BOSTIK LA BODEGA DE D10S, film documentario di Mauro Russo Rouge
con Antonio Esposito, “Bostik”
EVENTO SPECIALE IL 26-27-28 MAGGIO 2025 AL CINEMA
DISTRIBUITO DA PIANO B
23 maggio 2025 – Aspettando l’attesissimo il finale di campionato di calcio 2024-2025 che vede il Napoli protagonista in campo alla rincorsa del sogno di un quarto scudetto, Piano B Distribuzioni è lieta di svelare una clip inedita dal documentario.
In concomitanza con la fine del campionato di calcio 2024-2025 che vede il Napoli tra i possibili candidati per il sogno di un quarto scudetto, arriva nelle sale come evento speciale il 26-27-28 maggio 2025 distribuito da Piano B Distribuzioni il documentario Bostik la bodega de d10s, diretto da Mauro Russo Rouge.
Prodotto da Systemout e scritto dallo stesso regista insieme a Alessio Brusco, Bostik la bodega de d1os racconta la storia di Antonio Esposito, noto come “Bostik” nei Quartieri Spagnoli di Napoli che negli anni ’90 fece realizzare un murale in onore del Pibe de Oro facendo diventare la piazza dell’opera una meta turistica per i tifosi di tutto il mondo.
SINOSSI: Antonio Esposito, noto come “Bostik” nei Quartieri Spagnoli di Napoli, è considerato una vera istituzione. Per molti, la “vera tomba di Maradona” si trova lì grazie a lui. Tutto è iniziato negli anni ’90, quando Antonio fece realizzare un murale in onore del campione argentino. Oggi, quella piazza è una meta turistica per tifosi di tutto il mondo. Antonio ha creato un altarino commemorativo con magliette, foto, memorabilia e un busto di gesso, trasformando un luogo un tempo segnato dallo spaccio in un punto di riferimento per appassionati di calcio. Il suo “Largo Maradona” è diventato un vero luogo di culto calcistico, grazie alla sua dedizione. Fondatore delle “Teste Matte”, gruppo ultras del Napoli, Antonio ha contribuito alla riqualificazione del quartiere, simbolo di riscatto e redenzione, alimentato dalla sua fede in Maradona.
Afferma il regista Mauro Russo Rouge: “Guardando il documentario, il pubblico vivrà un’esperienza immersiva. Non sarà solo un viaggio attraverso il culto di Maradona, ma anche un’immersione nella Napoli autentica, quella dei vicoli, delle voci che risuonano tra le facciate colorate dei palazzi, delle emozioni crude e vere. Le persone non vedranno solo il murale come un’opera d’arte, ma sentiranno la sua anima. Sentiranno la devozione palpabile dei quartieri, dove Maradona non è solo un campione di calcio, ma una leggenda vivente, quasi un santo laico.”
Bostik la bodega de d1os, diretto da Mauro Russo Rouge arriverà nei cinema come evento speciale il 26-27-28 maggio 2025 distribuito da Piano B Distribuzioni (società che nasce da Piano B Produzioni che ha realizzato, tra gli altri, il film di Giuseppe Tornatore ENNIO).
NOTE DI REGIA
Ho conosciuto Antonio Bostik qualche anno fa. Era il 2020, in piena emergenza Covid. Faceva da spola tra Napoli e Torino diverse volte l’anno per venire a trovare una delle sue figlie, e non mancavano mai occasioni per incontrarci e andare a cena insieme. In quelle sere, stranamente, non abbiamo mai parlato di calcio, né tantomeno di Maradona. Si discuteva di tutto, tranne che di quella venerazione quasi sacra che Antonio provava per “El Pibe de Oro”. Per me, in quel periodo, il calcio era l’ultimo dei pensieri: ero immerso in due progetti completamente diversi, e anche se mi avesse parlato di calcio, probabilmente non avrei davvero colto. La mia mente era altrove.
Poi, a metà del 2023, durante una delle tante cene, sua figlia ha iniziato a ripetermi che dovevo fare un documentario su suo padre. All’inizio non capivo il perché di quella sua insistenza. Non mi era chiaro cosa ci fosse di così speciale nella sua figura, cosa ci fosse da raccontare. Ma la mia curiosità ha iniziato a farsi strada, e ho cominciato a documentarmi.
Dopo poche settimane, avevo già deciso: due trasferte a Napoli, per filmare ciò che anima Largo Maradona, il murale e i Quartieri Spagnoli, quel luogo intriso di storia, cultura e uno amore eterno per Diego. Sentivo che dietro quell’icona c’era qualcosa di più profondo da esplorare, qualcosa che si intrecciava con l’anima stessa della città.
Fare un documentario è molto diverso dal cinema di finzione. È un viaggio imprevedibile, che prende forma in modo estemporaneo, soprattutto quando incontri personaggi come Antonio.
Organizzare e programmare con lui è stato tutt’altro che semplice. È sempre super impegnato, e non ama seguire istruzioni. Ma tra noi c’era empatia, un rispetto reciproco che mi ha permesso, nonostante tutto, di entrare nella sua vita. Ho dovuto metterlo subito in chiaro: sarei diventato la sua ombra, avrei dovuto seguirlo da vicino. Questo, all’inizio, lo metteva a disagio, era evidente. Ma, superata la sua iniziale ritrosia, si è messo in gioco. Dopo dodici giorni estenuanti di riprese, Antonio era esausto. Non vedeva l’ora che lasciassimo Napoli. Questo l’ho capito molto bene.
Una delle sfide più grandi è stata farlo uscire dai Quartieri Spagnoli. Quello è il suo territorio, il suo rifugio, e convincerlo a spostarsi è stato come portarlo fuori dalla sua zona di comfort, quasi una piccola battaglia. Ma alla fine ci siamo riusciti, anche se con fatica.
Ho passato quasi due settimane a seguirlo, a maggio del 2024. Il caldo era già asfissiante e girare per i Quartieri Spagnoli con tutto l’equipaggiamento non è stato per niente facile. Quando ti muovi con telecamere e microfoni in quei vicoli stretti, non puoi passare inosservato. Tutti si fermano, ti osservano, qualcuno si avvicina, molti vogliono essere ripresi. Napoli è così: le persone sono il cuore della città, e quel desiderio di apparire, di raccontarsi, è forte.
Guardando il documentario, il pubblico vivrà un’esperienza immersiva. Non sarà solo un viaggio attraverso il culto di Maradona, ma anche un’immersione nella Napoli autentica, quella dei vicoli, delle voci che risuonano tra le facciate colorate dei palazzi, delle emozioni crude e vere. Le persone non vedranno solo il murale come un’opera d’arte, ma sentiranno la sua anima. Sentiranno la devozione palpabile dei quartieri, dove Maradona non è solo un campione di calcio, ma una leggenda vivente, quasi un santo laico.
Attraverso gli occhi di Antonio, lo spettatore potrà comprendere meglio come un uomo, con il suo talento e le sue contraddizioni, sia diventato simbolo di riscatto per un intero popolo. Sentiranno l’orgoglio e il dolore di una città che si aggrappa a quell’immagine di Maradona come a una speranza, un’identità che sfida il tempo.
Il documentario permetterà a chi lo guarda di immergersi in un’esperienza sensoriale. Si sentiranno i suoni dei Quartieri Spagnoli, i motorini che sfrecciano, i bambini che giocano a calcio, le risate e i canti delle persone. Lo spettatore si perderà tra le strette viuzze, come se fosse lì, tra il calore della gente e l’intensità della loro passione. E poi, il murale. Quello sguardo di Maradona che ti segue ovunque, che per i napoletani non è solo un’icona, ma quasi una presenza protettiva. Chiunque guarderà questo documentario sentirà quella connessione tra uomo, mito e città, una connessione che va oltre il calcio, toccando l’anima di Napoli.
SCHEDA TECNICA
Titolo: BOSTIK, LA BODEGA DE D10S
Anno di produzione: 2025
Durata: 82′
Tipo: Documentario
Paese: Italia
Formato di proiezione: DCP, colore
Regia: Mauro Russo Rouge
Produzione: AC SystemOut
Con: Antonio Esposto “Bostik”
Fotografia: Mauro Russo Rouge
Suono e mix: Paolo Armao
Montaggio: Laura De Francesco
Fonico: Guglielmo Francavilla
Testi, video e immagini dall’Ufficio Stampa Echo Group. Aggiornato il 23 maggio 2025.