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Una nave del deserto nel Danubio: storia di un cammello all'assedio di Vienna

1 – 2 Aprile 2015
journal.pone.0121235.g001
Durante i lavori di costruzione di un centro commerciale a Tulln, tra il 2006 e il 2007, sono stati ritrovati diversi reperti, riguardanti la città medievale e della prima modernità. Tra questi, anche quelli di una taverna, “Auf der Rossmühle”, citata anche dalle fonti dell’epoca.
Nella cantina di questa è avvenuto uno dei ritrovamenti più interessanti: quello dello scheletro di un cammello ibridato, risalente all’epoca dell’assedio di Vienna, da collocarsi durante la Grande Guerra Austro-Turca. Nell’estate del 1683, le truppe ottomane giunsero nella città di Tulln, cercando di raggiungere Vienna e setacciando la regione a sud del Danubio. La città fu assediata ma mai conquistata.

Il cammello non sarebbe neppure una normale bestia da carico, ma un individuo ibrido di circa sette anni, una cavalcatura frutto di una selezione che incorpora un dromedario dal lato materno e un cammello della Battria dal lato paterno. Il primo lo si può oggi ritrovare dall’Africa settentrionale all’Asia occidentale e all’Australia, il secondo è presente nell’Estremo Oriente e nell’Asia Centrale. La discussione dell’esemplare non è priva di difficoltà: casi di ibridizzazione ebbero luogo già in Assiria all’inizio del primo millennio a. C., e proseguì dall’Antichità fino ai tempi moderni. Gli Arabi la migliorarono recandosi in Iran e Asia centrale, e ovviamente questa ebbe grande importanza per le truppe Ottomane, tanto per il trasporto che come cavalcatura. Truppe a cavallo che combattevano con l’arco si ebbero già con Serse che invase la Grecia nel 481 a. C. Nel caso specifico, l’ibridizzazione produce esemplari più potenti ed efficienti.
[Dall’Abstract: ]  Operazioni di recupero hanno ritrovato uno scheletro che fa risorgere la drammatica e contemporanea storia dell’Austria del diciassettesimo secolo, con le truppe che assediavano Vienna nella Grande Guerra Austro Turca. Unica per l’Europa Centrale è la prova di uno scheletro di cammello completamente preservato e scoperto in una vasta fossa di rifiuti. L’individuo, un maschio snello indica pochi ma caratteristici cambiamenti patologici che rivelano non una bestia da carico, ma probabilmente una cavalcatura di valore. Le analisi anatomiche e morfometriche suggeriscono un ibrido, e sono confermate dalle analisi dell’antico DNA che risultano nella presenza di un dromedario dal lato materno e di un cammello della Battria nella linea paterna.
Lo studio “A Sunken Ship of the Desert at the River Danube in Tulln, Austria”, di Alfred Galik, Elmira Mohandesan, Gerhard Forstenpointner, Ute Maria Scholz, Emily Ruiz, Martin Krenn, Pamela Burger, è stato pubblicato su PLOS One.
Link: PLOS One; Veterinärmedizinische Universität WienPast Horizons

Fig 1. Vista in situ view del cammello nella cantina. La mappa in alto a destra indica con un triangolo la posizione geografica della città di Tulln. Foto da PLOS One, © 2015 Galik et al., Creative Commons Attribution License.
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