20 – 26 Novembre 2015
Una taberna di epoca bizantina, datata al settimo secolo, è stata riportata alla luce ad Efeso dall’Österreichischen Archäologischen Instituts (ÖAI).
La scoperta accidentale è avvenuta a seguito dei lavori per proteggere una delle tre strade principali della città (Kuretenstraße) dal rischio di frane.
Gli archeologi hanno così ritrovato centinaia di contenitori, coppe, piatti, anfore, in condizioni eccezionali. Le anfore provenivano da Gaza e dalla Cilicia: anche dopo la tarda antichità i commerci erano dunque ancora attivi.
Col termine taberna (plurale tabernæ), si indicavano attività commerciali che si affacciavano su uno spazio più ampio, e potevano specializzarsi nella vendita al dettaglio di cibi cotti, pane e bevande. Le tabernæ crebbero di numero con l’espansione dell’Impero Romano.
Proprio nel settimo secolo si accelerò il declino di Efeso: il terremoto del 614 d. C. la distrusse parzialmente, mentre il porto veniva lentamente interrato dal fiume Küçük Menderes (Piccolo Meandro). La città perse così accesso al Mar Egeo e ai commerci correlati. Sempre durante il regno dell’Imperatore bizantino Eraclio I, la città fu colpita pesantemente durante la Guerra Romano Persiana del 602-628. Fu poi saccheggiata dal califfo Muawiyah I nel 654–655.
Efeso, situata nella Provincia turca occidentale di İzmir, è celebre soprattutto per il Tempio di Artemide, una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico, e oggi nella Lista dei Siti Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
Link: Österreichisches Archäolgisches Institut 1 (PDF), 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10; Kronen Zeitung; The History Blog
Tutte le foto sono © ÖAI 2015/ Niki Gail e provengono dall’Österreichisches Archäolgisches Institut.