Museo Archeologico Lametino
Il Museo archeologico lametino raccoglie reperti da ricognizioni di superficie, frutto di campagne di scavo effettuate nella piana di Lamezia, con lo scopo di ricostruire la millenaria storia di quella che era una zona strategica sulla via dell’istmo tra Ionio e Tirreno.
Il Museo è ospitato dal 2010 al primo piano del Complesso di San Domenico a Nicastro, ex convento fondato tra il 1506 e il 1521, ove anche il famoso filosofo Tommaso Campanella approfondì i suoi studi teologici.
Il Museo si articola in tre sezioni: la sezione preistorica dove sono esposti strumenti in pietra, frammenti ceramici e resti ossei databili tra il Paleolitico inferiore e l’età del Bronzo medio. Nella sala è allestito anche un laboratorio didattico di archeologia sperimentale con la ricostruzione a grandezza naturale di una fornace per la cottura di vasi neolitici.
La sezione classica dove sono esposti documenti sulla più antica frequentazione greca del comprensorio lametino e sulla successiva fondazione di Terina, colonia di Crotone, che gli studiosi localizzano nell’area di Sant’Eufemia Vetere, con materiali di epoca ellenistica e reperti di età romana. Di notevole interesse sono i tesoretti di monete magno-greche e i documenti epigrafici su laminette bronzee.
La sezione medievale dove è esposto il materiale postclassico, databile dall’età bizantina fino al XVIII secolo, proveniente dagli scavi della Chiesetta dei SS. Quaranta Martiri, dell’Abbazia benedettina di S. Maria di S. Eufemia.
Testo dall’Ufficio Stampa Comin & Partners, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria – MArRC