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Mari e il sontuoso Palazzo reale di Zimri-Lim

Mari Palazzo Zimri-Lim

Tutti noi durante gli anni passati tra i banchi di scuola abbiamo memorizzato una nozione che difficilmente dimenticheremo: la Mesopotamia è la terra tra due fiumi, il Tigri e l’Eufrate.
La Mesopotamia è stata una terra densa di storia, arte e letteratura e a contribuire a tale ricchezza ci sono state molte città che dal sud sino al nord l’hanno resa celebre in tutto il Vicino Oriente, a partire dal IV millennio a.C..

Una delle città più conosciute e rinomate in antichità è stata Mari, Tell-Hariri, soprattutto a partire dal periodo paleo-babilonese (1792-1595 a.C., conosciuto nella storia per il regno del re Hammurabi di Babilonia, che ha redatto il famoso codice).

 

Il Palazzo di Zimri-Lim a Mari. Foto di Heretiq, CC BY-SA 2.5

La città di Mari è rinomata principalmente per la presenza di un grande e sontuoso palazzo, definito nella storiografia e nei documenti scritti “Palazzo reale di Zimri-Lim”; durante il regno di Zimri-Lim (1775-1758 a.C. ) questo palazzo è stato ampliato e arricchito da elementi influenzati dalla cultura mesopotamica e siriana.

Durante i primi scavi, all’interno del palazzo, è stata scoperta una grande quantità di tavolette iscritte e annessa alla struttura palatina l’Edubba (la scuola degli scribi, “la casa delle tavolette”), segno che ci fa comprendere la vasta produzione di documenti durante il periodo di vita del palazzo, sorto probabilmente a partire dalla III Dinastia di Ur (2112-2004 a.C.).

Una tavoletta dall’archivio reale del Palazzo di Zimri-Lim, conservata al Museo del Louvre. Foto  © Marie-Lan Nguyen / Wikimedia Commons, in pubblico dominio

L’importanza di tale struttura è dovuta alla sua articolazione e ad altri ritrovamenti al suo interno: il settore cerimoniale, costituito da una corte decorata con palme da dattero (i datteri erano alla base dell’alimentazione mesopotamica), da un vano rettangolare e attraverso questi due luoghi si accedeva al punto più importante del palazzo, la sala del trono.

Non era consentito a chiunque accedere a questo luogo, tranne ad ospiti lontani quali principi, re, funzionari giunti a Mari appositamente per presenziare con il re.

L’investitura di Zimri-Lim dal Palazzo Reale di Mari, attualmente al Museo del Louvre. Foto © Marie-Lan Nguyen / Wikimedia Commons, in pubblico dominio

In questo luogo di rappresentanza sono stati scoperti due elementi di rara bellezza: l’affresco della scena dell’Investitura del re Zimri-Lim da parte della dea Ištar e una statua della “Dea dalle acque zampillanti”.

Dettaglio dall’investitura di Zimri-Lim dal Palazzo Reale di Mari, attualmente al Museo del Louvre. Foto © Marie-Lan Nguyen / Wikimedia Commons, in pubblico dominio

La statua rappresenta la figura di una donna stante (realizzata in calcare, alta 1,42 m), con una capigliatura folta e indossa il classico copricapo che identifica le divinità in Mesopotamia (copricapo con le corna).

La figura indossa una gonna lunga che scende sui piedi facendoli un po’ intravedere e su di essa si notano incisi dei rivoli d’acqua e dei pesci. Ha le mani poggiate sul basso ventre che reggono un vaso; si tratta di una fontana perché cava al suo interno.

La “Dea dalle acque zampillanti”. Foto di Mbenoist, CC BY-SA 3.0

L’acqua probabilmente sgorgava dal vaso e si riversava sull’abito, simboleggiando fertilità e prosperità.

Questa figura femminile è stata riconosciuta come divinità secondaria, poiché ha accompagnato divinità di rango superiore della mitologia mesopotamica; la sua presenza è attestata nelle scene rappresentate nella glittica, nei rilievi e in questo caso nell’affresco del palazzo di Mari; l’affresco presenta la figura della divinità che accompagna la scena dell’investitura del re.

La statua della “dea dalle acque zampillanti” è custodita presso il Museo Archeologico di Aleppo, in Siria.

Una ziggurat nei pressi del Palazzo di Zimri-Lim. Foto di Heretiq, CC BY-SA 2.5

Bibliografia:

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