NUOVA LUCE A PALAZZO BONAPARTE
La mostra Impressionisti Segreti
Articolo a cura di Gianluca Colazzo e Mariano Rizzo
Roma è talmente piena di tesori che per scovarne di nuovi basterebbe camminare, traffico permettendo, col naso per aria: spesso essi sono nascosti in piena vista, magari in una delle zone più frequentate e caotiche come Piazza Venezia. È proprio qui, esattamente di fronte all’Altare della Patria, che si trova Palazzo Bonaparte: costruito nel ‘600 dai marchesi D’Aste, la sua proprietà passò di mano in mano finché, nel secolo XIX, fu acquistato da Maria Letizia Ramolino Bonaparte, madre di Napoleone, la quale lo fece ristrutturare sovrapponendo alle originali forme barocche stilemi rispondenti al gusto neoclassico, e che qui visse fino alla sua morte avvenuta nel 1836. Verso la fine del ‘900 il palazzo, ormai conosciuto col nome della più celebre tra i suoi proprietari, fu acquistato da INA Assitalia, che vi mantenne i propri uffici direzionali fino al 2005; oggi, dopo uno scrupoloso restauro durato due anni, Palazzo Bonaparte è stato musealizzato e attrezzato per essere sede di mostre d’arte temporanee. La sua riapertura al pubblico trova degna celebrazione con la mostra Impressionisti Segreti, dedicata alla più significativa corrente artistica della Francia ottocentesca.
Raramente una mostra ha avuto un legame tanto stretto col proprio contenitore come in questo caso: Palazzo Bonaparte, fino ad ora non fruibile al pubblico, ospita opere provenienti in massima parte da collezioni private, alcune delle quali mai esposte prima; dipinti sicuramente meno noti rispetto ai grandi e celebrati capolavori dei maestri impressionisti, eppure essenziali per comprenderne l’evoluzione artistica e personale. Non sorprende dunque che a una scansione squisitamente cronologica delle opere sia stato preferito un allestimento per argomento: ciascuna delle otto sale in cui si suddivide l’esposizione riguarda infatti una differente tematica pertinente alla sfera emotiva più intima e familiare, di rado indagata prima d’ora.
L’esposizione gode di un allestimento tecnico particolarmente efficace: l’illuminazione a luce fredda è stata studiata con accuratezza per rendere subito discernibili le tinte più tenui e sfumate come i tratti più decisi e pastosi: agli occhi del visitatore è dunque restituita tutta la potenza suggestiva dei colori, la quale del resto è uno dei capisaldi di questa corrente artistica.
Impressionisti Segreti offre inoltre l’occasione per scoprire Palazzo Bonaparte, anch’esso dotato di infrastrutture all’avanguardia per la valorizzazione dell’esposizione permanente, che consta delle pregevoli volte con pittura su intonaco, pavimenti a mosaico policromo e una maquette in gesso a grandezza naturale della statua ritraente Napoleone nelle vesti di Marte Vincitore, realizzata da Canova ed esposta presso la Pinacoteca di Brera. A metà del percorso espositivo è inoltre possibile visitare il celebre “Balconcino di Letizia”, un bussolotto coperto e interamente decorato che corre lungo l’angolo esterno del palazzo, dal quale si gode di uno spettacolare panorama su Piazza Venezia: è qui che la madre di Napoleone trascorse la sua vecchiaia, seduta a osservare la gente che passava senza essere vista, sperando, si racconta, di veder tornare suo figlio. Il suo volto sarebbe in effetti ritratto a bassorilievo su uno dei timpani che decorano le finestre sulla facciata, sporto a guardare verso l’orizzonte, come se l’attesa durasse tuttora: probabilmente non è che una delle tante, affascinanti leggende romane, ma di certo testimonia lo stretto legame tra la storia della città e questo palazzo, oggi finalmente restituito al pubblico.