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Restauro del Sarcofago degli Sposi al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Restauro del Sarcofago degli Sposi Particolare delle figure
Al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia è partito il restauro del Sarcofago degli Sposi, il capolavoro dell’arte etrusca risalente a 2.500 anni fa
Venerdì 16 maggio alle ore 12.00, si è tenuta al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, la conferenza stampa di presentazione del restauro del Sarcofago degli Sposi, il capolavoro dell’arte etrusca risalente a 2.500 anni fa.
Sono intervenuti il Direttore generale Musei, Massimo Osanna, la Direttrice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Luana Toniolo, il Direttore dell’Istituto Centrale per il Restauro, Luigi Oliva, il Presidente della Banca Popolare del Cassinate, Vincenzo Formisano.
Si tratta dell’opera più fortemente identitaria del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, legata profondamente al fondatore, Felice Barnabei, che con ostinata determinazione riuscì ad acquistare per 4 mila lire quel mucchio di “rottami fittili”, quattrocento frammenti di terracotta, che oggi sono diventati un simbolo indiscusso dell’arte etrusca.
Era infatti il 9 aprile del 1881 quando a Cerveteri, in una località della tenuta del principe Francesco Ruspoli, detta “della Banditaccia”, vennero alla luce gli innumerevoli frammenti del Sarcofago degli Sposi. Un’urna di dimensioni colossali caratterizzata da una parte inferiore a forma di letto (la kline), in cui venivano deposte le ceneri dei defunti, e da una parte superiore, con funzione di coperchio, modellata in modo da raffigurare una coppia di coniugi semidistesi a banchetto.
Restauro del Sarcofago degli Sposi Particolare delle figure
A distanza di oltre un secolo dal primo restauro che consentì di ricomporre da centinaia di frammenti la celebre coppia di Sposi in un unico tenero abbraccio e a più di mezzo secolo dall’ultimo intervento manutentivo, il Sarcofago è ora al centro di una nuova stagione di studi che prevede non solo il restauro, ma anche la realizzazione di un piano conservativo, di manutenzione dell’opera e di valorizzazione, grazie alla convenzione fra il Museo e l’Istituto Centrale per il Restauro. 
Con grande piacere oggi comunichiamo l’avvio di una importante attività di restauro su uno dei capolavori dell’arte antica quale è il Sarcofago degli Sposi, noto in tutto il mondo. Motivo di orgoglio è anche la sinergia messa in campo dagli Istituti del Ministero della cultura, in particolare l’Istituto centrale per il restauro e il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, che hanno unito le proprie competenze e obiettivi per raggiungere un risultato fondamentale nel settore della tutela e della valorizzazione. Non da ultimo il mecenatismo attuato in questa circostanza dimostra l’impegno concreto anche della partnership privata nella tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, consentendo anche un’opportunità di avvicinamento del pubblico al lavoro dietro le quinte – dichiara Alfonsina Russo, Capo Dipartimento per la Valorizzazione del patrimonio culturale.
I nostri musei non sono più soltanto luoghi di esposizione – commenta Massimo Osanna, Direttore generale Musei– ma spazi vivi in cui ricerca, conservazione e fruizione si intrecciano in modo sempre più consapevole e integrato. In questa prospettiva, il restauro del Sarcofago degli Sposi rappresenta un’occasione preziosa per approfondire la storia e la biografia di un’opera emblematica del nostro patrimonio. A rendere possibile questo intervento è stato il sostegno concreto di un mecenate, grazie allo strumento dell’Art Bonus, che continua a rappresentare un modello virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, capace di generare valore e qualità.
Apprezzabile ed efficace la scelta del Museo di aprire al pubblico il laboratorio di restauro, per condividere quel lavoro di indagine e cura che solitamente si svolge dietro le quinte. Una scelta che mette in evidenza il ruolo fondamentale dei restauratori e di tutti i professionisti che contribuiscono alla conoscenza, alla conservazione e alla valorizzazione e promozione del nostro patrimonio. Senza il loro apporto, le opere rischiano di restare mute: grazie al loro intervento possono invece raccontarsi, diventando comprensibili e accessibili a tutti i pubblici.
Il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, in collaborazione con l’Istituto Centrale per il Restauro, ha già avviato la prima fase di un nuovo intervento di conservazione e restauro che sta consentendo di definire metodi, materiali e tempistiche per l’intervento complessivo di restauro del Sarcofago che sarà realizzato grazie al sostegno di un mecenate privato.
E per raccontare ai visitatori questo momento delicato del percorso conservativo del Sarcofago, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia aprirà al pubblico le porte del laboratorio di restauro per due giorni alla settimana: ogni martedì e giovedì dalle 10 alle 13, a tu per tu con i restauratori al lavoro.
Siamo felici di presentare questo primo intervento di restauro sulla porzione di sarcofago selezionata e corrispondente alle gambe dei due sposi, afferma la direttrice del Museo, Luana TonioloSarà un “restauro aperto” sotto gli occhi del pubblico che potrà assistere in diretta alle operazioni in un apposito laboratorio dotato di tutte le attrezzature necessarie alla realizzazione dell’interventoUn restauro frutto di un lungo percorso di studio e riflessione, che combina l’utilizzo di tecnologie digitali e analisi e che garantirà una nuova lettura di uno dei più grandi capolavori dell’antichità
Il cantiere di restauro è caratterizzato da un approccio che mira al rispetto dei materiali costitutivi e dei restauri storicizzati e permetterà di sperimentare le tecniche e le metodologie di intervento, nonché i materiali più idonei e compatibili con la complessa condizione del manufatto. Per il direttore dell’Istituto Centrale per il Restauro, Luigi Oliva, 
il sarcofago degli sposi è uno dei capolavori assoluti dell’arte alla cui cura e manutenzione l’ICR collabora da anni, sperimentando le tecnologie di restauro più innovative e rispettose del suo inestimabile valore storico e artistico in piena sinergia con il personale del Museo.
 
Alla conferenza stampa ha partecipato il Presidente della Banca Popolare del CassinateVincenzo Formisano, mecenate di questo importante restauro, che ha commentato:
È con grande orgoglio ed emozione che oggi annunciamo la collaborazione tra la Banca Popolare del Cassinate e il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia per il restauro di una delle opere più celebri dell’arte etrusca. Un’opera iconica, famosissima e amata, che vogliamo contribuire a restituire al suo splendore, per renderla nuovamente fruibile al pubblico. Con questa iniziativa la nostra banca vuole ribadire ancora una volta l’impegno a favore della cultura e dell’arte, prima vera ricchezza su cui è necessario investire per garantire la tutela e la valorizzazione.
Testo e immagini dall’Ufficio Promozione e Comunicazione Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
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