Barbie – Greta Gerwig gioca con bambole reali
Clicca qui per la recensione di Sabrina Monno (10 Agosto 2023)
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Barbie è il nuovo film della regista Greta Gerwig, nota al grande pubblico per film come Lady Bird e Piccole Donne. Tutti sapevamo che l’estate del 2023 sarebbe stata l’estate di Barbie. La Mattel, oltre ad aver prodotto in parte il film, ha fatto partire una grande campagna promozionale per sponsorizzare al massimo la pellicola. Basti pensare che in alcune sale è stata posta una scatola di Barbie a grandezza umana per permettere agli spettatori di scattarsi foto estremamente instagrammabili. Tuttavia, oltre alla grande promozione, un altro elemento ha attirato l’attenzione verso questo film: il timore di trovarsi davanti ad una produzione piena di misandria.
L’articolo prosegue con elementi della trama.
TRAMA
Barbie stereotipo (Margot Robbie) vive una vita felice a Barbieland, circondata da tutte le altre Barbie e dai Ken. Le Barbie sono le protagoniste assolute di queste realtà alternative. Una Barbie può essere qualsiasi cosa: una presidentessa, un’avvocata, una capo cantiere, una dottoressa. Ken (Ryan Gosling) invece, è solo Ken, ovvero l’uomo perdutamente innamorato di Barbie, che non sa vivere senza di lei. Durante una giornata meravigliosa (come le altre) Barbie stereotipo subisce dei cambiamenti: pensieri di morte, cellulite, piedi piatti e sbalzi d’umore. Dopo un colloquio con Barbie Stramba (Kate McKinnon) Barbie stereotipo apprende che per tornare ad essere perfetta deve andare nel Mondo reale, trovare la bambina che sta giocando con lei e comprendere perché questa bimba sia così triste. A questo punto Barbie e Ken si trovano catapultati nel mondo reale, un mondo per loro totalmente capoverso. Barbie incontra finalmente la donna che sta giocando con lei, Gloria (America Ferrera) e decide di portarla con sé a Barbieland. Nel mondo reale vige il patriarcato e le donne sono spesso viste come un oggetto. Ken, affascinato da questa “potenza maschile” studia il patriarcato e lo impone a Barbieland. Sarà compito di Barbie Stereotipo salvare tutte le Barbie e ristabilire l’ordine a Barbieland… o forse no.
MISOGINIA E MISANDRIA
Molti critici hanno aspramente criticato Barbie, ritenendolo un film futile e creato appositamente per screditare ed insultare gli uomini. Ora, senza nulla togliere alle percezioni di questi signori, forse sarebbe il caso di fare un passo indietro e analizzare Barbie pezzo per pezzo.
Il film della Gerwig mostra tre realtà: quella delle Barbie, quella dei Ken e quella del mondo reale. Barbieland non viene rappresentato come un posto idilliaco in cui vivere (e il finale lo fa ben comprendere) poiché in questo territorio governato dalle Barbie non c’è equità. I Ken ad inizio film hanno il ruolo di aspirante love interest di Barbie, non si sa dove vivano e cosa facciano nella vita (oltre a bramare le carezze della nostra bambola preferita). Il film ha inizio con questa società fondata sul matriarcato e, quindi, sbilanciata. Il mondo reale mostra tutte le contraddizioni della contemporaneità: cat calling, differenze lavorative tra uomo e donna, donne ritenute o sante o puttane. Sì, la realtà mostra il patriarcato odierno, un patriarcato che però, pare dirci il film, sta lentamente cedendo il passo ad una società più equa. Ci sono le basi, ma non sono ancora così solide. Ken, dal canto suo, applica a Barbieland il patriarcato più becero, ricordandoci quello degli anni ’50 del ‘900. Eccoci qua con i tre estremi. Paradossalmente, il mondo migliore in cui vivere è quello reale, dove un pian piano si sta puntando ad ottenere equità anche se, come ci suggerisce giustamente il film, abbiamo ancora molto lavoro da fare.
E il lavoro dovrebbe iniziare proprio dal singolo, ovvero da come noi in quanto donne o uomini ci percepiamo. Donna non più come moglie e madre e uomo non più come capo famiglia rigido e lavoratore senza sentimenti. Il vero messaggio del film lo troviamo nella divertente maglia indossata da Ken nel finale (che sta già diventando uno degli articoli più venduti online) con su scritto I’m Kenenough. Siamo già abbastanza, non dobbiamo diventare delle Barbie e dei Ken.
IL DILEMMA ETICO DI BARBIE
La figura di Barbie è sempre stata alquanto controversa. Questo perché una Barbie rappresenta standard di bellezza femminili inarrivabili: bionda, alta, magrissima, prosperosa, sempre vestita perfetta e con capi all’ultima moda. Allo stesso tempo Barbie è stata protagonista di una piccola rivoluzione. Come si vede all’inizio del film (momento in cui la Gerwig omaggia 2001: Odissea nello spazio), sin dalla notte dei tempi le bambine sono state abituate a giocare con i bambolotti. Quindi relegate sin da subito al ruolo di madre e custode della casa. L’arrivo di Barbie sul mercato diede un forte scossone, creando un prototipo di donna “moderna”, capace di diventare qualsiasi cosa. Per concludere: da un lato abbiamo una bambola stereotipo e prototipo estremo di un tipo di consumismo/capitalismo che mette letteralmente la donna sul mercato; dall’altro lato abbiamo una liberatrice dei costumi e delle donne.
L’UMORISMO
Per umorismo non intendo solo quello presente nel film, ma anche l’umorismo che dovremmo iniziare ad utilizzare tutto noi, su noi stessi. Greta Gerwig e Noah Baumbach (entrambi sceneggiatori del film) sono newyorkesi DOC e figli di un tipo di commedia alla Woody Allen. Questo tipo di umorismo nichilista è ben presente in questo film, soprattutto quando si affrontano le tematiche chiave del femminismo. Uomini e donne odiano le donne, è l’unica cosa su cui entrambi siamo d’accordo dice la figlia di Gloria dopo aver incontrato Barbie. Lo stesso concetto viene ricalcato da Gloria stessa durante il monologo motivazionale su quanto sia difficile essere donna perché devi fare parte della sorellanza, ma anche non essere così bella e intelligente da far sentire inferiore le altre donne. Infatti, anche un mondo tutto al femminile come Barbieland, Barbie Stramba viene isolata dalla sorellanza poiché diversa.
Insomma, Barbie non è di certo il film ultrafemminista che ci si aspetta e che in molti paiono aver visto. E sapete cosa? Va benissimo così! Barbie analizza e riflette, partendo da un feticcio comune, Barbie come bambola, per mostrare in modo totalmente irriverente l’importanza di comprendere chi e cosa siamo al di fuori delle definizioni di genere, di uomini o donne.
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Barbie è il film di Greta Gerwig con Margot Robbie nel ruolo di Barbie e Ryan Gosling in quello di Ken, dal 20 luglio 2023 al cinema.
TRA I TITOLI PREMIATI:
BARBIE vince come miglior blockbuster (Cinematic and Box Office Achievement) della stagione. Il film campione di incassi, numero uno nella storia della Warner Bros., diretto da Greta Gerwig e con protagonisti Margot Robbie e Ryan Gosling, è stato premiato anche per la canzone originale “What Was I Made For” di Billie Eilish.
Barbie, di Greta Gerwig – Opzioni per lo streaming
Domenica 21 aprile 2024 alle 21:15 su Sky Cinema Uno e in streaming su NOW
Milano, 19 aprile 2024. Il film che ha sbancato il botteghino nel 2023 con un incasso di oltre 1,4 miliardi di dollari nel mondo e numero uno nella storia della Warner Bros. Pictures, BARBIE, arriva in prima TV su Sky domenica 21 aprile alle 21:15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.