24 Aprile 2015
VISITE GUIDATE ALLA BASILICA SOTTERANEA DI PORTA MAGGIORE
Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma
Roma, 24 aprile 2015
La Basilica pagana di Porta Maggiore custodisce gelosamente i suoi misteri, e fin dalla sua scoperta nel 1917 ha affascinato storici, archeologi, studiosi di storia dell’arte, architetti. Sarà svelata al pubblico attraverso visite guidate.
La Basilica si nasconde a circa 9 metri sotto il livello dell’attuale via Prenestina, ed è articolata in tre diversi ambienti:
-Il Dromos, che costituiva l’accesso dalla antica via Praenestina: è un lungo corridoio in pendenza che dalla superficie
portava sottoterra fino agli ambienti della Basilica.
-Il Vestibolo, è un ingresso di m. 3,60 x 3,60 che conduce alla sala principale, ed è sormontato da una volta a skyphos
con al centro un lucernario di forma particolare.
-La Sala basilicale di m. 12 x 9 per complessivi 108 metri quadrati, è suddivisa in tre navate coperte con volte a botte.
La navata centrale, più ampia rispetto alle navate laterali, presenta sul fondo un’abside semicircolare.
All’interno del complesso si trova una preziosa decorazione che copre i pavimenti con una tessitura a mosaico bianco a fasce nere, mentre sulle pareti e sulle volte si alternano affreschi, che predominano nel Vestibolo, e stucchi figurati, preponderanti nell’aula basilicale.
Sono rappresentate scene della mitologia classica, che raffigurano tra l’altro Saffo nell’atto di lanciarsi dalla rupe di Leucade, Ganimede rapito da un genio alato e il ratto di una delle figlie di Leucippo. Le indagini effettuate durante i restauri hanno svelato un complesso sistema di costruzione dell’edificio sotterraneo, suddiviso per fasi successive: scavo, riempimento e svuotamento delle terre.
Luogo di culto o edificio funerario? Il fascino di questa Basilica pagana nasce anche dalle diverse ipotesi fatte sul suo significato e sulla sua destinazione d’uso.
Per una interpretazione cultuale è Jerome Carcopino: lo storico francese attribuisce il complesso alle proprietà di quel Tito Statilio Tauro citato in giudizio per pratiche magiche da Agrippina, la madre di Nerone, e che per non subire l’onta del processo, si tolse la vita nel 53 d.C.. Tito Statilio Tauro avrebbe dunque fatto parte di una setta misterica, che fornì il pretesto alle accuse di magia, e Carcopino si spinge ad identificare la Basilica con la sede di un culto neopitagorico per la scelta del sito, per l’impianto planimetrico e per la decorazione.
Di diverso parere un altro storico, Gilles Sauron, che confermando la proprietà alla famiglia degli Statili, identifica l’edificio come la tomba di un altro Tito Statilio Tauro, vissuto trenta anni prima, collaboratore di Augusto e console nel 11 d.C. insieme a Marco Emilio Lepido.
I recenti restauri tuttavia hanno fatto ipotizzare due fasi nella vita della Basilica, una dell’età augustea e l’altra neroniana, che potrebbero essere riferite ai due personaggi omonimi della gens Statilia, e suggerire il cambio di uso del complesso nella prima metà del I secolo d. C..
I restauri hanno riguardato la statica dell’edificio, le infiltrazioni d’acqua, l’inquinamento biologico. A questo primo intervento è seguito il restauro del Dromos e del Vestibolo, dove potranno accedere le visite guidate: da qui i visitatori
potranno contemplare la splendida Aula basilicale e sviluppo dei suoi restauri definitivi attualmente in corso.
VISITE GUIDATE
II e IV domenica del mese
Ore 10.00 e 12.00 per gruppi
Ore 11.00 individuali (massimo 6 persone)
Costo gruppo 40 euro (turno); 130 euro (visita). Costo singoli 5,5 euro + 2 euro prenotazione.
Prenotazione obbligatoria: tel. 06 39967700
Come da MIBACT, Redattrice Sandra Terranova