La valanga azzurra, docufilm di Giovanni Veronesi, è il racconto di una pagina dello sport italiano degli anni ’70, dello sci alpino
Ingemar Stenmark
BrowsingIl più grande di sempre, inarrivabile. Con ottantasei successi in Coppa del Mondo, quarantasei in gigante e quaranta in slalom, Ingemar Stenmark detiene il record di vittorie nella storia dello sci. Oltre alle tre vittorie consecutive in Coppa del mondo – conquistata nel 1976, nel 1977 e nel 1978 -, si è fregiato di due ori olimpici, slalom e gigante, a Lake Placid 1980, e cinque medaglie d’oro ai Mondiali – slalom e gigante a Garmisch davanti a Pierino Gros nel 1978 e slalom a Schladming nel 1982 (più quelle di Lake Placid nel 1980, in quanto l’oro olimpico, a quei tempi, vale come titolo mondiale). Le coppe del mondo sarebbero sicuramente state di più, se la Fis non avesse sposato la linea della polivalenza, imponendo regolamenti penalizzanti per chi come lui non prendeva parte alle discese libere (diciamolo francamente, una macchia grande così nella storia dello sci mondiale). Praticamente imbattibile in gigante, Ingemar Stenmark è stato capace di vincerne ben quattordici consecutivi, conquistando la coppa di specialità dal 1975 al 1981. Mostruoso. Come solo i veri campioni sanno fare, ha messo la propria firma su tutte le grandi classiche, trionfando tre volte a Wengen, cinque a Kitzbuhel, otto a Campiglio.
«Ingo» ha regnato tra i pali dominando letteralmente la scena: spesso ha bastonato i suoi avversari, infliggendo loro distacchi persino imbarazzanti. Un esempio? Nel 1982 a Kitzbühel rifilò tre secondi a Phil Mahre e quattro al gemello Steve. Un’eternità!
Testo dall’Ufficio Stampa Fosforo Press.