LUBO, un film diretto da GIORGIO DIRITTI
tratto da vicende realmente accadute
 in Concorso alla 80° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia
AL CINEMA DAL 9 NOVEMBRE 2023

il poster del film

SINOSSI
Svizzera: nell’inverno del 1939, Lubo un giovane Jenisch è chiamato a prestare servizio militare nell’esercito svizzero a difesa del confine.
Lì lo raggiunge il cugino, e gli racconta che i gendarmi hanno preso i suoi figli. Li hanno strappati ai genitori perché sono figli di girovaghi, zingari, attenendosi al programma di rieducazione nazionale della Kinder der Landstrasse, un’organizzazione retta su principi dell’eugenetica dilagante nell’Europa degli anni trenta.
La vendetta di Lubo avrà risvolti inaspettati, obbligandoci a ripensare i labili confini tra bene e male.

LUBO il nuovo film di GIORGIO DIRITTI
con protagonista FRANZ ROGOWSKI
in Concorso alla 80° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia

“È una gioia essere in concorso all’80ª edizione della Mostra internazionale del Cinema di Venezia con “Lubo”, la storia di un nomade, un artista di strada, un uomo che subisce una grande ingiustizia. Un film sul senso dell’educare, sull’amore, su leggi disumane e discriminatorie che generano un male che si espande come una macchia d’olio nella vita di chi le subisce, modificandone il percorso e i valori, producendo dolore, rabbia e violenza, ma nel caso di Lubo, anche la volontà di reagire con un immenso amore per la vita e per i propri figli. Giorgio Diritti

NOTE DI REGIA

Il romanzo “Il Seminatore” di Mario Cavatore, da cui prende liberamente riferimento il progetto di questo film, inizia con l’incipit “gli zingari sono sempre stati un problema”.

Lo scontro etnico, la paura del diverso, sono ancora oggi al centro di episodi della cronaca di tutti giorni ed è evidente quanto le differenze razziali o religiose costituiscano elemento di scontro e rappresentino la più forte minaccia alla stabilità delle relazioni tra le persone e i popoli.

La lettura del romanzo mi ha svelato una vicenda storica poco conosciuta di persecuzione nei confronti di una minoranza nomade, gli Jenisch, a cui vennero sottratti i figli al fine di “rieducarli” in un periodo storico compreso tra gli anni ‘30 e gli anni ‘70. Le stime sulle ricerche parlano di circa 2000 bambini. Ciò mi è apparso inquietante e particolarmente stridente per un paese democratico e civile come la Confederazione Elvetica, sovente citata come “esempio virtuoso” nel rapporto tra i cittadini e le istituzioni.

Mi sono chiesto, cosa avrei fatto, come avrei agito subendo una violenza così grande. Avrei reagito contro lo Stato con violenza?

Lubo, a cui “rapiscono” i bambini e uccidono la moglie è un uomo solo che improvvisamente si trova in guerra con il mondo, non accetta e lotta contro questa folle discriminazione, vuole ritrovare i suoi figli e cerca nel volto delle varie donne che incontra il volto di sua moglie. Vuole ricostruire un futuro possibile esprimendo anche il suo desiderio di amare, di ritrovare e credere comunque nell’amore.

Il suo percorso, tra i vari Cantoni della Svizzera e dell’Italia, si dipana in un tempo storico di venti anni in cui si evolvono episodi carichi di forte drammaticità, suspense, passione, coraggio.

Nello svolgersi degli eventi emerge quanto principi folli e leggi discriminatorie generino un male che si espande come una macchia d’olio nel tempo, penetrando nelle vite degli uomini, modificandone i percorsi, i valori, generando dolore, rabbia, violenza, ambiguità…ma anche un amore per la vita e per i propri figli che vuole sopravvivere a tutto e riportare giustizia.

Giorgio Diritti

IL POPOLO JENISCH E IL PROGRAMMA “HILFSWERK FÜR DIE KINDER DER LANDSTRASSE”

Il popolo Jenisch rappresenta la terza maggiore popolazione nomade europea, dopo i Rom ed i Sinti. Di origine germanica, sono presenti in molti paesi dell’Europa, tra cui Germania, Svizzera, Francia, Belgio, Paesi Bassi e Italia, e hanno una propria lingua.

Nel 1921 venne fondata in Svizzera la Pro Juventute, una fondazione filantropica creata con l’intento di sostenere i diritti e le esigenze dei bambini.

Tra il 1926 e il 1973 la Pro Juventute mise in atto in Svizzera una campagna di ispirazione nazionalista denominata «Hilfswerk für die Kinder der Landstrasse» (Opera di soccorso per i bambini della strada).

Secondo i parametri applicati dalle autorità nel primo ‘900, i nomadi erano considerati pericolosi e da tenere a bada con metodi repressivi.

Il programma attuato dalla Pro Juventute e finanziato dalla Federazione Elvetica, da benefattori e da industriali, aveva il fine di rieducare i figli dei nomadi e di combattere il fenomeno del nomadismo.

Di fatto la campagna consistette in una politica di allontanamento forzato di bambini appartenenti al gruppo Jenisch dai propri genitori. Con il sostegno delle autorità svizzere i bambini Jenisch vennero sistematicamente sottratti alle loro famiglie e collocati in case, famiglie affidatarie, orfanatrofi, istituti psichiatrici e persino prigioni. Molti di loro subirono violenze e furono sfruttati come manodopera a basso costo, numerose ragazze vennero sterilizzate.

Non si conosce il numero esatto dei bambini coinvolti nel programma, che oscilla tra i 585, certificati dagli archivi della Pro Juventute, in gran parte tenuti segreti per decenni, e i 2000 stimati.

Il programma verrà interrotto solo nel 1973.

 

CAST ARTISTICO

FRANZ ROGOWSKI LUBO

CHRISTOPHE SERMET MOTTI

VALENTINA BELLÈ MARGHERITA

NOÉMI BESEDES ELSA

CECILIA STEINER KLARA

JOEL BASMAN BRUNO REITER

 

CAST TECNICO

REGIA GIORGIO DIRITTI

SCENEGGIATURA GIORGIO DIRITTI, FREDO VALLA

SOGGETTO GIORGIO DIRITTI, FREDO VALLA, TANIA PEDRONI

FOTOGRAFIA BENJAMIN MAIER

MONTAGGIO PAOLO COTTIGNOLA e GIORGIO DIRITTI

MUSICHE MARCO BISCARINI

SCENOGRAFIA GIANCARLO BASILI

COSTUMI URSULA PATZAK

TRUCCO CRISTINA AMADIO

ACCONCIATURE FRANCESCA DE SIMONE

SUONO DI PRESA DIRETTA PATRICK BECKER

CASTING CORINNA GLAUS, STEFANIA RODÀ, CHIARA MORETTI, BEATRICE KRUGHER

AIUTO REGIA FEDERICO NUTI

EFFETTI VISIVI CLAUDIO FALCONI

PRODUTTORI ESECUTIVI SIMONE BACHINI, ALESSANDRO MASCHERONI

PRODOTTO DA FABRIZIO DONVITO, BENEDETTO HABIB, MARCO COHEN, DANIEL CAMPOS PAVONCELLI per Indiana Production

GIORGIO DIRITTI, FRANCESCA SCORZONI per Aranciafilm

CHRISTOF NERACHER per Hugofilm Features

CLAUDIO FALCONI, ALBERTO FUSCO, ANDREA MASERA

Per Proxima Milano

UNA COPRODUZIONE ITALO – SVIZZERA INDIANA PRODUCTION,

ARANCIAFILM con RAI CINEMA

HUGOFILM FEATURES e PROXIMA MILANO

IN CO-PRODUZIONE CON RSI RADIOTELEVISIONE SVIZZERA / SRG SSR

CON IL SOSTEGNO DI DIREZIONE GENERALE CINEMA E AUDIOVISIVO MIC, UFFICIO FEDERALE DELLA CULTURA, ZÜRCHER FILMSTIFTUNG, TRENTINO FILM COMMISSION, IDM FILM COMMISSION SÜDTIROL, FILM COMMISSION TORINO PIEMONTE

DISTRIBUZIONE 01 DISTRIBUTION

DURATA 175’

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Sono terminate le riprese di LUBO, il nuovo film di GIORGIO DIRITTI

Nel cast del film Frank Rogowski, Christophe Sermet Valentina Bellè

Il soggetto del film, tratto dal romanzoIl seminatore” di Mario Cavatore edito da Einaudi, è stato scritto da Giorgio DirittiFredo Valla e Tania Pedroni e la sceneggiatura da Giorgio Diritti e Fredo Valla

Nel cast tecnico Benjamin Maier alla fotografia, Giancarlo Basili alla scenografia e Ursula Patzak ai costumi.
Il montaggio è a cura di Paolo Cottignola, le musiche di Marco Biscarini e gli effetti visivi di Claudio Falconi

Le riprese del film sono durate 9 settimane e si sono svolte tra Piemonte, Alto Adige, Provincia autonoma di Trento e Svizzera.

Giorgio Diritti dichiara: “È stato un bel viaggio nel tempo, tra volti e luoghi bellissimi… ed un po’ nomadi come Lubo il protagonista di questo film, abbiamo viaggiato tra Svizzera e Italia (Piemonte, Alto Adige e Trentino,) camminando sui suoi passi nelle sue sofferenze nelle lotte e follie di un uomo alla ricerca di una giustizia e di una nuova vita. Un bel lavoro di squadra, grazie alla determinazione e passione delle società produttrici e del bellissimo cast artistico e professionale.”
Giorgio Dirittti e Franz Rogowski – foto © Francesca Scorzoni
Giorgio Diritti e Valentina Bellè – foto © Francesca Scorzoni
INDIANA PRODUCTION, ARANCIAFILM e RAI CINEMA
presentano

LUBO, un film di GIORGIO DIRITTI

tratto dal romanzo “Il seminatore” di Mario Cavatore edito da Einaudi
con FRANZ ROGOWSKI, CHRISTOPHE SERMET, VALENTINA BELLÈ, NOEMI BESEDES, CECILIA STEINER,
JOEL BASMAN, 
PHILIPPE GRABER, MASSIMILIANO CAPRARA

Una coproduzione italo-svizzera
Indiana Production, Aranciafilm con Rai Cinema
Hugofilm Features e Proxima Milano

in collaborazione con
RSI Radiotelevisione Svizzera SRG/SSR

con il sostegno di

Direzione Generale Cinema e Audiovisivo MiC 
Ufficio federale della cultura Svizzera
Zürcher Filmstiftung
IDM Film Commission Südtirol
Film Commission Torino Piemonte
Trentino Film Commission

Una distribuzione
01 Distribution

Foto © Francesca Scorzoni
Testi, video e immagini dagli Uffici Stampa 01 Distribution e Fosforo Press. Aggiornato il 25 luglio, il 7 settembre e il 19 ottobre 2023.

Dove i classici si incontrano. ClassiCult è una Testata Giornalistica registrata presso il Tribunale di Bari numero R.G. 5753/2018 – R.S. 17. Direttore Responsabile Domenico Saracino, Vice Direttrice Alessandra Randazzo. Gli articoli a nome di ClassiCult possono essere 1) articoli a più mani (in tal caso, i diversi autori sono indicati subito dopo il titolo); 2) comunicati stampa (in tal caso se ne indica provenienza e autore a fine articolo).

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