8 Gennaio 2016

Trappola medievale per i pesci scoperta nel Lago Lednica

Fotomosaico mostra l'intera trappola. Foto di P. Stencel / www.digital-archaeology.eu
Fotomosaico mostra l’intera trappola. Foto di P. Stencel / www.digital-archaeology.eu
Durante i rilevamenti dei detriti del ponte medievale che conduce a Ostrów Lednicki, un team di archeologi subacquei dell’Università Niccolò Copernico a Toruń ha scoperto una nassa (NdT: fish-pot in Inglese) riempita di resti di pesce.
“Si tratta dell’unico reperto del nono-decimo secolo ritrovato durante la ricerca subacquea in Polonia” – ha spiegato il dott. Krzysztof Radka, a capo della ricerca subacquea.
Vista della sommità del vaso per la pesca. Foto di M. Popek
Vista della sommità della nassa. Foto di M. Popek

La trappola si è conservata in buone condizioni. Al suo interno vi erano resti di pesce catturato – secondo calcoli preliminari, erano più di 4.000. Originariamente, la nassa assomigliava a una cesta stretta, oblunga, appuntita, con una lunghezza di circa 1,6 metri. La trappola recuperata dagli archeologi di Toruń era fatta di vimini. Al tempo della scoperta era tra le parti di un ponte medievale, che conferma la sua origine lontana.
Utilizzando un eiettore d’acqua (macchinario per la rimozione dei sedimenti), i ricercatori sono riusciti ad esporre la nassa e a farne poi sott’acqua una documentazione completa in disegni e fotografie, pure se le loro attività erano rese difficili a causa della limitata visibilità subacquea.
“L’esplorazione ha richiesto estrema cautela perché il cesto in vimini poteva disintegrarsi con qualsiasi movimento dell’acqua. L’operazione di estrazione è stata complicata a causa della dimensione, dello stato di conservazione e della delicatezza del reperto, ma sembra che sia riuscita” – ha aggiunto il dott. Radek. Lo scienziato ha notato che nessuno aveva mai intrapreso prima una simile procedura, e così l’esperienza ottenuta durante l’esplorazione e l’estrazione risulta ancor più preziosa e sarà utilizzata in futuro.
La scoperta è stata effettuata in Agosto. Attualmente, la nassa è oggetto di lavori conservativi nel Museo dei Primi Piast a Lednica, e i resti dei pesci sono analizzati per determinarne le specie. In conclusione la trappola estratta diverrà parte della mostra sulla pesca del museo.
Dal 1982, gli archeologi di Toruń hanno studiato le zone dei resti dei due ponti che conducevano all’isola Ostrów Lednicki, uno dei centri più importanti nelle prime fasi della formazione dello stato polacco. Ad oggi, sull’isola sono preservati resti monumentali di bastioni e argini in legno e terra. I ponti scoperti – il cosiddetto ponte di Poznań, con una lunghezza di 438 metri sul lato occidentale dell’isola (dove la scoperta della nassa è stata effettuata quest’anno), e il ponte “Gniezno” con una lunghezza di 187 metri sul lato orientale – sono tra le più lunghe le strutture medievali di questo tipo in Polonia. Davano accesso al percorso che conduceva verso Poznań e Gniezno. A Ostrów Lednicki vi sono le rovine del palazzo residenziale costruito nella seconda metà del decimo secolo da Miecislao I.
Secondo gli storici, fu lì che Boleslao il Coraggioso divertì l’Imperatore Ottone III nell’anno 1000, durante il pellegrinaggio alla tomba di Sant’Adalberto. Ostrów Lednicki è pure la residenza ipotetica di Dąbrówka – la moglie di Miecislao I. Potrebbe essere il luogo di nascita del primo re polacco – Boleslao il Coraggioso. Lo splendore del luogo terminò nell’anno 1038 durante l’invasione del principe ceco Bretislav, quando i ponti furono distrutti.

Traduzione da PAP – Science & Scholarship in Poland. PAP non è responsabile dell’accuratezza della traduzione.

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