19 – 20 Gennaio 2016
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È noto che fiabe e racconti popolari contengano elementi vecchi di migliaia di anni, o anche tramandati di generazione in generazione da una remota e indefinita antichità. L’opinione che determinati racconti popolari abbiano migliaia di anni fu sostenuta ad esempio dai fratelli Grimm già due secoli fa, ma c’è chi ha invece pensato che molte fossero solo delle invenzioni recenti.
Con un nuovo studio si è tentato ora di datare le origini delle storie, grazie ai legami statistici tra un insieme di racconti popolari (si tratta delle storie di magia dall’Indice Aarne-Thompson-Uther) e lingue dell’Eurasia. Queste storie sarebbero in realtà di molto più antiche delle prime testimonianze letterarie.
Ne è risultato che il Fabbro e del Diavolo risalirebbe all’Età del Bronzo, e per le autrici dello studio si tratterebbe di un racconto proto-indoeuropeo. La Bella e la Bestia e Raperonzolo sono invece due storie che, per quanto pervenuteci tra il diciassettesimo e il diciottesimo secolo d. C., sarebbero significativamente più antiche persino degli antecedenti Greci e Romani proposti. Sarebbero infatti da ricondurre all’emergere delle principali sotto-famiglie indoeuropee occidentali e forse persino all’ultimo antenato comune delle lingue indoeuropee occidentali.
Si ricorda che i metodi filogenetici furono prima sviluppati in biologia e poi applicati pure ad altri campi, come le relazioni tra le storie delle popolazioni e altri elementi culturali (ad esempio, le lingue).
[Dall’Abstract:] Le espansioni e le dispersioni delle antiche popolazioni spesso hanno lasciato segni duraturi nelle tradizioni culturali dei loro discendenti, così come nei geni e nelle lingue. Le registrazioni del folklore internazionale sono state a lungo considerate un contesto ricco da esplorare per la ricerca di queste eredità. Ad oggi, le investigazioni in questo campo sono state complicate dalla mancanza di dati storici e dall’impatto di più recenti ondate di diffusione. Nello studio si introducono nuovi metodi per affrontare questi problemi, applicando metodi filogenetici comparativi e modellamento autologistico, al fine di analizzare le relazioni tra racconti popolari, storie delle popolazioni e distanze geografiche nelle società di lingua indoeuropea. Si sono trovate forti correlazioni tra le distribuzioni di diversi racconti popolari e associazioni filogenetiche (ma non spaziali) tra le popolazioni, che sono coerenti coi processi verticali di eredità culturale. Inoltre, si dimostra che queste tradizioni orali probabilmente si originarono molto prima dell’emergere delle registrazioni letterarie, e si trovano prove del fatto che un racconto (‘Il Fabbro e il Diavolo’, in Inglese ‘The Smith and the Devil’) può essere seguito fino all’Età del Bronzo. A un livello più ampio, i generi di storie raccontate nelle società ancestrali possono fornire importanti conoscenze circa sulla loro cultura, fornendo nuove prospettive sulle ricostruzioni linguistiche, genetiche e archeologiche della preistoria umana.

Lo studio “Comparative phylogenetic analyses uncover the ancient roots of Indo-European folktales”, di Sara Graça da Silva, Jamshid J. Tehrani, è stato pubblicato su Royal Society Open Science.
Link: Royal Society Open ScienceBBC News; The Guardian; The TelegraphDaily MailThe Atlantic; Times of IndiaScience News; Irish ExaminerRT.
La Bella e la Bestia, illustrazione di Walter Crane (Beauty and the Beast. London: George Routledge and Sons, 1874), da WikipediaPubblico Dominio.

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