Visita del Consiglio Superiore ‘beni culturali e paesaggistici’ del MiBACT a Pompei

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Il Consiglio Superiore ‘Beni culturali e paesaggistici’ del MiBACT ha effettuato il 28 ottobre 2015 una visita agli scavi di Pompei per conoscere sul posto lo stato dei lavori del Grande Progetto Pompei. In tale occasione ha incontrato il soprintendente, prof. Massimo Osanna, e il Direttore del GPP, gen. Giovanni Nistri. Il soprintendente ha prima guidato i consiglieri in una visita ad alcuni cantieri (lavori in corso nelle strade e presso la Casa del Menandro svolti nell’ambito dell’accordo con ALES e un cantiere del GPP dedicato agli apparati decorativi nella Casa della Fullonica) e alla bella mostra allestita nell’anfiteatro, e poi, insieme al Direttore del GPP, ha illustrato presso l’Auditorium in maniera dettagliata lo stato dei lavori.

La visita, che fa seguito a due audizioni che il CS ha dedicato a Pompei nel 2013 e nel 2014, ha consentito di verificare gli straordinari progressi effettuati nel corso degli ultimi due anni. In questo momento Pompei è un grande cantiere, con oltre mille persone impegnate (archeologi, architetti, restauratori, amministrativi, operai, ecc.) nei lavori, mentre il sito non è mai stato chiuso al pubblico dei visitatori, che anzi hanno avuto e hanno l’opportunità di vedere e apprezzare direttamente i lavori in corso.
Nella vista agli scavi il Consiglio ha molto apprezzato l’impegno del MiBACT nell’assegnare al sito di Pompei risorse umane e strumentali più adatte ad attuare un insieme organico di procedure e azioni atte ad una riduzione e ad un migliore controllo delle problematiche di conservazione del sito; in particolare si apprezza la coesistenza di interventi di restauro e di manutenzione straordinaria, condotti con grande rigore, e l’avvio di sistematici interventi di manutenzione ordinaria.
A seguito della visita e dell’illustrazione dei lavori già effettuati e in corso, al Consiglio preme sottolineare alcuni punti:
• la validità di un approccio organico e multidisciplinare ad una realtà complessa come Pompei e l’intera area vesuviana, con interventi di ricerca e conoscenza, conservazione e tutela, valorizzazione e fruizione, comunicazione e partecipazione attiva;
• l’opportunità di una scelta, dopo una fase in cui è prevalsa la pratica di interventi sporadici e occasionali, di effettuare lavori di restauro e manutenzione straordinaria, e l’avvio contestuale di una necessaria manutenzione programmata la cui continuità e sistematicità dovrà essere garantita negli anni futuri e dovrà diventare l’elemento caratterizzante degli interventi;
• l’efficacia della presenza di competenze multidisciplinari, da incrementare ulteriormente con altre figure e da garantire anche per il futuro (a Pompei come in tutte le realtà del MiBACT);
• l’opportunità di verificare nel tempo l’efficacia del modello adottato a Pompei di una segreteria tecnica che rafforza l’ufficio tecnico dell’ente di tutela, con l’auspicio che questo possa eventualmente diventare uno strumento operativo stabile, da adottare anche nelle altre Soprintendenze;
• l’esigenza di proseguire sulla strada intrapresa in questi anni di progressivo miglioramento qualitativo dell’insieme degli interventi;
• la necessità nel futuro di rendere adeguati i sistemi di finanziamento alle esigente di un settore, come quello dell’archeologia e, in generale, dei beni culturali, che si occupa di risorse ‘non-rinnovabili’, per le quali la qualità dell’intervento deve costituire necessariamente l’unico criterio di valutazione, da non compromettere con parametri eccessivamente rigidi in termini dell’impegno delle risorse finanziarie e delle scadenze temporali o con altri fattori esclusivamente quantitativi;
• l’opportunità di legare sempre più il sito di Pompei e gli altri siti archeologici vesuviani all’intero contesto territoriale con una visione olistica anche in termini di pianificazione territoriale, di coinvolgimento e partecipazione della comunità locale e di sviluppo sostenibile, con una capacità di individuazione dei benefici di tale approccio anche per la stessa gestione dei siti;
• l’invito a valutare con attenzione nel prossimo biennio i risultati ottenuti grazie a questa importante svolta impressa a Pompei, in modo da trarre da Pompei stessa, come da Ercolano e da altre esperienze positive in corso, una lezione, valida tanto per gli indubbi successi quanto per le difficoltà incontrate e anche gli eventuali errori commessi, in modo da migliorare l’implementazione dell’attuale riforma MiBACT e acquisire elementi preziosi per l’elaborazione di linee guida e procedure omogenee e per la programmazione di ulteriori interventi migliorativi nella tutela e valorizzazione del patrimonio culturale italiano.
In conclusione, il Consiglio esprime un grande e convinto apprezzamento per l’ottimo lavoro svolto dal soprintendente Osanna, dal generale Nistri e dall’intera équipe del GPP e della Soprintendenza, auspicando la valorizzazione del patrimonio di risultati positivi e di competenze acquisiti con il GPP anche oltre la sua conclusione, in modo da rendere ordinario ciò che finora è stato necessariamente straordinario.
Pompei, 28.10.2015
Per il Consiglio Superiore BCP
Il presidente
Giuliano Volpe

Come da MiBACT, Redattore Renzo De Simone
Le rovine di Pompei, foto di McLillo, da WikipediaCC BY-SA 3.0, caricata da Nightscream.

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