Atena e Minerva. Tra Iconografia e Letteratura; convegno a Velletri
IL CONVEGNO È RINVIATO DA DATA DA DESTINARSI
Si terrà a Velletri, dal 23 al 25 ottobre 2020, il convegno “Atena e Minerva. Tra Iconografia e Letteratura”. L’incontro di studi si terrà presso la sala convegni dell’Hotel Villa Artemis, posto a confine tra i comuni di Nemi e di Velletri, sulla Via dei Laghi.
L’ingresso è libero e gratuito, ma è comunque necessario registrarsi come “uditori” entro il 20 ottobre, scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica e riportando contestualmente i propri dati essenziali: [email protected]. Per dati essenziali si intendono nome, cognome, telefono, indirizzo di posta elettronica, giorno di possibile presenza. La registrazione, prevista per ottemperare alle norme di sicurezza, vi darà la possibilità di ricevere via mail in pdf le dispense relative agli interventi in programma.
Quanti tra voi avessero la necessità di soggiornare a Velletri nei giorni del convegno, possono usufruire delle strutture convenzionate a prezzo ridotto scrivendo alla presidente dell’Associazione Calliope, la dott. Maria Paola De Marchis: [email protected]
Avvertendo almeno il giorno prima è possibile concordare con l’Associazione Calliope un servizio navetta gratuito dalla stazione FS di Albano Laziale all’Hotel. La stazione FS di Albano è la più vicina al luogo del convegno. In merito, contattare la presidente dell’associazione al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected]
In basso, trovate il programma e link utili per avere ulteriori informazioni.
Museo delle Religioni “Raffaele Pettazzoni”
Atena e Minerva
Tra Iconografia e Letteratura
Hotel Villa Artemis, Velletri,
Via dei Laghi km 14, 500 (Bivio per Nemi)
23-25 ottobre 2020
Venerdì 23 ottobre ore 16:30
Introduzione ai lavori e saluti istituzionali:
Igor Baglioni - Direttore del Museo delle Religioni “Raffaele Pettazzoni”
Maria Paola De Marchis - Consigliere Comunale di Velletri
Simona Carosi - Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale
ore 16:45 apertura del convegno
Coordina: Tiziana D’Acchille (Accademia di Belle Arti di Roma)
- Marco Nocca (Accademia di Belle Arti di Roma), Dalla vigna al Louvre: la Pallade di Velletri
- Pamela Gallicchio (Università Ca’ Foscari - Venezia), Hermathena e l’emancipazione degli artisti. Un percorso iconografico tra Italia e Fiandre (XVI secolo)
Pausa
- Elisa Antonietta Daniele (Università degli Studi di Verona), Pallade armata, anima altera. La costruzione dell’identità politica nel ritratto equestre di Cristina di Francia in veste di Minerva
- Michela Ramadori (Sapienza Università di Roma), L’iconografia della Minerva di Arturo Martini, fulcro del complesso architettonico della città universitaria di Roma
Sabato 24 ottobre ore 10:00
Coordina: Emanuele Brienza (Libera Università degli Studi di Enna “Kore”)
- Rita Sassu (Università degli Studi di Roma “Unitelma Sapienza”) - Giulia Vannucci (Scuola Normale Superiore - Pisa), Athena-Minerva: forma e significato di epiclesi, rappresentazioni e iconografie tra Grecia e Italia antica
- Giulia Pedrucci (Università degli Studi di Verona - Gerda Henkel Stiftung), Gli aspetti curotrofici di Atena/Minerva in Etruria, Lazio e Campania
- Maria Grazia Cinti (Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”), Atena, Minerva e Roma: iconografia comune e tratti distintivi
Pausa
- Marina Marcelli (Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali), Il mito di Atena e Prometeo nell’arte funeraria: un affresco dal sepolcreto romano della via Ostiense
- Gianluca Gregori (Sapienza Università di Roma) - Carlo Emilio Biuzzi (Sapienza Università di Roma), Minerva nascosta: la riabilitazione domizianea della Minerva di Vitellio
Presentazione del libro
Il Cibo e il Sacro. Tradizioni e Simbologie
A cura di Igor Baglioni, Elena Santilli e Alessandra Turchetti, Edizioni Quasar, Roma 2020
Intervengono:
Igor Baglioni (Museo delle Religioni “Raffaele Pettazzoni”)
Massimiliano Di Fazio (Università degli Studi di Pavia)
Sabato 24 ottobre ore 15:00
Visita Guidata al Borgo di Nemi
Sabato 24 ottobre ore 16:30
Coordina: Massimo Lazzeri (Università degli Studi di Salerno)
- Luigi De Cristofaro (Sapienza Università di Roma), Dea predatrice e Acheo predatore: una possibile associazione dell’età del Bronzo. Alcune considerazioni su Iliade 1.206-214 e 22.214-225
- Tiziano Presutti (Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara), “Un brivido prese il Cielo e Madre Terra”. La nascita di Atena in Pindaro (Olimpica 7.35-8)
- Isabella Nova (Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano), Δίας Ἀθάνας μῆνις: L’ira di Atena nell’Aiace di Sofocle
Pausa
- Antonella Fusari (Università degli Studi dell’Aquila), Atena nel Peana ad Apollo di Aristonoo: un motivo di propaganda ateniese a Delfi?
- Francesca Angiò (Ricercatrice indipendente), Atena Pronaia nell’epigramma 31 Austin-Bastianini di Posidippo?
Domenica 25 ottobre ore 10:00
Coordina: Shanna Rossi (Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” di Roma e Associazione Italiana di Cultura Classica - Delegazione “Antico e Moderno”),
- Paolo Vitellozzi (Università degli Studi di Perugia), Atena negli amuleti magici su gemma
- Gloria Larini (Associazione Italiana di Cultura Classica “Atene e Roma” - Delegazione di Siena), Atena sulla scena tragica euripidea tra funzione drammaturgica e connotazione del sacro
- Arduino Maiuri (Sapienza Università di Roma), Quid, si praeripiat flavae Venus arma Minervae, / ventilet accensas flava Minerva faces? (Ovid., Amores I, 1, 7-8), La figura polimorfica di Minerva nell’opera di Ovidio
Pausa
- Alessandra Nanni (Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale), Minerva nel Medioevo
- Placido Antonio Sangiorgio (Università degli Studi di Siena), Variazioni sulla nottola
Presentazione del libro
Latinorum sacra. Il sistema religioso delle città latine: luoghi, culti, pratiche
di Clara Di Fazio, L’Erma di Bretschneider, Roma 2019
Intervengono:
Filippo Demma (SABAP Area Metropolitana di Napoli,
Parco Archeologico dei Campi Flegrei, Parco Archeologico di Sibari)
Clara Di Fazio (Sapienza Università di Roma)
Domenica 25 ottobre ore 15:30
Visita Guidata al Centro Storico di Velletri
Info
Mail: [email protected]
Testo e immagine dal Museo delle Religioni “Raffaele Pettazzoni”
Il trionfo del cristianesimo spiegato da Bart D. Ehrman
Il contributo offerto da Bart D. Ehrman nell’ambito degli studi sul cristianesimo primitivo e sulla storicità della figura di Gesù giunge al grande pubblico per la prima volta con la pubblicazione, nel maggio 2001, del suo primo best seller Jesus, Apocalyptic Prophet of the New Millennium: da allora, il suo approccio è diventato ormai inconfondibile nella sua semplicità, rendendo la fruizione sempre accessibile, anche a chi non possiede quell’infarinatura storica, letteraria e filologica per poter affrontare in piena consapevolezza un’indagine sul cosiddetto “Gesù storico”. Uno dei suoi saggi più recenti, Il trionfo del cristianesimo. Come una religione proibita ha conquistato il mondo, pubblicato nel 2019 da Carocci Editore, conserva questa caratteristica fondamentale.
Punto di partenza di questa disamina sono le figure emblematiche di Costantino e di Paolo di Tarso: queste due biografie ci offrono un affresco di quali dinamiche storiche e politiche hanno permesso alla religione cristiana, che fino ad allora aveva vissuto nascosta e oppressa, di passare in primo piano, prendendo il posto di un paganesimo che aveva già da tempo perso consistenza. Ed è da qui, dal concetto di “paganesimo”, che Ehrman vuole iniziare.
Il termine “pagano” infatti è stato coniato proprio dalla comunità cristiana delle origini. Siamo abituati a pensare che gli uomini e le donne dell’epoca si definissero tali, che si identificassero come “appartenenti alla religione pagana”: nulla di più fuorviante. Basti pensare che bisognerà addirittura aspettare il secolo XIII per avere la prima attestazione del termine “religione”! Diversamente da quanto accade al giorno d’oggi infatti, la religione affondava le sue radici in ogni sfera della quotidianità – l’autore la definisce "onnipresente” – e il numero delle divinità che il paganesimo romano accoglieva era indefinito: non dobbiamo dimenticare che l’integrazione dei popoli vinti passava anche attraverso l’assimilazione, l’inclusione delle divinità locali nel pantheon imperiale.
Ai culti diffusi in tutte le città (come il culto della triade capitolina, composta da Giove, Giunone e Minerva), ogni individuo era libero di accostarne di nuovi a seconda delle necessità, e adorare divinità legate ai luoghi di provenienza oppure al ruolo ricoperto nella società; divinità in grado di proteggere la famiglia, i campi, il bestiame. Inoltre, era ampiamente diffusa e accettata l’idea che una religiosità giusta si trovasse tanto più negli atti di culto tradizionali – come, per esempio, i sacrifici o la divinazione – che nella professione di fede nei confronti di una (o più) divinità. Nella loro diversità di manifestazioni, tutti questi culti avevano quindi alcune caratteristiche comuni, che Ehrman mette in evidenza in quanto saranno poi gli ingredienti alla base del rapido decadimento del paganesimo a favore della religione cristiana: «tutti aderivano ad una concezione politeista e si basavano su azioni rituali […] Per questo erano molto inclusivi: nessuno rivendicava che il proprio dio fosse l’unico, né che lo si dovesse adorare in ogni luogo allo stesso modo».


L’arte ospita l’arte. “Palazzo Maffei - Casa Museo” apre le porte il 14 febbraio 2020
Dal 14 febbraio 2020 sarà aperto al pubblico “Palazzo Maffei - Casa Museo”, nel cuore di Verona. Un’iniziativa culturale promossa da Luigi Carlon, imprenditore e collezionista veronese, su progetto architettonico dello studio Baldessari e Baldessari e museografico di Gabriella Belli, con la consulenza di Valerio Terraroli e Enrico Maria Guzzo.
L'edificio tardo-rinascimentale, suggestiva quinta sul margine nord-occidentale della storica Piazza delle Erbe, ha origini ben più antiche di quelle seicentesche. Il nucleo di fondazione medievale sorge, infatti, nell’area del Capitolium (tempio dedicato al culto della Triade Capitolina, ossia Giove, Giunone e Minerva), costruito nel 49 a.C., quando Verona divenne municipio romano. I sotterranei del palazzo testimoniano proprio la fase più antica della fabbrica.
Palazzo Maffei è una pietra miliare della città di Verona. La facciata barocca, culminante nella balaustra con le statue di divinità romane, l’imponente scalone elicoidale autoportante, gli stucchi e gli affreschi del piano nobile sono solo alcuni degli elementi artistici e architettonici che lo rendono un capolavoro dell’architettura del Seicento italiano.
In un contesto tanto straordinario trova posto una raccolta ricchissima, che consta di oltre 350 opere. Quasi 200 dipinti, una ventina di sculture, disegni e oggetti d’arte applicata di ogni tipo: mobili d'epoca, ceramiche rinascimentali e maioliche sei-settecentesche, argenti, manufatti lignei, pezzi d'arte orientale e volumi rari. Una vera e propria sintesi delle arti, nelle loro più alte espressioni.
Oltre ad essere molto vario, il percorso espositivo si snoda tra antico e moderno, in un arco temporale che copre circa cinque secoli di storia. Ha una “doppia anima”.
La prima parte del percorso espositivo non perde la connotazione di dimora privata. Questa sorta di Wunderkammer è dedicata alle opere antiche e moderne. Si va dal Trecento alla pittura veronese, che ha naturalmente un forte valore identitario. La raccolta vanta una sorta di compendio di storia dell’arte del territorio scaligero.
La seconda parte del percorso espositivo è strutturata come una vera e propria galleria museale ed è incentrata sulle opere dei grandi maestri del XX secolo: Picasso, De Chirico, Mirò, Kandinskij, Magritte, Fonta, Burri, Manzoni e tanti altri.
Da collezione privata a patrimonio condiviso con la città, a Palazzo Maffei l’arte ospita l’arte.
Foto cortesemente fornite da Villaggio Globale International
Puglia: ritrovata una statua di Minerva a Castro?
4 Luglio 2015
Ritrovato a Castro, nel Salento, il busto di una statua del terzo o quarto secolo a. C. Su di esso, pigmento rosso: ritrovati in seguito un braccio e una falange del dito di una mano. Ci si interroga sul fatto che si tratti di Artemide o Minerva: in questo secondo caso si è immediatamente ricordato l'approdo di Enea in Italia, avvenuto nell'Eneide di Virgilio presso una rocca con tempio di Minerva.
Link: Corriere del Mezzogiorno; Repubblica Bari