9 Marzo 2016

Ricercatori dell’Università di Varsavia contribuiranno a preservare il linguaggio Wymysorys

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È la prima lingua per appena 30 persone circa – residenti del paese di Wilamowice. Anche se formatosi alla metà del tredicesimo secolo, è oggi minacciato di estinzione. I ricercatori dell’Università di Varsavia hanno fatto partire un progetto per salvare il Wymysorys dall’oblio.
Ricercatori dal programma “Arti Liberali” dell’Università di Varsavia hanno cominciato i lavori su un progetto triennale per salvare il Wymysorys dall’oblio. “Questo è uno degli etnoletti più a rischio di estinzione in Europa. È il primo linguaggio ad essere parlato da circa 30 persone che vivono a Wilamowice, nel sud della Polonia. Oggi, ogni terzo bambino a Wilamowice impara il linguaggio nativo durante classi extracurriculari a scuola” – così informa l’Università di Varsavia.
Grazie al coinvolgimento di scienziati e della comunità locale, il linguaggio che risale al tredicesimo secolo ha una possibilità di sopravvivere. I ricercatori dell’Università di Varsavia hanno ricevuto un milione di euro di finanziamenti dal programma Twinning della Commissione Europea. Di conseguenza, per i prossimi tre anni organizzeranno laboratori, quattro scuole estive e viaggi di ricerca a Londra, Wilamowice, Leida e in Messico, oltre alla Settimana Europea della diversità linguistica e culturale, programmata per il Novembre 2017.
Il primo corso universitario in Wymysorys è cominciato a Febbraio presso la Facoltà di “Arti Liberali” dell’Università di Varsavia. I rappresentanti della Facoltà “Arti Liberali” e dell’Associazione “Wilamowianie” hanno preparato la performance “Hobbit. Hejna an cyryk”, un adattamento del romanzo di Tolkien, interamente recitato in Wymysorys. Stelle dello show sono stati i giovani di Wilamowice che hanno imparato il linguaggio dei loro antenati.
Wymysorys comparve insieme ai coloni dell’Europa Occidentale, che fondarono Wilamowice nella metà del tredicesimo secolo. È legata al Tedesco, allo Yiddish e al Lussemburghese. Non è un dialetto polacco o tedesco. È stato il linguaggio vernacolare di Wilamowice fino al 1945. L’insediamento era naturalmente trilingue. In famiglia e nella comunità le persone utilizzavano il Wymysorys. Il Polacco era il linguaggio della scuola e della Chiesa, ed era usato per trattare con i paesi vicini. Prima del 1918, il linguaggio utilizzato dagli uffici era il Tedesco. Dopo l’entrata dell’Armata Rossa, l’utilizzo del linguaggio Wymysorys era punibile con la deportazione in Unione Sovietica e la confisca dei possedimenti. Un divieto di vestire abiti Vilamoviani era pure in vigore. Il Wymysorys cominciò a riprendersi dopo il 1989. A partire dalla metà degli anni novanta è propagato dall’Associazione “Wilamowianie”.
Wilamowice (in Wymysorys: Wymysou) è un paese e municipalità nella contea di Bielsko, situato al confine delle storiche terre della Slesia di Cieszyn e della Piccola Polonia. Ha circa tremila residenti, e circa il 18 per cento della popolazione della municipalità.
Il progetto dell’Università di Varsavia, co-finanziato dalla Commissione Europea, “Involved Humanities in Europe: building potential/creating development opportunities for participatory language and culture heritage research” è una collaborazione tra le Università di Varsavia, Leida e Londra. Sua coordinatrice è la dott.ssa Justyna Olko. Nel 2012, la ricercatrice ha ricevuto finanziamenti dal Consiglio di Ricerca Europeo per il linguaggio Nahuatl a rischio, parlato dai discendenti degli Aztechi.
Traduzione da PAP – Science & Scholarship in Poland. PAP non è responsabile dell’accuratezza della traduzione.
La chiesa di Wilamowice, foto di Pufacz, da WikipediaPubblico Dominio.

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