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Museo della Città “Luigi Tonini”

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Breve storia del Museo della Città “Luigi Tonini” di Rimini 

Il Museo della Città, così come lo conosciamo oggi, nasce il 12 luglio 1990 all’interno di quello che fu il Collegio dei Gesuiti, costruito tra il 1746 ed il 1755 dell’architetto bolognese Alfonso Torreggiani (1682-1764). 

Il primo museo cittadino nasce in realtà già nel 1871 per volontà del grande storico riminese Luigi Tonini che così appunta nel suo diario: «nei mesi ultimi del 1871 si è dato cominciamento materiale alla nuova Galleria archeologica nella loggia a sinistra del cortile della Gambalunga». Aggiungendo, con orgoglio, «non è straniero, ed anche dame, che non si fermino a studiarvi, essendo che il pregio di si fatte collezioni non istà nella copia, ma nella singolarità, e nello appartenere esclusivamente al luogo». 

Nell’intento di Tonini la prima raccolta archeologica doveva costituire il nobile strumento per indagare, decifrare e ricostruire la storia della città dalle sue più antiche origini, sfrondata dalle leggende e dai luoghi comuni. 

Accanto all’interesse per la storia della città, negli stessi anni l’amore per l’arte dà vita ad una Quadreria cittadina nel “salotto buono” del palazzo municipale grazie all’iniziativa dei conti Filippo Battaglini e Giovan Battista Spina, nonché dell’avvocato Luigi Pani. 

Questa duplice anima, storico – archeologica da una parte, storico – artistica dall’altra si è mantenuta per tutta la vita del museo fino ad oggi. 

Nel 1924 una “scelta pinacoteca” è finalmente allestita dal Regio Soprintendente Francesco Malaguzzi Valeri, nel piano nobile dell’ex convento francescano attiguo al Tempio Malatestiano. Già nel 1931 al piano terra dello stesso stabile viene collocato il museo archeologico ad opera di Salvatore Aurigemma, seguito quattordici anni dopo dal “lapidario” medievale ad opera di Carlo Lucchesi e di Gino Ravaioli. 

Ma questo grande e moderno museo avrà vita breve: i bombardamenti del 1943-1944, assieme a buona parte della città, distruggeranno quasi completamente anche le belle sale del museo che i suoi creatori avevano immaginato come un vero e proprio “Tempio dell’Arte”. 

L’attuale museo nasce dopo ripetute, parziali e precarie sistemazioni, con l’autonomia amministrativa concessagli nel 1968 e con l’acquisizione nel 1979 dell’edificio ex gesuitico che, per un secolo e mezzo, aveva ospitato l’Ospedale Civile. 

Già nel 1981 nel giardino del cortile interno dell’edificio è realizzata ed inaugurata la sezione del lapidario romano, ordinato all’interno del progetto “Musei Proposta ‘80” coordinato da Andreina Tripponi. 

Il lungo, delicato e impegnativo lavoro di recupero dell’edificio principale, seguito dell’architetto Pier Luigi Foschi, ne ha permesso l’allestimento e la fruizione, a partire dal primo stralcio inaugurato nel 1990 con l’allestimento curato da Pier Giorgio Pasini. 

Il secondo lotto è inaugurato nel 1994, a cinquant’anni esatti dalla distruzione del vecchio Museo, mentre la sezione archeologica ha visto aprirsi nel 2003 un primo segmento con protagonisti i secoli centrali dell’impero. Il percorso, ampliato nel 2007 a comprendere il complesso archeologico della Domus del Chirurgo, dal giugno 2010 ospita il patrimonio archeologico testimone del cammino dell’uomo nel territorio dalla preistoria al tardoantico. 

In occasione dei 25 anni dall’apertura della prima ala del Museo della Città, è stato intitolato al suo primo ideatore, Luigi Tonini, il Lapidario romano a Giancarlo Susini e il Giardino interno a Khaled al–Asaad. 

 

Testo dall’Ufficio Stampa Turismo del Comune di Rimini.

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