Rinascimento a Mantova. Un nuovo allestimento nel Castello di San Giorgio – Palazzo Ducale di Mantova
Clicca qui per presentazione e commento a cura di Alice Ferrari e Giuseppe Fraccalvieri (25 ottobre 2024)
Clicca qui per le comunicazioni ufficiali sull’allestimento rinascimentale al Castello di San Giorgio di Palazzo Ducale di Mantova
commento a cura di Alice Ferrari e Giuseppe Fraccalvieri (25 ottobre 2024)
Dopo l’esposizione della magnifica collezione numismatica Magnaguti-Casero di Banca MPS e la riapertura degli spazi dell’appartamento ducale di Vincenzo I Gonzaga, con la riscoperta di importanti decorazioni neoclassiche, trova ora spazio la collezione di pittura e scultura rinascimentale di Palazzo Ducale di Mantova, con gli allestimenti di ben otto nuove sale del Castello di San Giorgio: perfetto coronamento del trittico di queste entusiasmanti novità presentate tra settembre e ottobre.
Nell’oro impressa: a Palazzo Ducale di Mantova la collezione numismatica Magnaguti-Casero
Si accede ai nuovi allestimenti nelle otto sale attraverso una bussola d’ingresso studiata per il mantenimento delle condizioni di umidità e temperatura: un vero e proprio filtro con l’esterno. Si entra subito nel vivo venendo accolti dal dipinto di Domenico Morone, La cacciata dei Bonacolsi (1494): un’esperienza diacronica e cinematografica – per usare le parole di Antonio Mazzeri – che ci fa subito respirare il clima gonzaghesco di queste sale. Siamo, in effetti, nell’appartamento di Francesco II Gonzaga.
Palazzo Ducale ha sottolineato la scelta di non mantenere la cornice (di non particolare pregio) dell’opera, il che permette di coglierne meglio alcuni dettagli. Il dipinto era parte di un ciclo del quale però non sono arrivati altri esemplari fino a noi.
Nella stanza successiva troviamo copie dei Trionfi di Cesare, i cui originali di Andrea Mantegna furono acquisiti prima dal mercante Daniel Nys nel 1628 e un anno dopo da Carlo I d’Inghilterra, in conseguenza delle difficoltà economiche dei Gonzaga: si trovano oggi a Hampton Court, a Londra, tuttora proprietà della Corona inglese. Per cercare di sostituire le opere di grande fama, i Gonzaga realizzarono delle copie, che però non riscontrarono – per via della loro qualità – il gradimento nel pubblico. Le nove copie furono tutte disperse, quattro arrivarono a Graz e due a Udine (una delle quali è proprio quella oggi a Palazzo Ducale).
In queste sale si evidenzia il circolo di grandi artisti che negli anni del marchese Ludovico II Gonzaga (1444-1478) giunsero a Mantova: oltre al Mantegna, Leon Battista Alberti, Donatello e Luciano Laurana.
Negli spazi successivi l’arte sacra degli ultimi decenni del quindicesimo secolo e dei primi del sedicesimo. Innanzitutto Nicolò Solimani, anche noto come Niccolò da Verona, che prestò la sua opera nella città prima ancora dell’arrivo del Mantegna.
A partire dagli ambienti successivi, possiamo quindi toccare con mano (non letteralmente, ovviamente) la natura variegata delle opere di queste nuove otto sale: troviamo subito sulla nostra destra un’opera di un seguace di Donatello che non può non colpire con le linee – per citare le parole del Direttore L’Occaso – “taglienti”. Vicina troviamo un’opera in terracotta del medaglista mantovano Sperandio Savelli, che costituisce “preziosa testimonianza” della sua attività in quegli anni nella città natale.
Troviamo quindi le due opere di Fra Girolamo Bonsignori – di cui una, un’Adorazione dei Pastori, acquistata nel 2024 durante un’asta di Christie’s – la cui presenza a Mantova e lo studio dello stile e della mano dell’artista blinderebbero – secondo il Direttore L’Occaso – l’attribuzione degli affreschi dell’Abbazia di San Benedetto in Polirone (San Benedetto Po) al Bonsignori e non al Correggio.
Nei suoi quadri, Girolamo Bonsignori porta a Mantova uno stile fortemente influenzato dalla colorazione e dalla luce veneta.
Poco distante, nella stanza adiacente, troviamo la seconda recente acquisizione da parte di Palazzo Ducale di Mantova a trovare collocazione in questa collezione rinascimentale, in questo allestimento del Castello di San Giorgio: una Crocifissione del cosiddetto Maestro di San Vincenzo Martire.
La Crocifissione del cosiddetto Maestro di San Vincenzo Martire
Rinascimento a Mantova. Un nuovo allestimento nel Castello di San Giorgio chiude in bellezza, con un polittico di Giovanni Battista Cima da Conegliano che ritrae una Madonna con santi (1513). L’opera sembra sposarsi perfettamente con le decorazioni già presenti nella stanza: una strana ma riuscitissima mescolanza di sacro e profano. L’opera stessa è pure un tipo comune in un’epoca precedente rispetto a quella nella quale viene realizzata: una scelta della committenza alla quale l’artista acconsentì.
Rinascimento a Mantova. Un nuovo allestimento nel Castello di San Giorgio è stato presentato oggi 25 ottobre dal Direttore di Palazzo Ducale di Mantova, Stefano L’Occaso, insieme ai funzionarə architettə Antonio Mazzeri e Verena Frignani, con intervento conclusivo del vicesindaco di Mantova, Giovanni Buvoli, presso la Sala degli Arcieri.
Coi nuovi allestimenti non si è andati solo ad esporre oltre settanta pezzi (con due nuove acquisizioni) e a realizzare interventi di restauro per le opere mobili, ma pure un’opera di restauro e consolidamento del portico di S. Giorgio, ha spiegato il Direttore L’Occaso.
L’intervento è poi parte di un cantiere più vasto che vedrà altri spazi limitrofi rinnovati, con un impegno economico notevole che ha movimentato oltre mille opere e dato lavoro a diverse aziende specializzate.
Come ha spiegato la funzionaria architetto Verena Frignani, si è trattato di un’operazione complessa perché si sono andati ad esporre opere di diversa tipologia (tele e tavole dipinte, elementi lapidei, affreschi strappati), che necessitano di diverse esigenze espositive e conservative.
Le operazioni intraprese hanno così coinvolto diverse figure professionali, avendo avuto ad oggetto anche una serie di attività preliminari riguardanti l’impiantistica, la sicurezza, il controllo delle condizioni ambientali, l’illuminotecnica.
Il funzionario architetto Giovanni Mazzeri ha illustrato come l’intervento abbia riguardato circa 400 metri quadri di superficie tra le due torri a nord est e nord ovest, coi rispettivi corpi di collegamento, organizzate in otto sale. Gli ambienti sono fortementi caratterizzati sia da un punto di vista spaziale che decorativo, e ciascuna è ora dotata di un suo approfondimento specifico.
Il vicesindaco Buvoli ha sottolineato come il clima tra Comune e Palazzo Ducale sia sempre stato caratterizzato da una totale sintonia, senza alcun tipo di egoismo e improntato alla massima collaborazione, dando così frutti importanti nel tempo e realizzando un percorso filologico di valorizzazione tanto delle opere statali come di quelle comunali.
RINASCIMENTO A MANTOVA
Un nuovo allestimento nel Castello di San Giorgio
MANTOVA – PALAZZO DUCALE
Apertura al pubblico dalla sera del 25 ottobre 2024
Il principale evento di Palazzo Ducale sullo scorcio del 2024 ha inizio il 25 ottobre, quando sarà presentato al pubblico un nuovo allestimento permanente che disegna e completa gli ambienti del piano terra del Castello di San Giorgio con la collezione di pittura e scultura rinascimentale che troverà qui la sua collocazione.
Saranno esposti materiali di proprietà principalmente statale e civica, grazie anche a un accordo tra Palazzo Ducale e il Comune di Mantova, che illustreranno una straordinaria stagione artistica che iniziò intorno al 1450, quando a Mantova si affermò progressivamente il Rinascimento, incentrato sulla ripresa di forme e ideali classici; indiscusso protagonista di questa età d’oro fu Andrea Mantegna, il quale dominò la scena cittadina per tutta la seconda metà del XV secolo. Il nuovo allestimento affronta nodi cruciali dell’imporsi del nuovo linguaggio, attraverso il continuo confronto tra pittura e scultura, l’arte che vide a Mantova protagonisti come Donatello, Luca Fancelli e Pier Jacopo Alari Bonacolsi, detto l’Antico.
Gli spazi che ospiteranno il nuovo allestimento, interamente progettato dagli architetti di Palazzo Ducale e realizzato dalla ditta Mimec di Treviso, presentano decori databili tra Quattro e Cinquecento, quando il marchese Francesco II Gonzaga abitava queste stanze, poste sul lato settentrionale del Castello e sotto l’appartamento della consorte Isabella d’Este.
Proprio la cultura figurativa affermatasi sotto il governo dei due coniugi costituisce l’ultima tappa del percorso che viene presentato, attraverso artisti cari ai marchesi di Mantova: da Domenico Morone a Francesco Bonsignori, passando per le tentazioni peruginesche di cui è testimone il cosiddetto Maestro di San Vincenzo Martire, probabilmente Bartolomeo Fancelli, e arrivando ad artisti come Gian Francesco Tura, influenzati già dalle novità del Correggio e della “maniera moderna”.
Tra i fregi all’antica, le decorazioni “alla moresca” e gli affreschi delle sale, si snoda pertanto un percorso che raccoglie le importanti vestigia di un’epoca che parte dalla metà del XV secolo, quando il marchese di Mantova era Ludovico II Gonzaga, per arrivare al 1520 circa, quando iniziò il governo di Federico II Gonzaga, grazie al quale sarebbe giunto a Mantova Giulio Romano, artefice di un nuovo corso per le arti a Mantova, chiudendo definitivamente l’esperienza mantegnesca.
L’esposizione include oltre settanta pezzi: dipinti a tempera, a olio, affreschi strappati, sculture, terrecotte, rilievi in gesso, incisioni: opere di varia natura, che raccontano la straordinaria vivacità culturale e artistica del Rinascimento a Mantova. Molte delle opere esposte, sia dipinti che sculture, sono state appositamente restaurate in vista dell’allestimento (dalle nostre restauratrici e da altri professionisti) e saranno inoltre visibili per la prima volta alcune pitture oggetto di recente acquisizione da parte di Palazzo Ducale. Sono importanti novità che vengono ad arricchire in via permanente il patrimonio cittadino e Palazzo Ducale e il cui arrivo a Mantova non è stato ancora annunciato, a completamento di una complessa operazione di valorizzazione del nostro patrimonio artistico.
Il complesso intervento include anche il restauro degli affreschi nel portico del Castello e vedrà, a breve, la sistemazione del lapidario lì presente, con un’ulteriore selezione di marmi rinascimentali.
«Questo nuovo allestimento – dichiara il direttore Stefano L’Occaso – è per me motivo di particolare orgoglio. Deriva da un progetto che avevo lanciato nel 2022, ma i colleghi hanno raccolto la sfida e l’hanno trasformata, con enorme bravura e capacità, in qualcosa che va ben oltre le mie aspettative. A loro va il mio ringraziamento; abbiamo finalmente reso omaggio a una stagione che ha reso Mantova celebre nel mondo: il Rinascimento.»
La nuova sezione rinascimentale farà parte del percorso di visita senza alcun sovrapprezzo rispetto al consueto biglietto d’ingresso, ampliando così il percorso di visita con il cortile del Castello, con i portici e con otto sale del piano terreno.
L’apertura al pubblico avverrà in occasione delle aperture straordinarie serali programmata per venerdì 25 ottobre, a partire dalle ore 19.00 e sabato 26 ottobre dalle ore 18.40 fino alle 23.15 (ultimo ingresso 22.20): venerdì saranno visitabili il Museo Archeologico Nazionale e il Castello di San Giorgio, inclusa la Camera degli Sposi al costo di €9, mentre sabato sarà aperto il Castello di San Giorgio con biglietto promozionale di €5.
Mantova, 22 ottobre 2024
Comunicazioni ufficiali e immagini (ove non indicato diversamente) dall’Ufficio Promozione e Comunicazione del Palazzo Ducale di Mantova