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Tempio E di Selinunte

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Col Tempio E di Selinunte siamo all’interno del pronao (letteralmente prima della cella) del luogo sacro dedicato forse ad Era o Afrodite che possiamo ammirare nella sua bellezza perchè frutto di un importante lavoro di restauro e anastilosi nel 1959. Il tempio venne costruito intorno al 460 – 450 a.C. e nelle dimensioni ne ricorda un altro famoso ad Agrigento, quello di Ercole. Per potere ammirare la splendida decorazione metopale dovete però lasciare Selinunte e recarvi al Museo Archeologico Regionale A. Salinas di Palermo dove vi si presenterà una ricca narrazione con metope che raffigurano Eracle in lotta contro un’Amazzone, le nozze divine fra Era e Zeus, Atteone sbranato dai cani davanti alla vergine Artemide e Atena che atterra il gigante Encelado.

Questo tempio come quello F e G (non spaventatevi per tutte queste lettere ma l’attribuzione purtroppo non è sempre precisa e possibile per assenza di elementi caratterizzanti la divinità tutelare), sorge sulla cosiddetta Collina Orientale che domina l’area che affaccia sul mare. Da sud verso nord i tre templi si impongono per magnificenza e bellezza e dimostrano, con le loro possenti architetture e colonne, la grande ricchezza raggiunta dalla città. Non tutti furono portati a termine e anche un terremoto e forse più di uno fu la causa del crollo di tutti e tre gli edifici.

Tempio E di Selinunte
Tempio E di Selinunte. Foto di Alessandra Randazzo

Il Parco Archeologico di Selinunte è stato istituito dalla Regione Siciliana con Decreto assessoriale n. 994 del 19 aprile 2013.

Selinunte fu fondata da Megara Iblea nella seconda metà del VII secolo a.C. e in poco meno di due secoli raggiunse una ricchezza e una floridezza economica che ha pochi confronti nel mondo siceliota e magno – greco. Gli abitanti costruirono edifici e monumenti di dimensioni grandiose che ancora oggi, nonostante i secoli e vari cataclismi possono essere ammirati nella loro bellezza.

Cosa vedere? La zona dell’Acropoli, la Collina orientale, il pianoro di Contrada Manuzza, il Santuario della Malophoros in contrada Gaggera e se ve la sentite ancora, le Necropoli di Manicalunga e di Galera Bagliazzo.

Selinunte vi colpirà non solo per gli spazi ampi ma anche e soprattutto per la storia a portata di mano. La Sicilia conserva templi meravigliosi! Agrigento vi dice qualcosa? E l’antica Selinon non è da meno con la sua monumentalità architettonica degna di una delle colonie più importanti della Sicilia antica.

Parco Archeologico di Selinunte
Parco Archeologico di Selinunte. Foto di Alessandra Randazzo

Nel vostro percorso nel Parco Archeologico di Selinunte potrete ammirare lo splendore di una città al massimo della sua potenza e ricchezza, ma ben presto sul finire del V secolo a.C., Selinunte perse la sua magnificenza urbana divenendo un punto di commercio punico. I Cartaginesi, sbarcati in Sicilia con un esercito di 5.800 uomini al comando del generale Annibale Magone, misero a ferro e fuoco la città che cadde dopo nove giorni di assedio e senza aiuti delle città alleate Siracusa ed Agrigento.  Sovvertendo la divisione urbana della città, i Punici costruirono abitazioni anche tra le rovine dei templi. di fatto non rispettando uno dei canoni di divisioni delle città greche tra spazi pubblici, privati e sacri.

Leggi di più su Paesaggi Colorati (Alessandra Randazzo).

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