso Parco archeologico nel 2020 con l’ausilio di droni, Laser scanner e fotogrammetria 3D.

Proprio la recente riorganizzazione del Ministero della Cultura e l’assegnazione della Colonna Traiana al Parco archeologico del Colosseo con D.M. 380/2021 costituiscono la giusta condizione per proseguire e se possibile ampliare le azioni di manutenzione, conoscenza e studio del monumento.

Nel mese di novembre il Parco archeologico del Colosseo ha avviato un cantiere di manutenzione ordinaria e straordinaria pluriennale progettato e diretto da Federica Rinaldi e Angelica Pujia con l’obiettivo di monitorare e vigilare sullo stato di salute del monumento, con cicliche ispezioni dalla piattaforma elevatrice e manutenzioni del basamento e della chiocciola interna, anche alla luce del contiguo ed esteso cantiere della nuova Linea C della Metropolitana di Roma, che ha modificato i flussi di traffico e i tempi di permanenza nell’area di auto, bus e pedoni.

L’occasione del programma di interventi pluriennali viene rafforzato anche da un più ampio progetto culturale che già si avvale di un protocollo d’intesa con il Dipartimento di Geoscienze dell’Università degli Studi di Padova per lo studio dello stato conservativo della Colonna Traiana a cui presto si aggiungerà un accordo quadro internazionale per lo studio dei calchi della Colonna con la creazione di una rete di collaborazione con i musei e le istituzioni che conservano nelle loro collezioni i calchi suddetti, ovvero Francia (Paris, Louvre e Saint Germain en Laye, Musée d’Archéologie Nationale); Paesi Bassi (Leiden, Rijksmuseum van Oudheden); Romania (București, Muzeul Naţional de Istorie a României); Italia (Roma, Accademia di Francia – Villa Medici, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali – Museo della Civiltà Romana).

Questi accordi aggiungono oggi un prezioso strumento alla conoscenza della Colonna Traiana, Colonna che non è quindi visibile e visitabile solo nel cuore di Roma; la Colonna Traiana rappresenta oggi un fil rouge che si dipana sino nel cuore dell’Europa, esposta nei principali musei europei come intera riproduzione o come disiecta membra del suo fregio. A questa dimensione paneuropea il Parco archeologico del Colosseo intende collegarsi nei prossimi anni di attività, costruendo su radici illustri, una rete di relazioni culturali che proseguano e traghettino la fortuna della Colonna nelle prossime generazioni.

A completare il quadro il Parco archeologico del Colosseo ha in programma il lancio di una webApp gratuita, che oltre a costituire il racconto permanente della Colonna, con l’illustrazione delle scene del fregio e delle trasformazioni del paesaggio circostante dall’età antica a quella contemporanea, in lingua inglese e italiana, costituirà per il futuro il repository delle attività conservative, di tutela o manutenzione che verranno svolte sulla Colonna nei prossimi anni. A suggellare il forte legame che unisce Traiano alla Romania è in programma con il prezioso supporto e partecipazione dell’Ambasciata di Romania in Italia la traduzione della App in lingua romena.

Testo e immagini dall’Ufficio per le relazioni con la Stampa Parco archeologico del Colosseo e dall’Ufficio Stampa e Comunicazione Ministero della Cultura

Gli antichi tesori della Romania in mostra al Museo Arqueológico Nacional di Madrid, per riscoprire la storia dell’antica Dacia dall’Età del Ferro al periodo Tardoantico e Altomedievale. Oltre 800 manufatti di eccezionale qualità tra armi, gioielli, vasellame, monete, manufatti rituali esposti nella più importante mostra realizzata dal Muzeul Național de Istorie a României negli ultimi cinquant’anni

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