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Nuovi scavi archeologici dal sito dell’antica Stabiae

Stabiae nuovi scavi archeologici Villa San Marco

Nuovi scavi archeologici dal sito dell’antica Stabiae. Di recente è emersa la parte terminale del portico superiore di villa San Marco, parzialmente scavato e oggetto di ulteriore indagine del cantiere in corso, con pitture ancora in situ e ampie sezioni crollate dalle pareti o dal soffitto. Si tratta di reperti preziosi che contribuiscono ad indagare al meglio le dinamiche di distruzione del complesso.

Nuovi scavi archeologici dal sito dell’antica Stabiae. Foto Parco archeologico di Pompei

Lo scavo è stato condotto sul campo nella forma del cantiere didattico, con il coinvolgimento di docenti, giovani ricercatori e dottorandi in collaborazione tra il Parco Archeologico di Pompei, la Scuola Superiore Meridionale, l’Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’ e la Scuola IMT Alti Studi di Lucca, sotto la direzione della professoressa Maria Luisa Catoni, del professor Carlo Rescigno e del direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel.

Gli scavi del sito vesuviano di Stabiae ebbero inizio il 7 giugno 1749 per volere di Carlo III di Borbone. Fu esplorato un impianto urbano, con botteghe e strade e sei ville residenziali sul ciglio del pianoro di Varano. Lo scavo avveniva attraverso cunicoli rinterrando e passando ad altro quando i rinvenimenti non erano ritenuti degni di essere esposti al Museo Borbonico di Portici.

Stabiae. Frammenti della decorazione del peristilio (portico colonnato) superiore 5. Foto Parco archeologico di Pompei

Lo scavo, seguito dall’ingegnere spagnolo Alcubierre e dall’ingegnere svizzero Carl Weber iniziò dalla villa San Marco (1749-1754) quindi interessò la villa “del pastore” (1754) e la villa di Arianna con il complesso adiacente (1757-1762). Dopo un’interruzione di circa tredici anni lo scavo riprese nel 1775 interessando la zona di villa Arianna e l’area di alcune ville rustiche del territorio dell’ager.

Il complesso di villa S. Marco  si articola in un quartiere con doppio atrio e impianto termale, un giardino colonnato inferiore con una grande piscina coronata  da raffinati ambienti di soggiorno e rappresentanza.

Stabiae: frammenti della decorazione del peristilio (portico colonnato) superiore 14 di villa San Marco. Foto Parco archeologico di Pompei

La struttura si conclude con un portico superiore monumentale a tre bracci aperto verso il mare. Di quest’ ultimo era noto l’avvio, e solo in anni recenti ne è stata individuata la fine, a circa cento metri di distanza dall’angolo oggi conservato. Una ampia parte di tale articolazione è quindi ancora da portare alla luce.

Nel 2020 era iniziato un primo cantiere, ripreso poi nel 2023, centrato sullo scavo del portico.

Nuovi scavi archeologici dal sito dell’antica Stabiae: frammenti della decorazione del peristilio (portico colonnato) superiore 10 di villa San Marco. Foto: Parco archeologico di Pompei

La struttura emerge dai lapilli nel suo assetto originario con la ricca decorazione pittorica in IV stile alle pareti e molto ben conservata. Tra i ritrovamenti anche il monumentale soffitto figurato in crollo sull’alto strato di lapillo grigio e le architetture poderose concluse con una fuga di colonne tortili.

Seguendo il racconto fornito dalle stratigrafie di lapilli e di crolli e dalla sequenza dei flussi piroclastici che hanno invaso atri, giardini e sommerso i tetti provocandone in tempi diversi i crolli, gli archeologi hanno ricostruito le ultime ore di vita della villa.

Stabiae. Elementi architettonici. Foto: Parco archeologico di Pompei

Sembra che, a conclusione della pioggia dei lapilli, o quando questa sembrò indebolirsi, un gruppo di abitanti tornò sul luogo o emerse da nascondigli di fortuna, ma fu sorpreso dall’ultimo parossismo eruttivo che ne decretò il seppellimento definitivo e la morte degli abitanti.

Nonostante la drammatica eruzione che interessò oltre Pompei anche Ercolano, Oplontis e il sito di Stabiae, la vita e il lusso della villa riaffiorano oggi nelle preziose pitture delle pareti e dei soffitti, negli stucchi, nei capitelli, nei preziosi rivestimenti e coronamenti di colonne e coperture.

Stabiae: frammenti della decorazione del peristilio (portico colonnato) superiore 12 di villa San Marco. Foto Parco archeologico di Pompei

Le pitture riproducono tappeti, candelabri e scene fantastiche, finte architetture con profondi scorci prospettici spesso realizzate in diversi toni di azzurro. Le pareti sono popolate da figure sedute sulle architetture, attori o figure mitiche, o disposte a riempire il centro dei tappeti, spesso in volo. Nelle finte architetture troviamo statue dorate, quadretti con rappresentazioni di genere, nature morte, paesaggi marini e architettonici, naumachie.

Accordo Quadro per valorizzare il patrimonio archeologico di Stabiae

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