mostra CHROMOTHERAPIA – La fotografia a colori che rende felici
l’esposizione dal 28 febbraio al 9 giugno 2025, Villa Medici, Roma
Artisti: Miles Aldridge, Erwin Blumenfeld, Guy Bourdin, Juno Calypso, Walter Chandoha, Harold Edgerton, Hassan Hajjaj, Hiro, Ouka Leele, Yevonde Middleton, Arnold Odermatt, Ruth Ossai, Martin Parr, Pierre e Gilles, Alex Prager, Adrienne Raquel, Sandy Skoglund, Toiletpaper, William Wegman.
A cura di: Maurizio Cattelan e Sam Stourdzé
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commento a cura di Alessandro Turillo (27 febbraio 2025)
Se ne sentite il bisogno, Villa Medici a Roma si conferma essere uno dei luoghi in cui potrete interrogarvi sullo stato dell’arte oggi.
Con la mostra Chromotherapia. La fotografia rende felici si moltiplicano le domande sullo stato dell’arte oggi, sulla sua storia recente ed anche sul tempo trascorso tra il 1920 e il 2020, anno degli ultimi scatti presenti nelle sale.
Se al MAXXI di Roma potrete ancora trovare per molto tempo la poesia fotografica di Guido Guidi, classica e ormai storicizzata nel mondo dell’arte, qui a Villa Medici sarete al cospetto di storie che per molto tempo sono state messe in discussione, mai considerate davvero fino in fondo almeno prima degli anni ’70.
La mostra, curata da Maurizio Cattelan e Sam Stourdzé, affronta con tutta l’energia che i colori potranno suscitarvi, un percorso che ha molto a che fare con il nostro quotidiano.
Perché se Guidi ha posto l’attenzione laddove spesso noi siamo stati distratti o dimentichi, la mostra messa insieme dai due curatori invece arriva dritta dentro le nostre vite, attraverso una selezione di diciannove artisti che essenzializzano temi che sono parte del nostro quotidiano.
Gatti, cibo, l’impatto della globalizzazione, lo scontro con il contemporaneo, l’allucinarsi di frammenti di vita, l’estetica e la sua ribellione, il glamour, e il kitsch.
È un vero piacere, sia per la vista che per le domande che sono nascoste tra uno scatto e l’altro.
Il pregio che alla prima visita mi ha colpito è il percorso temporale, e la scelta dell’allestimento che offre con quadri chiari e diretti una guida alla visione in corso. Mi piace scoprire una controcultura dell’arte contemporanea ma ormai classica, che si trova appena sotto la superfice del presente, ma che è anche un riferimento per un mondo che personalmente mi pare sempre sfuggire alla comprensibilità.
Ci scopriamo dentro ad una narrazione che precede addirittura il nostro anno di nascita, ma che risuona in modo imbarazzate di contemporaneità: siamo noi a non essere cambiati oppure questi artisti avevano visioni del futuro?
Queste e altre domande sono lì, in bella mostra a Villa Medici, sempre a patto che vogliate guardare dentro al ventre di un presente che stenta a passare.
Giallo limone, blu intenso, rosso vivo e arancione brillante: i colori come terapia. Ecco il programma vitaminico della nuova mostra dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, CHROMOTHERAPIA. La fotografia a colori che rende felici.
Di scena dal 28 febbraio al 9 giugno 2025, la mostra che vede come curatori Maurizio Cattelan e Sam Stourdzé, ripercorre la storia della fotografia a colori lungo tutto il XX secolo attraverso lo sguardo acuto di 19 artisti. L’itinerario espositivo, articolato in 7 sezioni, ci trasporta in mondi vibranti e saturi in cui il colore colpisce la retina e mette in gioco l’intelletto.
Spesso denigrata e raramente presa sul serio, la fotografia a colori ha in realtà permesso ai fotografi di sbizzarrirsi, di mettere mano alla loro tavolozza per ridipingere il mondo. Sono in tanti a essersi liberati dai vincoli documentaristici del mezzo fotografico per esplorare le comuni radici dell’immagine e dell’immaginario, flirtando con il pop, il surrealismo, il bling, il kitsch e il barocco.
La conquista del colore in fotografia segue di poco l’invenzione del mezzo con i primi esperimenti a scopo scientifico a metà del XIX secolo. Nel 1907 fu messo a punto il primo procedimento fotografico industriale a colori grazie all’autochrome, creato dai fratelli Lumière. È l’inizio di un secolo di sperimentazione cromatica: dalle scene ordinarie alle riflessioni filosofiche e politiche, il colore trascende il semplice strumento per diventare elemento narrativo essenziale.
Tutte queste innovazioni del quotidiano rivelano un’immagine surreale, iperreale che reinventa i generi – dalla natura morta al ritratto – offrendo una visione gioiosa e colorata del mondo. Tra gli artisti in mostra, William Wegman (1943, Holyoke, USA) immortala con tenerezza i suoi cani, trasformando i simpatici amici a quattro zampe in icone artistiche, Juno Calypso (1989, Londra, UK) stravolge le convenzioni visive del cinema e della pubblicità per mettere in discussione le imposizioni che affliggono la femminilità, mentre Arnold Odermatt (1925, Oberdorf – 2021, Stans, CH), fotografo poliziotto, documenta gli incidenti stradali in composizioni meticolose, dove la poesia si sostituisce al dramma; e Walter Chandoha (1920, Bayonne – 2019, Annandale, USA), soprannominato “The Cat Photographer”, rivela una qualità umana nei gatti che fotografa su sfondi saturi, trasformando questi animali domestici in icone fotografiche. Ouka Leele (1957-2022, Madrid), dal canto suo, utilizza toni vibranti per cogliere la liberazione dei corpi nel contesto della rivoluzione culturale e sociale della Movida, e Martin Parr (1952, Epsom, UK), grande testimone dei nostri paradossi contemporanei, dirige il suo obiettivo su vassoi di patatine fritte, suggerendo ironicamente la bulimia del mondo moderno. Negli anni dieci del Duemila, il magazine Toiletpaper, ideato da Maurizio Cattelan (1960, Padova, IT) e Pierpaolo Ferrari (1971, Milano), al tempo stesso erede e precursore, degno discendente di questi artisti e assolutamente trasgressivo, dialoga e si nutre di questa piccola storia sfavillante e cromatica.
Che si tratti di amplificare i dettagli di una scena quotidiana, di ridefinire i codici di bellezza delle riviste o di immortalare soggetti impegnati, la fotografia a colori offre una visione intensamente cromatica del mondo. Tale varietà di sguardi e di pratiche rivela un comune filo conduttore: la volontà di mostrare le cose in modo diverso, infondendo nelle immagini la vita e l’emozione che solo il colore può trasmettere.

Curatori
Maurizio Cattelan è uno dei principali artisti italiani della scena contemporanea. Da oltre trent’anni, le sue opere mettono in luce i paradossi della società e offrono una riflessione acuta sugli scenari politici e culturali. Attraverso l’uso di immagini iconiche e di un linguaggio visivo caustico, le sue creazioni provocano un vivace dibattito pubblico, stimolando uno spirito di partecipazione collettiva. Per CHROMOTHERAPIA, Maurizio Cattelan aggiunge una nuova freccia al suo arco e diventa curatore di mostra.
Sam Stourdzé è specialista dell’immagine contemporanea e del rapporto tra arte, fotografia e cinema. Curatore di mostre, è anche autore di innumerevoli opere di riferimento. Dal 2020 dirige l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, di cui in passato è stato borsista. In precedenza è stato direttore dei Rencontres d’Arles e del musée de l’Élysée di Losanna, nonché redattore capo della rivista di fotografia ELSE.

Volume
La mostra sarà corredata di un volume pubblicato da Damiani e Villa Medici.
Chromotherapia
The Feel-Good Color Photography
a cura di Maurizio Cattelan e Sam Stourdzé
55 €
224 pagine, 24 x 28 cm
ISBN 978-88-6208-836-7

La mostra in 7 capitoli
EARLY BIRDS
Erwin Blumenfeld, Harold Edgerton, Yevonde Middleton e Toiletpaper
RAINING CATS AND DOGS
Walter Chandoha, William Wegman e Toiletpaper
GLOSSY
Guy Bourdin, Hiro e Toiletpaper
FEMME FATALE
Adrienne Raquel, Miles Aldridge, Juno Calypso, Alex Prager e Toiletpaper
STRANGER THINGS
Arnold Odermatt, Sandy Skoglund
FOODORAMA
Martin Parr e Toiletpaper
MAKE A FACE
Hassan Hajjaj, Ouka Leele, Pierre et Gilles, Ruth Ossai e Toiletpaper

INFORMAZIONI PRATICHE:
Accademia di Francia a Roma — Villa Medici
Viale della Trinità dei Monti, 1 – Roma
Infoline: +39 06 67611
Sito web ufficiale: villamedici.it
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