Commedia Archivi - Classicult https://www.classicult.it/tag/commedia/ Dove i classici si incontrano. Cultura e culture Fri, 08 Aug 2025 10:56:04 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.2 https://www.classicult.it/wp-content/uploads/2018/08/cropped-tw-profilo-32x32.jpg Commedia Archivi - Classicult https://www.classicult.it/tag/commedia/ 32 32 Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, regia di Damiano Michieletto, allestimento del Maggio Musicale Fiorentino https://www.classicult.it/il-barbiere-di-siviglia-di-gioachino-rossini-regia-di-damiano-michieletto-allestimento-del-maggio-musicale-fiorentino/ https://www.classicult.it/il-barbiere-di-siviglia-di-gioachino-rossini-regia-di-damiano-michieletto-allestimento-del-maggio-musicale-fiorentino/?noamp=mobile#respond Mon, 28 Jul 2025 16:18:05 +0000 https://www.classicult.it/?p=313686 Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, nell’allestimento del Maggio Musicale Fiorentino, con la regia di Damiano Michieletto

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IL BARBIERE DI SIVIGLIA, melodramma buffo in due atti su libretto di Cesare Sterbini, musica di Gioachino Rossini, regia di DAMIANO MICHIELETTO

Orchestra Filarmonica Italiana e FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana

Coro Colsper (maestro del coro: Andrea Bianchi)
Coro del Teatro Ventidio Basso

Direttori d’orchestra Jacopo Brusa, Riccardo Bianchi, Manlio Benzi

CAST
Conte d’Almaviva: Pietro Adaini
Rosina: Mara Gaudenzi – Aleksandra Meteleva
Figaro: Vincenzo Nizzardo – Hae Kang
Don Bartolo: Enrico Marabelli – Giuseppe Toia
Don Basilio: Alessandro Spina
Berta: Francesca Mercuriali – Laura Khamzatova
Fiorello: Giulio Riccò – Davide Chiodo

Regia e scene: Damiano Michieletto
Regia ripresa da: Tommaso Franchin
Assistente alla regia: Gloria Campaner
Costumi: Carla Teti
Luci: Alessandro Carletti
Allestimento del Maggio Musicale Fiorentino

PREVENDITE: https://linktr.ee/IlBarbierediSiviglia_Imarts

poster del Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, regia di Damiano Michieletto, allestimento del Maggio Musicale FiorentinoDopo il successo della scorsa stagione con Madama Butterfly, IMARTS – International Music and Arts – torna con una nuova e attesissima produzione: Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, nell’allestimento firmato da uno dei registi d’opera più acclamati a livello internazionale, Damiano Michieletto.

Una commedia degli equivoci travolgente, colorata e piena di brio, con una messa in scena originale, moderna e fedele allo spirito comico rossiniano.

La regia di Damiano Michieletto, allestita dal Maggio Musicale Fiorentino, trasporta Il Barbiere di Siviglia in un mondo vivace e surreale, dove i personaggi diventano maschere moderne ispirate alla Commedia dell’Arte. Lo spettacolo si apre come un viaggio in treno, attraversando luoghi e situazioni dell’opera rossiniana con uno spirito giocoso e visivamente sorprendente: tra costumi eccentrici, trovate sceniche intelligenti e una continua energia teatrale, questa produzione fin dal suo esordio ha conquistato pubblico e critica all’unanimità.

Ambientata a Siviglia, l’opera narra le peripezie del Conte d’Almaviva che, con l’aiuto del barbiere Figaro, tenta di conquistare l’amore della giovane Rosina, promessa sposa al suo tutore Don Bartolo. Tra travestimenti, intrighi, serenate notturne e colpi di scena, il Barbiere di Siviglia si conferma una delle opere più brillanti e amate di sempre. Rossini intreccia virtuosismo musicale e comicità teatrale, regalando una partitura frizzante, equivoci esilaranti e brani celeberrimi.

Lo spettacolo, in tournée tra ottobre e dicembre 2025, toccherà numerose città italiane: Rho, Carpi, Rimini, Ascoli Piceno, Fermo, Fano, Ancona, e Mantova. Farà tappa anche ad Aosta, sul palco del Teatro Splendor, per l’attesissimo ritorno della Saison Culturelle. Dopo il successo dello scorso anno con Madama Butterfly, che ha segnato l’ingresso dell’opera nella programmazione della rassegna, Il Barbiere di Siviglia conferma e rafforza la vocazione della Saison Culturelle ad accogliere produzioni di prestigio in ambito operistico. L’edizione 2025/2026, di cui questo annuncio rappresenta una preziosa anticipazione, vedrà nuovamente IMARTS – International Music And Arts curare la sezione Spectacle, con la direzione artistica di Giorgio Gallione. Una scelta che garantisce continuità, eccellenza e una proposta capace di coniugare tradizione e visione contemporanea, valorizzando la scena culturale valdostana all’interno del panorama nazionale.

Madama Butterfly: nel centenario pucciniano una nuova produzione 

Due i cast coinvolti, tre i direttori d’orchestra, due cori e due orchestre. Le scene e la regia portano la firma di Damiano Michieletto, con la regia ripresa da Tommaso Franchin, i costumi di Carla Teti, le luci di Alessandro Carletti e la collaborazione di Gloria Campaner come assistente alla regia.

il banner per Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, regia di Damiano Michieletto, allestimento del Maggio Musicale Fiorentino

Queste le prime date confermate:
9 ottobre – RHO, Teatro Civico Roberto De Silva ANTEPRIMA GIOVANI
10 e 12 ottobre – RHO, Teatro Civico Roberto De Silva
24 e 26 ottobre – AOSTA, Teatro Splendor
2 novembre – CARPI, Teatro Comunale
7 e 9 novembre – RIMINI, Teatro Galli
13 novembre – ASCOLI PICENO, Teatro Ventidio Basso ANTEPRIMA GIOVANI
15 novembre – ASCOLI PICENO, Teatro Ventidio Basso
20 novembre – FERMO, Teatro dell’Aquila ANTEPRIMA GIOVANI
22 novembre – FERMO, Teatro dell’Aquila
27 novembre – FANO, Teatro della Fortuna ANTEPRIMA GIOVANI
29 novembre – FANO, Teatro della Fortuna
3 dicembre – ANCONA, Fondazione Teatro delle Muse ANTEPRIMA GIOVANI
5 e 7 dicembre – ANCONA, Teatro delle Muse
23 dicembre – MANTOVA, Teatro Sociale

Prevendite su: https://linktr.ee/IlBarbierediSiviglia_Imarts

CAST Per le recite di Rho, Aosta, Carpi, Mantova e Rimini:
Orchestra Filarmonica ItalianaCoro Colsper diretto da Andrea Bianchi.
Direttori d’orchestra: Jacopo Brusa (Rho), Riccardo Bianchi (Aosta e Carpi), Manlio Benzi (Rimini).
Personaggi:
Il Conte d’Almaviva: Pietro Adaini
Rosina: Mara Gaudenzi
Bartolo: Enrico Marabelli
Figaro: Vincenzo Nizzardo
Don Basilio: Alessandro Spina
Berta: Francesca Mercuriali
Fiorello: Giulio Riccò

CAST Per le recite di Ascoli Piceno, Fermo, Fano e Ancona:
FORM – Orchestra Filarmonica MarchigianaCoro del Teatro Ventidio Basso.
Direttore d’orchestra: Jacopo Brusa.
Personaggi:
Il Conte d’Almaviva: Pietro Adaini
Rosina: Aleksandra Meteleva
Bartolo: Giuseppe Toia
Figaro: Hae Kang
Don Basilio: Alessandro Spina
Berta: Laura Khamzatova
Fiorello: Davide Chiodo

Damiano Michieletto – Considerato tra i più innovativi registi d’opera a livello internazionale, ha firmato produzioni nei più importanti teatri del mondo: Scala di Milano, Wiener Staatsoper, Opera di Parigi, Royal Opera House di Londra, Teatro Bol’šoj di Mosca, Festival di Salisburgo, La Fenice di Venezia, Rossini Festival Pesaro, National Theatre Tokyo, Sydney Opera House, Komische Oper Berlino, Teatro d’Opera di Zurigo, Grand Théâtre di Ginevra, Royal Opera di Copenhagen, Theater an der Wien, Nederlandse Opera di Amsterdam, Bayerische Staatsoper, Teatro Real Madrid, Teatro dell’Opera di Roma, Maggio Musicale Fiorentino e molti altri. Tra i numerosi riconoscimenti spiccano il Laurence Olivier Award, l’Irish Times Theatre Award e il Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana. Attivo anche nella prosa e in televisione, Michieletto porta in scena un linguaggio visivo coinvolgente, accessibile e profondamente teatrale.

Milano, 28 luglio 2025

Testo e immagini dall’Ufficio Stampa International Music & Arts – IMARTS

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Cena di Classe, film di Francesco Mandelli  https://www.classicult.it/cena-di-classe-film-di-francesco-mandelli/ https://www.classicult.it/cena-di-classe-film-di-francesco-mandelli/?noamp=mobile#respond Fri, 11 Jul 2025 17:06:38 +0000 https://www.classicult.it/?p=311600 Cena di Classe, film di Francesco Mandelli: un gruppo di ex compagni di liceo si ritrova dopo diciassette anni per il funerale di un vecchio amico

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Al via le riprese di CENA DI CLASSE, il nuovo film di Francesco Mandelli 

una produzione Roadmovie in associazione con Medusa Film 

con Beatrice Arnera, Herbert Ballerina, Giovanni Esposito, Roberto Lipari, Nicola Nocella, Andrea Pisani, Francesco Russo, Giulia Vecchio, Annandrea Vitrano e con Ninni Bruschetta

 

Sono iniziate a Milano le riprese di Cena di Classe, la nuova commedia diretta da Francesco Mandelli, che firma anche la sceneggiatura insieme a Roberto Lipari, Andrea Pisani, Tiziana Martini e Ignazio Rosato.

Il soggetto di Cena di Classe è  tratto dall’omonimo brano de I Pinguini Tattici Nucleari, e firmato da Roberto Lipari, Andrea Pisani, Ignazio Rosato e Riccardo Zanotti.

Il film è prodotto da Roadmovie in associazione con Medusa Film e sarà ambientato interamente nel capoluogo lombardo.

Cena di Classe – in arrivo nelle sale nel 2026 – è una brillante commedia corale, irriverente e generazionale che racconta con ironia e tenerezza cosa succede quando il passato bussa alla porta… e non puoi fare finta di non essere in casa.

A dar vita a questa storia un cast d’eccezione che riunisce: Beatrice Arnera, Herbert Ballerina, Ninni Bruschetta, Giordano De Plano, Giovanni Esposito, Roberto Lipari, Giulia Melillo, Nicola Nocella, Andrea Pisani, Francesco Russo, Federico Russo, Giulia Vecchio, Debora Villa, Annandrea Vitrano.

una scena dal set di Cena di Classe, film di Francesco Mandelli  una scena dal set di Cena di Classe, film di Francesco Mandelli 

SINOSSI

Un gruppo di ex compagni di liceo si ritrova dopo diciassette anni per il funerale di un vecchio amico. Complice l’alcol e un vecchio video dimenticato, entrano nottetempo nella loro vecchia scuola per rivivere la magia di quell’età. Ma una semplice rimpatriata si trasforma presto in un’avventura da codice penale.

 

Regia: Francesco Mandelli

Soggetto: Roberto Lipari, Andrea Pisani, Ignazio Rosato e Riccardo Zanotti,

Sceneggiatura: Roberto Lipari, Francesco Mandelli, Tiziana MartiniAndrea Pisani, Ignazio Rosato.

Fotografia: Massimo Schiavon

Scenografia: Michela Croci

Costumi: Sara Costantini

Montaggio: Julien Panzarasa

Produttore: Massimo Schiavon

Post-produzione e laboratorio: EDI

 

Testo e immagini dagli Uffici Stampa Roadmovie, Medusa Film, Zebaki.

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Monsieur Blake – Maggiordomo per amore, film di Gilles Legardinier https://www.classicult.it/monsieur-blake-maggiordomo-per-amore-film-di-gilles-legardinier/ https://www.classicult.it/monsieur-blake-maggiordomo-per-amore-film-di-gilles-legardinier/?noamp=mobile#respond Fri, 11 Jul 2025 16:42:12 +0000 https://www.classicult.it/?p=311591 Monsieur Blake – Maggiordomo per amore, film di Gilles Legardinier, unisce momenti di comicità al racconto commovente di storie di vita in cerca di riscatto

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MONSIEUR BLAKE – Maggiordomo per amore, film di Gilles Legardinier

con John Malkovich, Fanny Ardant, Émilie Dequenne, Philippe Bas e Eugénie Anselin

DAL 7 AGOSTO 2025 AL CINEMA

il poster di Monsieur Blake – Maggiordomo per amore, film di Gilles Legardinier
il poster

11 luglio 2025 – Adler Entertainment è lieta di presentare Monsieur Blake – Maggiordomo per amore, in arrivo nei cinema italiani dal 7 agosto 2025 e per l’occasione ne svela poster e trailer italiani ufficiali. Il film è diretto da Gilles Legardinier, autore di Complètement cramé!, romanzo pubblicato nel 2012 da cui è tratta la pellicola. In questa commedia dolceamara ma ricca di speranza, John Malkovich interpreta Andrew Blake, un businessman inglese che non riesce a superare la perdita della moglie. Tornato in Francia per soggiornare nel luogo in cui l’aveva conosciuta, per un fraintendimento viene scambiato per un aspirante maggiordomo: a Fanny Ardant è affidato il ruolo della proprietaria della tenuta Beauvillier, dove Blake decide di rimanere in servizio. Malgrado l’iniziale scetticismo, il suo arrivo si rivela come un’occasione di rinascita, sia per lui che per tutto il personale della proprietà. Ad affiancare i protagonisti, completano il cast Émilie DequennePhilippe Bas ed Eugénie Anselin.

4 agosto 2025 – Adler Entertainment è lieta di svelare la prima clip italiana del film.

Monsieur Blake – Maggiordomo per amore unisce momenti di comicità al racconto commovente di storie di vita in cerca di riscatto: tutti i personaggi che popolano la tenuta Beauvillier sono in qualche modo smarriti, con ostacoli da superare o sogni rimasti a lungo nel cassetto. Sarà proprio la visita inaspettata di Blake a fare da molla per spronarli a seguire le proprie aspirazioni e ad affrontare le difficoltà. Partito per ritrovare il suo passato, il gentleman inglese improvvisato maggiordomo riscoprirà la bellezza di vivere il presente, nonostante le incomprensioni e le situazioni tragicomiche che segnano la sua permanenza nella proprietà. Lavorando insieme per riportare questo luogo speciale al suo antico splendore, una nuova vita è dietro l’angolo per la tenuta Beauvillier e i suoi abitanti.

Il regista, autore best-seller in Francia, rivela che nell’adattamento dal libro al film voleva trasmettere le stesse emozioni con uno strumento diverso, affidandosi alla profondità dei suoi personaggi. In particolare, nel film voleva focalizzarsi sulla contrapposizione tra le varie personalità della storia e sullo shock culturale e sociale, costante che si manifesta nel racconto attraverso i rapporti del protagonista inglese con i nuovi “colleghi” francesi. A proposito dei temi affrontati, Legardinier afferma:

“Volevo mettere in evidenza due principi che ho sempre usato per orientare la mia vita: «Non è mai troppo tardi» e «I problemi sono sempre meno pesanti se condivisi» (…). È così che ho creato il mio personaggio maschile, Andrew: pensa che la sua vita sia finita, ma poi lo butto in un’avventura insieme ad altre persone, costringendolo a ricominciare da capo, a intraprendere un nuovo inizio luminoso e spensierato. «Vivo» è la parola d’ordine di questo film”.

Dalla morte della moglie, Andrew Blake, noto imprenditore inglese, ha perso il gusto della vita. Torna in Francia, paese natale della moglie, per soggiornare nella proprietà in cui si erano conosciuti, per essere più vicino al ricordo della loro felicità perduta. Nulla va secondo i piani e, in seguito a un malinteso, Andrew si ritrova effettivamente alla tenuta Beauvillier… ma come maggiordomo in prova. Sperava di trovare pace e serenità nello scrigno del suo passato, ma si ritrova intrappolato tra Madame Beauvillier, una vedova i cui orari sono strani come le sue relazioni, Odile, la volitiva cuoca, Philippe, lo svitato custode che vive come un eremita in fondo al parco, e Manon, la giovane domestica il cui destino è stato messo in subbuglio. Da situazioni gioiosamente bizzarre a confidenze, da confronti a confessioni, Blake stringerà legami con tutti. Grazie a una caduta, a una parrucca, a un gatto, a un peluche logoro, a un’esilarante effrazione, a qualche segreto e a tanta speranza, l’uomo che pensava di non avere più nulla per cui vivere sta per ricominciare tutto da capo…

Monsieur Blake – Maggiordomo per amore arriva al cinema dal 7 agosto 2025 con Adler Entertainment.

Testo, video e immagini dall’Ufficio Stampa Echo Group. Aggiornato il 4 agosto 2025.

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Il padre dell’anno, film di Hallie Meyers-Shyer  https://www.classicult.it/il-padre-dellanno-film-di-hallie-meyers-shyer/ https://www.classicult.it/il-padre-dellanno-film-di-hallie-meyers-shyer/?noamp=mobile#respond Tue, 08 Jul 2025 15:10:46 +0000 https://www.classicult.it/?p=310895 Il padre dell'anno, film di Hallie Meyers-Shyer: Andy Goodrich è un uomo d’affari e padre spesso assente. La sua vita cambia radicalmente

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IL PADRE DELL’ANNO, un film scritto e diretto da Hallie Meyers-Shyer

con MICHAEL KEATON, MILA KUNIS E ANDIE MACDOWELL

AL CINEMA DAL 18 SETTEMBRE 2025

 

Il film “Il padre dell’anno” di Hallie Meyers-Shyer arriverà al cinema dal 18 settembre 2025 distribuito da Adler Entertainment.

La regista Hallie Meyers-Shyer (“40 sono i nuovi 20”) scrive e dirige una commedia che celebra la famiglia in tutte le sue forme e imperfezioni, con protagonista Michael Keaton insieme a Mila Kunis e Andie MacDowell.

Al centro della vicenda Andy Goodrich (Michael Keaton), uomo d’affari e padre spesso assente. La sua vita cambia radicalmente quando la moglie entra in un programma di riabilitazione, lasciandolo improvvisamente da solo con i figli gemelli di nove anni. Catapultato nel mondo della genitorialità moderna, Andy si affida alla figlia del suo primo matrimonio, Grace (Mila Kunis), affrontando con goffaggine, tenerezza e umanità la sfida più grande della sua vita: esserci davvero.

Tra risate e momenti di profonda verità, il film esplora le fragilità e la forza dei legami familiari contemporanei: un racconto commovente e divertente che ci ricorda che non è mai troppo tardi per diventare la versione migliore di se stessi.

“Osservando le molteplici forme che la famiglia può assumere al giorno d’oggi, ho voluto raccontare la storia di bambini di generazioni diverse e da matrimoni diversi che si uniscono per formare una famiglia moderna” – ha dichiarato la regista Hallie Meyers-Shyer – “Il padre dell’anno è un film che parla di crescita a qualsiasi età, di figli e figlie, di madri e padri, di matrimoni e divorzi, e della consapevolezza che ciò che davvero conta nella vita sono le persone che amiamo.”

una scena dal film Il padre dell'anno, regia di Hallie Meyers-Shyer 

SINOSSI
La vita di Andy Goodrich (Michael Keaton) viene sconvolta quando sua moglie, madre dei loro due gemelli di nove anni, entra in un programma di riabilitazione di 90 giorni, lasciandolo da solo con i bambini. Catapultato nel mondo della genitorialità moderna, Andy si affida alla figlia del suo primo matrimonio, Grace (Mila Kunis), e alla fine si trasforma nel padre che Grace aveva sempre desiderato.

 

Testo e immagini dagli Uffici Stampa Echo Group, Di Milla Macchiavelli.

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Esprimi un desiderio, film di Volfango De Biasi https://www.classicult.it/esprimi-un-desiderio-film-di-volfango-de-biasi/ https://www.classicult.it/esprimi-un-desiderio-film-di-volfango-de-biasi/?noamp=mobile#respond Thu, 26 Jun 2025 14:12:04 +0000 https://www.classicult.it/?p=309536 Esprimi un desiderio, film di Volfango De Biasi: in seguito a una disavventura, Simone (Max Angioni) viene condannato ai lavori utili in una residenza per anziani

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ESPRIMI UN DESIDERIOun film di VOLFANGO DE BIASI

con MAX ANGIONI, DIEGO ABATANTUONO, NEVA LEONI, NUNZIA SCHIANO, GAETANO BRUNO, ELISABETTA DE VITO, ELISABETTA DE PALOGIORGIO COLANGELI, HAL YAMANOUCHI, NINI SALERNO, IRENE GIROTTI

e con MARIA GRAZIA CUCINOTTA, MARCO MESSERI, HERBERT BALLERINA, ALESSIO PRATICÒ, ANTONIO GERARDI

una produzione NOTORIOUS PICTURES e TRAMP LIMITED
in associazione con SONY PICTURES INTERNATIONAL PRODUCTIONS

distribuito da NOTORIOUS PICTURES

DAL 25 SETTEMBRE 2025 AL CINEMA E, IN ANTEPRIMA ASSOLUTA, AL GIFFONI FILM FESTIVAL

il poster del film Esprimi un desiderio, per la regia di Volfango De Biasi
il poster del film Esprimi un desiderio, per la regia di Volfango De Biasi

È stato presentato ieri al Giffoni Film Festival, in anteprima assoluta come evento fuori concorso, ESPRIMI UN DESIDERIO, film diretto da Volfango De Biasi che vede protagonista l’inedita coppia di Max Angioni, al suo debutto sul grande schermo, insieme a Diego Abatantuono. Una commedia divertente, anche dolce e delicata, che, attraverso l’incontro imprevisto di un trentenne con le idee ancora confuse sul futuro e un gruppo di eccentrici vecchietti, fa ridere ma allo stesso tempo riflettere sull’importanza del dialogo generazionale e su come non esista una “età giusta” per trovare il proprio posto nel mondo e poter realizzare i propri desideri.

Prodotto da Notorious Pictures Tramp Limited, in associazione con Sony Pictures International Productions e con il contributo di FVG Film Commission – PromoTurismoFVG, Esprimi un desiderio arriverà in sala il 25 settembre 2025 distribuito da Notorious Pictures.

 

una immagine dal set del film Esprimi un desiderio, per la regia di Volfango De Biasi una immagine dal set del film Esprimi un desiderio, per la regia di Volfango De Biasi

Sinossi
In seguito a una disavventura, Simone (Max Angioni) viene condannato ai lavori utili in una residenza per anziani, dove viene preso di mira da un gruppo di arzilli vecchietti capeggiati da Ettore (Diego Abatantuono). Lo scontro iniziale, però, diventa un’occasione per costruire insieme qualcosa di inaspettato, un senso di appartenenza che a tutti loro, in un modo o nell’ altro, era mancato.

Testi, video e immagini dall’Ufficio Stampa Manzo Piccirillo. Aggiornato il 3 e il 22 luglio 2025.

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Tutta colpa del rock, film di Andrea Jublin https://www.classicult.it/tutta-colpa-del-rock-film-di-andrea-jublin/ https://www.classicult.it/tutta-colpa-del-rock-film-di-andrea-jublin/?noamp=mobile#respond Tue, 24 Jun 2025 09:41:44 +0000 https://www.classicult.it/?p=309200 Tutta colpa del rock, film di Andrea Jublin: Bruno è un ex chitarrista rock caduto in disgrazia, bugiardo patologico, egoista, vanesio

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TUTTA COLPA DEL ROCK, film per la regia di ANDREA JUBLIN

con LILLO PETROLO | MAURIZIO LASTRICO | ELIO | NASKA
VALERIO APREA | MASSIMO DE LORENZO | AGNESE CLAISSE | MASSIMO CAGNINA
con CAROLINA CRESCENTINI

soggetto e sceneggiatura di MATTEO MENDUNI, PASQUALE PETROLO, TOMMASO RENZONI

prodotto da MATTIA GUERRA

una produzione BE WATER FILM e PIPERFILM
in collaborazione con NETFLIX

canzone originale
“NATO NEL POSTO SBAGLIATO”  interpretata da NASKA

durata: 99 minuti

distribuito da PIPERFILM

AL CINEMA DAL 28 AGOSTO 2025
IN ANTEPRIMA ALLA 55. EDIZIONE DEL GIFFONI FILM FESTIVAL

il poster del film Tutta colpa del rock, regia di Andrea Jublin
la locandina del film Tutta colpa del rock, per la regia di Andrea Jublin

23 luglio 2025 – “Tutta colpa del rock” è molto più di una commedia, è un omaggio sincero al potere salvifico, travolgente della musica.

La colonna sonora originale è firmata da Motta, che cura anche la supervisione musicale. Il brano inedito “Nato nel posto sbagliato”, interpretato da Naska, unisce le sonorità di Motta, Cor Veleno e Danno, in una contaminazione autentica e potente. Con la partecipazione di chi la musica la conosce nel profondo, il film porta sul grande schermo un’energia musicale inaspettata, facendo del rock un simbolo di libertà, identità e ribellione. Tutta colpa del rock è il racconto di chi, anche nel luogo più chiuso che esista, riesce a ritrovare se stesso grazie al potere della musica.

Un ex rocker, una promessa da mantenere, una band improbabile… e una sola occasione per riscattarsi. “Tutta colpa del rock” arriva al cinema dal 28 agosto, con anteprime in tutta Italia il 9 e 10 agosto 2025, distribuito da PiperFilm.

Diretto da Andrea Jublin e prodotto da Mattia Guerra, il film è una produzione Be Water Film e PiperFilm, in collaborazione con Netflix, ed è interpretato da Lillo PetroloMaurizio LastricoElio, Naska – per la prima volta sul grande schermo – Valerio Aprea,  Massimo De Lorenzo,  Agnese Claisse, Massimo Cagnina con Carolina Crescentini.

Tutta colpa del rock” è molto più di una commedia, è un omaggio sincero al potere salvifico, travolgente e identitario della musica.

una scena da Tutta colpa del rock, film di Andrea Jublin una scena da Tutta colpa del rock, film di Andrea Jublin una scena da Tutta colpa del rock, film di Andrea Jublin

SINOSSI

Bruno è un ex chitarrista rock caduto in disgrazia, bugiardo patologico, egoista, vanesio e padre assente. Dopo una sequenza di errori tragicomici finisce in carcere. Sembra che abbia toccato il fondo e, invece, proprio nel luogo più costrittivo che esista, nasce per lui un’occasione imprevista: fondare una band con altri detenuti per partecipare al Roma Rock Contest e vincere i soldi necessari a mantenere una promessa fatta alla figlia Tina: portarla negli USA per un leggendario “Rock Tour”.

Intorno a lui si raccoglie un gruppo di improbabili musicisti reclusi: Roberto (Maurizio Lastrico), il suo compagno di cella e padre affettuoso; Osso, un gigante minaccioso eppure fragile; il Professore, un intellettuale schivo e silenzioso; Eva, una batterista sui generis e K Bone, un ex-trapper che si trasforma in penna e vero spirito trainante della band.

Tra momenti comici, scontri e legami inaspettati, la musica diventa un’occasione di rinascita, amicizia e riscatto.


NOTE DI REGIA

È un’umanità allo sbando che abbiamo trattato con tutta la tenerezza e la comprensione possibile. Perché nessuno è immune dalla fragilità. Tutti, in qualche modo, portiamo i nostri errori sulle spalle. Non abbiamo cercato né il grottesco né lo slapstick né la redenzione facile. Vorremmo che il pubblico amasse questi personaggi perché sbagliano, inciampano, fanno tenerezza. Osso che canta “Il cielo in una stanza”, il Professore che, fuori dalla prigione, non ha nessuno da cui andare, Eva che alterna dolcezza e violenza come un pendolo impazzito. Anche nei momenti più comici, la domanda era sempre la stessa: cosa c’è di vero, di umano, in lui? In lei? È una commedia dalla struttura classica – riuscirà Bruno a portare la figlia al Rock Tour? – ma ci siamo impegnati per non scivolare nel cliché e nei personaggi bidimensionali. E raccontare il processo di trasformazione di Bruno. Grazie agli altri, ai fallimenti, e soprattutto all’amore (goffo, sincero, imperfetto) per la figlia, inizia a smettere di mentire, a mettersi in discussione, a diventare – forse – una persona migliore. Nel nostro film convivono anche elementi drammatici: il carcere, le occasioni perdute, i rapporti spezzati, il desiderio insopprimibile di libertà.

Abbiamo cercato un equilibrio fragile ma necessario: non rinunciare mai al sorriso, anche mentre raccontiamo la solitudine, l’illusione, la mancanza di prospettive. Le scenografie (Daniele Frabetti) e i costumi (Eva Coen) si giocano sul contrasto tra libertà e costrizione. Gli ambienti istituzionali – tribunale, carcere, ministero, uffici –sono algidi, simmetrici, razionali. Al contrario, la scena finale, il concerto, esplode in un tripudio di colori, forme, suoni: la creatività che si oppone alla regola. Il rock, ancora una volta, come simbolo di evasione e identità. La fotografia di Michele D’Attanasio è luminosa, contrastata, mai slavata, mai patinata. La macchina da presa – Simone D’Onofrio insieme a D’Attanasio – è sempre in movimento, come i nostri occhi quando osservano il mondo. Non volevamo inquadrature rigide o troppo composte. Cercavamo qualcosa di sporco, rapido, mai compiaciuto: uno sguardo che fosse parte della band, della cella, del caos.

La musica, ovviamente, è molto importante: i personaggi la suonano, la cantano, la vivono. Anche per questo abbiamo scelto veri musicisti, come Elio e Naska, per renderla credibile e viva. La colonna sonora – composta da Motta – è rock. Non è la solita musica da commedia, perché questo film mescola, almeno parzialmente, i generi: fa ridere ma è anche toccante, racconta cose vere ma in modo un po’ folle, è tenero ma a volte anche duro.


Andrea Jublin

LA MUSICA PROTAGONISTA

TUTTA COLPA DEL ROCK non è solo un film che racconta una storia, ma un vero e proprio omaggio al potere salvifico, travolgente e identitario della musica. Al centro della narrazione c’è il rock, non solo come colonna sonora ma come forza motrice emotiva, generazionale e narrativa. La dimensione musicale del film è curata con grande attenzione e originalità: la supervisione musicale è firmata da Motta, che è anche autore delle musiche originali, conferendo un’identità sonora intensa e coerente a tutta l’opera. Per la prima volta sul grande schermo in veste di attore, Naska (Diego Caterbetti) interpreta una canzone originale scritta appositamente per il film insieme ai Cor Veleno – ovvero Squarta (Francesco Saverio Caligiuri) e Gabbo (Gabriele Centofanti) –, a Danno (Simone Eleuteri) e allo stesso Motta, in un inedito incontro tra stili musicali che rispecchiano lo spirito del film: vibrante, energico, autentico. La presenza nel cast – e nella band del film – di Elio e la nota passione per la musica di Lillo, protagonista e co-autore del film, rafforzano ulteriormente l’anima musicale del progetto, contribuendo a renderlo unico nel panorama cinematografico italiano contemporaneo.


CREDITI PRODUTTIVI

Regia ANDREA JUBLIN

Soggetto e Sceneggiatura MATTEO MENDUNI, PASQUALE PETROLO, TOMMASO RENZONI

Fotografia MICHELE D’ATTANASIO (CCS)

Montaggio GIANLUCA SCARPA

Musiche originali FRANCESCO MOTTA

Canzone originale NATO NEL POSTO SBAGLIATO  interpretata da Naska
(F.S.Caligiuri, D.Caterbetti, G.Centofanti, S.Eleuteri, F.Motta)
© Creazioni Artistiche Musicali C.A.M. Srl / Thamsanqa Srl
℗ Thamsanqa Srl

Scenografia DANIELE FRABETTI

Costumi EVA COEN (ASC)

Trucco MARCO POMPEI

Acconciature RUDY SIFARI

Casting STEFANIA RODÁ (UICD)

Vfx producer DANIELE TOMASSETTI

Vfx supervisor FABIO TOMASSETTI

Suono in presa diretta ALESSANDRO BIANCHI

Sound designer MATTEO BENDINELLI

Montatore presa diretta FILIPPO BARRACCO

Aiuto regia PIETRO RAGAZZINI

Organizzatore generale ALBERTO SAMMARCO

Produttrice delegata VALENTINA PIERSANTI

Produttore esecutivo TOMMASO ARRIGHI

Produttore MATTIA GUERRA

Una produzione BE WATER FILM e PIPERFILM

In collaborazione con NETFLIX

Distribuzione PIPERFILM
Durata 99 minuti

 


PERSONAGGI E INTERPRETI

Bruno LILLO PETROLO

Roberto MAURIZIO LASTRICO

Professore ELIO

K-Bone NASKA

Sovrintendente Santarosa VALERIO APREA

Sottosegretario MASSIMO DE LORENZO

Direttrice De Carolis CAROLINA CRESCENTINI

Eva AGNESE CLAISSE

Osso MASSIMO CAGNINA

Isabella SOFIA PANIZZI

Betty SELENE GANDINI

Tina ELISA QUARANTA


 

Testi, video e immagini dall’ufficio stampa del film, Golin Italy, SW Service. Aggiornato il 7, il 24 luglio e l’8 agosto 2025.

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Non è la fine del mondo, di Adele Porzia – Una commedia di parole, assenze e ritorni https://www.classicult.it/non-e-la-fine-del-mondo-di-adele-porzia-una-commedia-di-parole-assenze-e-ritorni/ https://www.classicult.it/non-e-la-fine-del-mondo-di-adele-porzia-una-commedia-di-parole-assenze-e-ritorni/?noamp=mobile#respond Thu, 05 Jun 2025 21:00:18 +0000 https://www.classicult.it/?p=304618 C’è una teatralità sospesa, quasi sommessa, che percorre le pagine di Non è la fine del mondo di Adele Porzia. Una teatralità che non si affida all’azione, ma al silenzio interiore delle stanze

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Non è la fine del mondo, di Adele Porzia – Una commedia di parole, assenze e ritorni tra intimità borghese e slittamenti del desiderio

C’è una teatralità sospesa, quasi sommessa, che percorre le pagine di Non è la fine del mondo di Adele Porzia. Una teatralità che non si affida all’azione, ma al silenzio interiore delle stanze, all’eccesso verbale dei suoi protagonisti, al ritmo controllato di un’attesa che non esplode mai del tutto (o quasi). È una commedia da camera, borghese nell’ambientazione ma non nei codici consueti del genere: Porzia si muove in quella zona di confine tra il dramma familiare e l’evocazione lirica, tra la commedia dell’equivoco e il teatro dell’anima.

la copertina del libro Non è la fine del mondo, di Adele Porzia, pubblicato da PAV Edizioni (2025) nella collana Narrativa Teatrale. Foto di Rosa Gadaleta
la copertina del libro Non è la fine del mondo, di Adele Porzia, pubblicato da PAV Edizioni (2025) nella collana Narrativa Teatrale. Foto di Rosa Gadaleta

Il titolo è già indice di un mantra antifrasi (quantomeno un antifrasi rivelatrice): ciò che i personaggi vivono è spesso una fine del mondo interiore, ma il testo invita a resistere con ironia, proprio come Italo Calvino suggeriva: la leggerezza come forma di profondità.

L’intreccio si svolge in tempo reale o quasi, in un interno domestico che funge da “tomba letteraria” per Aldo, scrittore sessantenne, colto, eccentrico, splendidamente tragicomico, bloccato in un’esistenza autoreferenziale e malinconica. I figli, Michela e Carlo, nel tentativo di riattivare il suo desiderio di vivere, organizzano l’incontro con Anna, una figura mitizzata del passato, da lui da sempre amata e idealizzata. Tuttavia, il vero cuore drammaturgico dell’opera non è la relazione tra Aldo e Anna, ma il cortocircuito generazionale e ideologico che si innesca tra i personaggi. Porzia mette in scena una dialettica continua fra stasi e mutamento, fra identità rigide e possibilità di trasformazione.

Costruita secondo l’architettura classica delle tre unità aristoteliche — tempo, luogo e azione — la pièce mantiene una sorprendente contemporaneità nel tono e nei riferimenti. I dialoghi, incalzanti e brillanti, alternano ironia e riflessione con naturalezza. Aldo cita Shakespeare, Alfieri, la Divina Commedia, insomma una letteratura che, per lui, non è più alimento: è corazza. È “guscio”, come lo definisce Michela, figlia intelligente e combattiva, che lo accusa di aver “letto troppo teatro, troppo Ibsen, troppo di troppo”. Michela risponde con sarcasmo moderno e lucidità spiazzante. Questo gioco linguistico produce un attrito fertile tra cultura alta e nevrosi domestiche, tra eredità letteraria e urgenze emotive. Porzia costruisce un microcosmo domestico in cui la lingua si fa tana e trappola, e l’attesa — più che l’azione — diventa gesto teatrale assoluto.

Il commento prosegue con elementi della trama: a chi non avesse letto o visto l’opera consigliamo la lettura prima di procedere oltre.

la copertina del libro Non è la fine del mondo, di Adele Porzia, pubblicato da PAV Edizioni (2025) nella collana Narrativa Teatrale. Foto di Rosa Gadaleta
la copertina del libro Non è la fine del mondo, di Adele Porzia, pubblicato da PAV Edizioni (2025) nella collana Narrativa Teatrale. Foto di Rosa Gadaleta

I personaggi, pur attraversati da tratti caricaturali funzionali alla commedia, sono costruiti con affetto e precisione. Aldo incarna emblematicamente la figura dell’intellettuale in decadenza, che ha trasformato la parola in un rifugio sterile, in una liturgia autoreferenziale. La scrittura, che dovrebbe essere strumento creativo, si è tramutata per lui in sintomo di paralisi. Non è la pagina a salvarlo, ma l’irruzione dell’altro — dei figli, di Anna — a incrinare il suo isolamento. Porzia lo pone così in linea con i personaggi pirandelliani: maschere intellettuali in crisi, chiusi in bolle di finzione. Come Enrico IV o il protagonista del Berretto a sonagli, anche Aldo si rifugia nella memoria e nella retorica per non affrontare il presente. È un Amleto senza corona, inchiodato dal timore dell’azione.

A contrasto, Carlo e Michela sono i motori reali di essa. L’inversione dei ruoli parentali — con i figli che si prendono cura di un padre immaturo — richiama alcune dinamiche care al teatro di Eduardo De Filippo (Filumena Marturano, Natale in casa Cupiello).

Aldo parla per letteratura. Quando prova a dichiararsi, lo fa riscrivendo Romeo e Giulietta: “bastava prolungare di un paio di versi il monologo finale perché tutto si trasformasse in commedia”. Ma la vita, ci ricorda Porzia, non è un testo da correggere: è un corpo vivo che sfugge, che sorprende, che trasforma. Ed è proprio questo scontro tra finzione e realtà — tra parola e gesto, tra citazione e silenzio — il motore autentico della pièce.

Il personaggio di Michela, spudoratamente, si espande: personaggio ambivalente e stratificato, si fa carico della lucidità e della ribellione. La sua presenza scenica è forte e decisiva, ma capace anche di vibrazioni più intime, soprattutto nella relazione finale con Anna. La forza dell’opera, pertanto, risiede proprio in questo spostamento sottile: una riscrittura dei ruoli, dei legami e delle aspettative che non pretende clamore ma lascia spazio alla sorpresa. L’amore di Aldo si sgonfia come un palloncino sdoganato; quello che nasce tra Anna e Michela — esitante, sincero, forse erotico — è un’intuizione limpida, un’apertura verso l’imprevisto. «È la fine del mondo se nasce qualcosa tra di noi» dice Michela, travolta dal senso di colpa. Ma sarà proprio quel “qualcosa” a rimettere in moto la vita.

L’entrata in scena di quest’ultima, infatti, non solo capovolge ogni aspettativa narrativa, ma dischiude un nuovo orizzonte affettivo e simbolico. Anna non è più solo l’oggetto dell’amore maschile del passato, ma una figura autonoma, libera, capace di spostare il baricentro dell’azione. La sua inaspettata intesa con Michela — sottile, intensa, forse erotica — non è semplice provocazione, bensì esito coerente di un testo che ha fatto del desiderio un movente poetico più che sentimentale. In tal senso, Non è la fine del mondo si inserisce con grazia e misura all’interno di quelle scritture queer e post-identitarie europee che riflettono sull’identità fluida e sull’eros come possibilità di riappropriazione del sé: da Caryl Churchill a Valérie Mréjen, fino ad accenti che ricordano il primo Almodóvar.

Il dialogo tra Michela e Anna è il punto più vibrante dell’opera: affiora tra sguardi, silenzi, sfioramenti, con un’intensità che non ha bisogno di proclami. «Distendi queste labbra contratte… o permettimi di…» dice Anna prima di avvicinarsi per un bacio. Michela si ritrae, travolta dal senso di colpa: «È la fine del mondo se nasce qualcosa tra di noi» — frase che dà al titolo il suo vero significato, quello di antifrasi drammatica. Eppure, sarà proprio questo “nascere qualcosa” a rivelare la libertà possibile dell’amore.

Nel finale, il triangolo affettivo non si compone, si disgrega. La relazione auspicata tra Aldo e Anna si dissolve in un’intesa silenziosa e potentemente evocativa tra Anna e Michela. Questo slittamento del desiderio — mai dichiarato, ma vibrante — apre il testo a una lettura che rifiuta le categorie consolidate e accoglie la molteplicità dell’esperienza umana. Porzia non forza il gesto: lo lascia affiorare. E in questo c’è una rara forma di pudore teatrale. A questo punto, il testo compie un climax drammaturgico sorprendente. Anna dichiara apertamente il suo sentimento per Michela: «Ti amo, ti amo davvero… e non intendo commettere lo stesso errore. La nostra è la più speciale di tutte». E il padre, lungi dall’opporvisi, comprende, benedice, si libera: «Anna, ti affido volentieri mia figlia, perché ormai non ti amo più… È Gianna che amo, da sempre». È un momento di disvelamento dolce e spiazzante, dove tutti i personaggi si ritrovano, ciascuno nel proprio spazio di verità.

La scrittura di Porzia si distingue per l’eleganza del registro linguistico. I riferimenti colti non pesano mai come citazioni ornamentali, ma si innestano organicamente nei dialoghi, rendendo la parola veicolo di resistenza emotiva e di pensiero. Il linguaggio teatrale si fa così luogo di lotta tra la finzione e la realtà, tra ciò che i personaggi vorrebbero essere e ciò che, inevitabilmente, sono. Come ha scritto Porzia stessa nella prefazione, questo testo nasce da un periodo di trasformazione, di rielaborazione del vissuto. E si sente: Non è la fine del mondo è un’opera che tocca corde personali senza mai cadere nel privato, che parla a tutti proprio perché nasce da un’urgenza autentica. Come nel teatro di Yasmina Reza (Art, Il dio del massacro), anche qui lo spazio borghese — uno studio pieno di libri — si fa campo di battaglia retorico ed emotivo. Ma mentre Reza lavora sul disfacimento della convivenza sociale, Porzia concentra il proprio sguardo sulle faglie emotive del singolo, lasciando che la tensione si costruisca con misura, senza mai esplodere del tutto.

Non è la fine del mondo è, in definitiva, un’opera prima che si distingue non per fragili virtuosismi ma per coerenza di sguardo e profondità drammaturgica. Un testo che coniuga eleganza e struttura, introspezione e leggerezza, e che restituisce al teatro il suo compito più arduo: parlare dell’intimo senza cedere al privato, interrogare il presente attraverso relazioni, parole e silenzi. Una commedia colta e necessaria, che si lascia attraversare con ascolto e restituisce — con pudore e intelligenza — quel raro stupore che solo il teatro sa offrire. Si è di fronte a un debutto drammaturgico che sorprende per la maturità della voce, per la tenuta formale, per il coraggio di mettere in scena un teatro dell’intimità senza retorica. Il mondo, forse, non finirà. Ma se finisse, Adele Porzia avrebbe già scritto un ottimo finale.

Non è la fine del mondo, di Adele Porzia cover
la copertina del libro Non è la fine del mondo, di Adele Porzia, pubblicato da PAV Edizioni (2025) nella collana Narrativa Teatrale

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Il blindato dell’amore, film di Tim Story https://www.classicult.it/il-blindato-dellamore-film-di-tim-story/ https://www.classicult.it/il-blindato-dellamore-film-di-tim-story/?noamp=mobile#respond Thu, 29 May 2025 19:02:29 +0000 https://www.classicult.it/?p=306918 Nella commedia action Il blindato dell'amore, film di Tim Story, quello che doveva essere un normale ritiro di contanti prende una piega inaspettata

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IL BLINDATO DELL’AMORE, film di Tim Story
in arrivo il 6 agosto 2025 su Prime Video in tutto il mondo

Clicca qui per il commento a cura di Giuseppe Inella (6 agosto 2025)
Clicca qui per le informazioni sul film

Il blindato dell'amore, film di Tim Story poster Prime Video
il poster del film

Il blindato dell’amore, film di Tim Story – Opzioni per lo streaming



commento a cura di Giuseppe Inella (6 agosto 2025)

Il Blindato dell’Amore – Una corsa rocambolesca tra cliché e ironia 

“Il Blindato dell’Amore” (The Pickup), diretto da Tim Story e disponibile su Prime Video, è il classico film pensato per riempire una serata: rientra perfettamente nella categoria dei titoli leggeri, da guardare senza troppe aspettative sul divano.

Il protagonista, Russell Pierce (Eddie Murphy), è un veterano disilluso impiegato in una compagnia di sicurezza privata. Al suo fianco c’è Travis Stolly (Pete Davidson), reclutato più per necessità che per reale competenza. Insieme, vengono assegnati alla guida di un furgone portavalori, ma presto si ritrovano coinvolti in una rapina organizzata da una banda criminale capitanata da Zoe (Keke Palmer) — la stessa con cui Travis aveva inconsapevolmente trascorso la notte precedente.

Nel più classico dei buddy movie, i due protagonisti incarnano archetipi opposti: uno è cinico e taciturno, l’altro loquace e immaturo. La loro interazione produce qualche momento comico riuscito, ma nel complesso la narrazione fatica a mantenere coerenza. Il film alterna inseguimenti spettacolari a sketch comici che raramente riescono a colpire davvero nel segno.

una scena dal film Il blindato dell'amore, regia di Tim Story una scena dal film Il blindato dell'amore, regia di Tim Story una scena dal film Il blindato dell'amore, regia di Tim Story una scena dal film Il blindato dell'amore, regia di Tim Story una scena dal film Il blindato dell'amore, regia di Tim Story una scena dal film Il blindato dell'amore, regia di Tim Story una scena dal film Il blindato dell'amore, regia di Tim Story

Il vero punto di forza è il duo Murphy-Davidson, la cui alchimia, pur non essendo memorabile, riesce a sostenere gran parte della pellicola. Alcuni dialoghi sono ben scritti e sfruttano con intelligenza le rispettive caratteristiche comiche.

Poco spazio, invece, per i personaggi secondari. Eva Longoria, nel ruolo della moglie di Russell, appare solo brevemente, funzionale più a dare contesto emotivo che a incidere sulla trama. Keke Palmer, nei panni di Zoe, è l’unica figura femminile con una certa presenza scenica, ma viene sacrificata a un ritmo narrativo che non lascia spazio per uno sviluppo più articolato.

Con una durata di circa 90 minuti, il film cambia spesso tono e direzione. Parte come una commedia romantica, si trasforma in action e sfocia infine in una miscela di slapstick e thriller urbano. Questo continuo alternarsi di registri lascia un senso di disomogeneità, come se la sceneggiatura non avesse mai deciso davvero che tipo di storia volesse raccontare.

Alcune sequenze d’azione, però, si distinguono per originalità e ritmo, dimostrando che Tim Story, pur senza eccellere, sa come costruire momenti visivamente efficaci.

Il Blindato dell’Amore non è un film offensivo né irritante: si lascia guardare, ma difficilmente lascia traccia.
Frutto dell’accordo tra Eddie Murphy e Amazon Studios, il film segue la scia di altri progetti del medesimo contratto, offrendo una dinamica comica collaudata e un cast che svolge il proprio compito con professionalità, ma senza particolare brillantezza.

Offre un intrattenimento veloce e innocuo, ideale per chi cerca qualcosa di poco impegnativo.

il poster del film Il blindato dell'amore, regia di Tim Story e con Eddie Murphy, nella composizione da Canva, licenza d’uso
il poster del film Il blindato dell’amore, regia di Tim Story e con Eddie Murphy, Pete Davidson ed Eva Longoria, nella composizione da Canva, licenza d’uso

  • Il blindato dell’amore riunisce due generazioni di comici per dare vita ad un sodalizio esplosivo ed esilarante che esalta la sintonia perfetta tra l’esperienza della vecchia scuola e l’energia di quella nuova.
  • Il film regala forti colpi di scena, battute taglienti e disavventure inaspettate: il risultato è un viaggio divertentissimo e scatenato.
  • Diretto da Tim Story – noto per The BlackeningLa bottega del barbiere Poliziotto in prova – Il blindato dell’amore mescola azione adrenalinica e umorismo pungente.​
  • Oltre ad Eddie Murphy, Pete Davidson e Keke Palmer, il film vanta un cast eterogeneo che comprende Eva Longoria, Marshawn Lynch, Joe “Roman Reigns” Anoa’i, Andrew Dice Clay e Ismael Cruz Córdova.

Nella commedia action Il blindato dell’amore, quello che doveva essere un normale ritiro di contanti prende una piega inaspettata quando due guardie giurate molto diverse tra loro, Russell (Eddie Murphy) e Travis (Pete Davidson), cadono nell’imboscata orchestrata da un gruppo di spietati criminali guidati da un’astuta stratega, Zoe (Keke Palmer), il cui piano va ben oltre il semplice furto di denaro. Mentre intorno a loro si scatena il caos, l’improbabile duo dovrà barcamenarsi tra gravi pericoli, personalità agli antipodi e una giornata storta che continua a peggiorare.

Diretto da Tim Story
Scritto da Kevin Burrows & Matt Mider
Prodotto da John Davis, John Fox, Eddie Murphy, Tim Story, Charisse Hewitt-Webster
Cast Eddie Murphy, Pete Davidson, Eva Longoria, Ismael Cruz Cordova, Jack Kesy, Andrew Dice Clay, Marshawn Lynch, Joe “Roman Reigns” Anoa’i e Keke Palmer

Durata: 1 ora e 34 minuti | Rating: R | Genere: Azione, Commedia

SOCIAL
@PrimeVideoIT
@AmazonMGMStudios

Testo e immagini dall’Ufficio Stampa Prime Video Italia, Golin Italy.

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June & John, film di Luc Besson https://www.classicult.it/june-john-film-di-luc-besson/ https://www.classicult.it/june-john-film-di-luc-besson/?noamp=mobile#respond Tue, 06 May 2025 21:46:31 +0000 https://www.classicult.it/?p=304139 June & John, il film segreto di Luc Besson, girato in realtà già nel 2020, in piena emergenza COVID-19, apre il Milano Film Fest

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June & John, il film segreto di Luc Besson, apre il Milano Film Fest

Il film del regista francese, storia d’avventura e amore tra un uomo dall’esistenza monotona e una donna bella e misteriosa, arriva in Italia per inaugurare la prima edizione della rassegna di cinema, serie tv e fotografia, che si svolgerà a Milano dal 3 all’8 giugno con la direzione artistica di Claudio Santamaria.

Milano, 6 maggio 2025 – Sarà l’anteprima di June & John del regista francese Luc Besson, girato “in segreto” durante il lockdown del 2020 con un iPhone, a inaugurare la prima edizione del Milano Film Fest, la manifestazione che si terrà dal 3 all’8 giugno con la direzione artistica di Claudio Santamaria.

Il film, tra gli eventi speciali fuori concorso, apre le porte del festival al Teatro Piccolo di Milano martedì 3 giugno alle 21.30.

Il lavoro di Luc Besson – autore dei cult Nikita, Il Quinto Elemento, Subway, Léon, Dogman, tra gli altri – arriva in Italia dopo esser stato presentato all’European Film Market della Berlinale. Siamo catapultati a Los Angeles: un impiegato dalla vita ordinaria e ripetitiva, John (Luke Stanton Eddy) conduce un’esistenza con poche soddisfazioni nella sfera sia professionale che privata. La sua esistenza viene letteralmente stravolta dal folgorante, quanto fugace, incontro in metropolitana con l’eccentrica June (Matilda Price). L’inizio della loro rocambolesca relazione coincide con un folle viaggio in auto dalle conseguenze inaspettate. Un viaggio dal tocco surreale che parte dall’anaffettività metropolitana, vista anche attraverso le false identità sui social network, e arriva al cuore dell’America marginale, fatta di natura selvaggia, highway battute dal sole e motel, in cui gli outsiders trovano la loro dimensione autentica. Con il destino pronto a bussare alla porta.

June & John, film di Luc Besson © 2025 EuropaCorp June & John, film di Luc Besson © 2025 EuropaCorp

“La domanda è sempre la stessa. Preferisci vivere una piccola vita per 50 anni o la vita di un re per cinque giorni? È una scelta. E John e June scelgono di essere un re e una regina.”- ha dichiarato il regista francese – “La maggior parte delle persone non è così felice nella propria vita, con il lavoro e la vita in generale. Non dico che non siano felici, ma c’è sempre una certa frustrazione, e si trattava solo di esplorare questo. Come se un ragazzo lasciasse tutto, sai – in pochi secondi – per una ragazza e la ragazza facesse lo stesso. Sono affascinato da questa libertà perché quasi nessuno la usa”. E a proposito della tecnica di ripresa: “Poter prendere un telefono in mano ed essere in grado di filmare, mi ha fatto sentire di nuovo come se avessi 19 anni e stessi realizzando il mio cortometraggio. E questa sensazione era così bella. Quindi, davvero, mi sono divertito molto a filmare con il telefono perché quando hai solo un telefono in mano, è solo questione di recitazione”

A due anni dall’ultima apparizione, Besson torna con un progetto super indipendente (con due attori emergenti) girato in realtà già nel 2020, in piena emergenza COVID-19, grazie a riprese realizzate con iPhone. Un piccolo film che incarna perfettamente lo spirito indie delle opere low budget più autentiche, che spazia tra road movie, teenage drama e commedia sentimentale.

June & John sarà distribuito in Italia da Movies Inspired.

Milano Film Fest 2025 locandinaTesto e immagini dall’Ufficio Stampa Milano Film Fest.

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Volveréis – Una storia d’amore quasi classica, film di Jonás Trueba https://www.classicult.it/volvereis-una-storia-damore-quasi-classica-film-di-jonas-trueba/ https://www.classicult.it/volvereis-una-storia-damore-quasi-classica-film-di-jonas-trueba/?noamp=mobile#respond Wed, 30 Apr 2025 20:40:34 +0000 https://www.classicult.it/?p=303407 Volveréis - Una storia d'amore quasi classica, film per la regia di Jonás Trueba: una festa per celebrare con amici e parenti una amichevole separazione

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Volveréis – Una storia d’amore quasi classica (The Other Way Around), film per la regia di Jonás Trueba

con Itsaso Arana, Vito Sanz e Francesco Carril

DAL 12 GIUGNO 2025 AL CINEMA CON WANTED

Le sale in aggiornamento sono consultabili al link: https://www.wantedcinema.eu/it/article/volvereis

Volveréis - Una storia d'amore quasi classica, film di Jonás Trueba poster web
il poster del film Volveréis – Una storia d’amore quasi classica, film di Jonás Trueba

11 giugno 2025 – Wanted Cinema è lieta di svelare le prime clip della commedia romantica.


In anteprima italiana alla presenza del regista Jonás Trueba alla 18ª edizione di La Nueva Ola – Festival del Cinema Spagnolo e Latinoamericano, sabato 10 maggio al Cinema Barberini di Roma.

Wanted Cinema è lieta di annunciare l’arrivo nei cinema italiani in versione originale sottotitolata dal 12 giugno della commedia romantica Volveréis (titolo inglese The Other Way Around), diretto da Jonás Trueba, e coglie l’occasione per diffondere il trailer del film.

Figlio del celebre Fernando Trueba – che recita nel film nel ruolo del padre del protagonista – e già apprezzato fin dal suo debutto alla regia nel 2010 con Todas las canciones hablan de mí, anche in questa nuova prova d’autore Trueba esplora con sensibilità e umorismo le complessità delle relazioni amorose e le sfide delle transizioni personali ponendo in Volveréis lo spettatore di fronte a un quesito: ci si può lasciare senza smettere di volersi bene?

Dopo quindici anni passati insieme, Ale (che è una regista) e Alex (che è un attore) – rispettivamente interpretati da Itsaso Arana e Vito Sanz – decidono di separarsi in modo amichevole e di celebrare questo importante passo organizzando una grande festa con amici e familiari. Una scelta bizzarra che lascia tutti sorpresi. In una Madrid sospesa tra ricordi e nuove scelte, mentre pianificano la festa, affrontano le questioni pratiche legate alla separazione e portano avanti la realizzazione di un film. Ale e Alex dovranno fare i conti con i ricordi condivisi che emergono dal passato e con i sentimenti contrastanti che affiorano in questo nuovo presente che si accingono a creare, portandoli a riflettere sulla natura del loro rapporto e sulle possibilità di un nuovo inizio.

Jonás Trueba dirige, affiancato dai suoi attori del cuore Itsaso Arana e Vito Sanz, la sua opera più matura, una commedia sentimentale luminosa che ridefinisce il confine tra amore e separazione. Nella trama, spicca il cameo di Francesco Carril, attore feticcio di Trueba, che appare nei panni di sé stesso durante le riprese sul set della serie Dieci Capodanni di Rodrigo Sorogoyen.

Dopo essere stato presentato con successo in numerosi festival internazionali – tra cui l’ultimo Festival di Cannes all’interno della sezione Quinzaine des Réalisateurs dove ha vinto il Premio come Miglior opera europea, il Festival Internazionale del Cinema di Guadalajara 2024 dove ha ricevuto una Menzione Speciale nella categoria Miglior Lungometraggio di Finzione Iberoamericano, e ancora le nomination ricevute ai Premi Feroz 2025, ai Premi Lumière 2025 e ai Premi Goya 2025 – Volveréis sarà nelle sale italiane dal 12 giugno e in anteprima italiana il 10 maggio alla presenza del regista Jonás Trueba alla 18ª edizione di La Nueva Ola – Festival del Cinema Spagnolo e Latinoamericano di Roma.

SINOSSI: Dopo 15 anni di amore e convivenza, Ale e Alex – entrambi lavoratori del cinema – hanno la bizzarra idea di organizzare una festa per celebrare con amici e parenti la loro amichevole separazione. L’idea è stata ispirata da una vecchia battuta sarcastica del padre di Alex… Sebbene i loro cari siano piuttosto scettici, i due ex fidanzati sembrano molto sicuri della loro decisione. O forse no?


Le anteprime italiane alla presenza del regista Jonás Trueba 

Firenze – venerdì 9 maggio, ore 21.30 – Spazio Alfieri

Milano – domenica 11 maggio, ore 17.00 – Cinema Palestrina

Milano – domenica 11 maggio, ore 21.30 – Cinema Beltrade

8 maggio 2025 – Wanted Cinema è lieta di annunciare il tour in anteprima italiana della commedia romantica Volveréis (titolo inglese The Other Way Around) alla presenza del regista Jonás Trueba, che toccherà le città di Firenze (9 maggio) e Milano (11 maggio). Il film arriverà poi in sala in versione originale sottotitolata dal 12 giugno.

 

Testi, video e immagini dall’Ufficio Stampa Echo Group. Aggiornato l’8 maggio e l’11 giugno 2025.

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