La gentile, il nuovo romanzo di Roberta Lepri, tra istruzione ed empowerment femminile

Roberta Lepri, reduce in questi giorni dalla premiazione dell’Artusino 2025, che ha vinto con il romanzo Dna chef, firma di nuovo per Voland un altro romanzo dai principi forti e dalla scrittura mozzafiato: “La gentile”.

A mio parere, “La gentile” è il romanzo migliore della Lepri, per stile, trama, montaggio e caratterizzazione dei personaggi. Sono rimasta affascinata dalla storia, dalla dualità delle voci, da quella terra di confine tra vita e morte, dai riferimenti storiografici che mostrano tutta la ricerca che la scrittrice ha fatto per architettare un romanzo così complesso. L’acutezza dei dettagli per parlare della vita di Ester, una ragazzina di origine ebrea nei primi anni del Novecento, povera e senza istruzione, mi ha colpito e mi ha reso partecipe emotivamente delle sue vicende. Ho sofferto con lei quando la famiglia non la capiva e non la sosteneva, ho lottato pagina dopo pagina per vedere realizzarsi il suo sogno di diventare un giorno maestra, ho pianto quando, ormai adulta, perde la vita che ha sempre desiderato.

la copertina del romanzo La gentile, di Roberta Lepri, edito da Voland (2024) nella collana Amazzoni. Foto di Ilaria Parlanti

Ma non si parla solo di Ester, che lotta con le battaglie sociali e politiche del tempo, immersa sempre nella povertà e in un lavoro umile ma che all’inizio fa arricchire la famiglia. La sua storia si intreccia con quella della nobile Alice Hallgarten, americana, che sposa all’inizio del 1900 il barone Leopoldo Franchetti. Proprio dalle idee e dall’istruzione di Alice, che, grazie a personaggi come Maria Montessori e altri illustri intellettuali, incomincia a maturare un’idea di femminismo, nasce un progetto filantropico finanziato dal barone: costruire una scuola per i figli dei contadini. È così che Ester, finché la madre, dispotica, e il padre, succube, le permettono, frequenta la scuola della baronessa, innamorandosi della cultura e sognando un futuro da maestra. Purtroppo la vita andrà per lei diversamente, con l’aggravarsi delle condizioni di salute di Alice.

Un rapporto, il loro, legato da affetto e stima, anche se, in alcuni momenti, l’odio e l’incomprensione si fanno strada tra le pieghe della storia.

Una storia personalissima, ma anche di respiro collettivo, una prosa scorrevole con qualche tocco di arcaismi che permettono di immedesimarsi nei tempi raccontati.

Un romanzo originale, innovativo e molto attuale, che racconta un mondo al confine, tra epidemie e le prime avvisaglie delle guerre. Un mondo che sta per sconvolgersi, che vive l’incertezza della politica e dei diritti umani: ditemi voi se non è quello che vediamo nelle notizie di ogni giorno.

Un libro, “La gentile”, che consiglio con tutto il cuore. Non vi pentirete di questa lettura, che vi catturerà e vi porterà agli albori del pensiero di empowerment femminile.

la copertina del romanzo La gentile, di Roberta Lepri, edito da Voland (2024) nella collana Amazzoni

Il libro recensito è stato cortesemente fornito dalla casa editrice.

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