Scoperta la tomba di Thutmose II, quarto faraone della XVIII dinastia, che regnò fino al 1479 a. C., quando gli successe la moglie Hatshepsut.
Il ritrovamento è stato effettuato grazie a una missione anglo-egiziana, alla quale hanno partecipato il Consiglio Supremo delle Antichità Egizie (Supreme Council of Antiquities, SCA) e la Fondazione per la ricerca del Nuovo Regno (New Kingdom Research Foundation), presso la Tomba C4 della Valle C dello Wadi Gabbanat el-Qurud, nell’area degli Wadi Occidentali Tebani, a 2,4 km ad ovest della Valle dei Re a Luxor.
La mummia ritrovata nel 1881
Anche se i resti del faraone erano già stati rinvenuti, il luogo della sua sepoltura non era stato ancora scoperto, ed era l’unico ancora a mancare per la dinastia. Si tratta della prima tomba reale ad essere ritrovata, dopo quella di Tutankhamon, nel 1922.
Se però Howard Carter, poco più di un secolo fa, fece meravigliare il mondo per il ricco corredo preservato, oggi, pur essendo di fronte a un’importantissima scoperta scientifica, gli oggetti ritrovati nella tomba non sono poi molti.
D’altra parte, come si diceva, di Thutmose II si era già ritrovata la mummia, addirittura nel 1881. Allora, gli egittologi Gaston Maspero ed Émile Brugsch la rinvennero nella tomba TT320/DB320 a Deir el-Bahari, nascondiglio dove i sacerdoti di Amon avevano messo al sicuro il corredo funerario e i resti di oltre 50 tra re, regine e membri delle famiglie reali, nei tempi incerti del regno del faraone Siamon.
La scoperta della tomba di Thutmose II
Veniamo al recente ritrovamento: Mohamed Ismail Khaled, Segretario Generale del Consiglio Supremo delle Antichità Egizie ha spiegato come la soperta dell’entrata e del corridoio della tomba risalgano ad ottobre 2022. Già allora se ne intuiva l’importanza, a causa della vicinanza alle tombe delle mogli di Thutmose III e della stessa regina Hatshepsut, ma si riteneva inizialmente che si potesse trattare di una delle mogli dei Thutmosidi.
Proseguendo negli scavi, però, i reperti archeologici spingevano a identificare la tomba come quella del faraone Thutmose II, la cui sepoltura fu curata dalla regina, sua moglie e sorellastra.
tomba di Thutmose II
Foto dal Ministero del Turismo e delle Antichità Egizie
Tra gli altri reperti, frammenti di giare di alabastro e un bastone che portavano iscritto il cartiglio del faraone Thutmose II, e iscrizioni col nome della regina Hatshepsut. Oltre a fornire informazioni importanti sul regno e sulla regione, la scoperta ha permesso di ritrovare i primi reperti relativi al corredo funerario del sovrano.
tomba di Thutmose II
Foto dal Ministero del Turismo e delle Antichità Egizie
Le condizioni della tomba non sono buone. Come spiegato da Mohamed Abdel Badi, a capo del lato egiziano della missione e del Settore delle Antichità Egizie, ha spiegato di un allagamento poco dopo la morte del sovrano: con l’acqua che aveva inondato la tomba, sono stati necessari estesi lavori di restauro per recuperare frammenti di intonaco.

Da studi preliminari sembrerebbe che i contenuti della tomba siano stati traslati altrove già in tempi antichi, dopo il suddetto allagamento.

Oltre al soffitto con stelle dorate, son stati recuperati passaggi del Libro dell’Amduat, fondamentale testo religioso associato alle tombe reali.
tomba di Thutmose II
A destra, frammenti di intonaco. Foto dal Ministero del Turismo e delle Antichità Egizie
Piers Latherland, a capo del lato britannico della missione, in un’intervista alla BBC ha spiegato delle difficoltà a lavorare nella tomba, tra detriti e soffitto crollato. Lo studioso ha notato come la semplicità architettonica sia servita da modello per le successive tombe reali della XVIII dinastia. Comprende un corridoio intonacato che conduce alla camera funeraria. Un secondo corridoio si ritiene sia stato utilizzato per la traslazione dei contenuti della tomba, più che da ladri.
La missione continuerà sul sito e nell’area per altri due anni. Si sospetta possano esserci ulteriori scoperte.

Foto dal Ministero del Turismo e delle Antichità Egizie. Link: Ministero del Turismo e delle Antichità Egizie, BBC News, The Conversation, Live Science, Ahram, DjedMedu

Þegi þú, Týr, þú kunnir aldregi bera tilt með tveim; handar innar hægri mun ek hinnar geta, er þér sleit Fenrir frá.

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