29 Giugno 2015
Le ferite da proiettile negli scheletri sono tipicamente segno di violenza in archeologia, e quelle alla spina dorsale sono di solito fatali. Per uno Scita dell’Età del Ferro (più precisamente, del settimo – sesto secolo a. C.) vissuto in Kazakhstan, si verificò però il caso eccezionale della guarigione di una ferita da freccia in bronzo in quella parte del corpo.
Il guerriero Saka, che era parte dell’aristocrazia, fu ritrovato in un famoso cimitero del Kazakhstan centrale e fu molto fortunato a sopravvivere, data la delicatezza del punto. Lo studio che è arrivato a questi risultati, ha anche fornito informazioni sulla sua dieta, nella quale era prevalente il miglio, più che per altri suoi contemporanei nell’area.
Lo studio “An Exceptional Case of Healed Vertebral Wound with Trapped Bronze Arrowhead: Analysis of a 7th–6th c. bc Individual from Central Kazakhstan“, di S. S. Tur, S. V. Svyatko, A. Z. Beisenov e A. A. Tishkin, è stato pubblicato sull’International Journal of Osteoarchaeology.
Link: International Journal of Osteoarchaeology; Live Science
Il Kazakhstan e la sua collocazione, da Wikipedia, CC BY-SA 3.0, caricata da e di TUBS ( )