GOOD BOY, un film di JAN KOMASA
con STEPHEN GRAHAM, ANDREA RISEBOROUGH, ANSON BOON

IL FILM DI GENERE PIÙ ATTESO DELL’ANNO E GIÀ FENOMENO DI CULTO PRIMA ANCORA DELLA SUA USCITA IN SALA, SARÀ IL FILM DI APERTURA DELLA XXIII EDIZIONE DI ALICE NELLA CITTÀ

una scena dal film Good Boy, regia di Jon Komasa
Crediti per la foto: Lukasz Bak

Roma, 22 settembre – Il film di genere più atteso dell’anno GOOD BOY di Ben Leonberg aprirà la XXIII edizione del festival Alice nella città, in programma dal 15 al 26 ottobre, parallelamente e in agreement con la Festa del Cinema di Roma, all’Auditorium Parco della Musica, all’Auditorium Conciliazione, al Cinema Adriano e altre location in città.

GOOD BOY è un’opera prima low budget e indipendente, nata come esperimento da un cortometraggio firmato dallo stesso regista e realizzata nell’arco di tre anni, e diventata un caso cinematografico dopo il suo acclamato esordio al SXSW Film & TV Festival 2025.  Un film indipendente che ha conquistato la critica con un punteggio del 95% su Rotten Tomatoes e che lavora su un concetto semplice, quello della paura ma spostando l’attenzione su un punto di vista inedito: quello di un cane. Il film – sceneggiato dallo stesso regista con Alex Cannon – è raccontato interamente attraverso lo sguardo del cane Indy (il vero cane di Leonberg). Una scelta fatta per ricreare un’atmosfera di suspense sfruttando la capacità degli animali di percepire cose che gli umani non possono sentire.

Ci siamo mai chiesti perché il nostro cane fissa gli angoli vuoti, abbaia senza motivo o si rifiuta di entrare nel seminterrato? “Good Boy” è la storia di un cane che vede tutto ciò che si aggira e fa paura nella notte.

Il trailer del film ha superato milioni di visualizzazioni online, trasformando un piccolo horror indipendente in un potenziale blockbuster internazionale, grazie al seguito di giovani e giovanissimi che hanno ricondiviso in maniera virale le immagini sui social.

Il film, tenero ed inquietante allo stesso tempo, mette al centro il racconto di un’alleanza quotidiana, quella del rapporto cane-padrone e la usa come lente d’ingrandimento per leggere le nostre angosce. Niente animali parlanti, solo spaventi terrificanti.

Frank Scheck di Hollywood Reporter ha particolarmente apprezzato il lato emotivo del film.

Dichiara il regista Ben Leonberg: “Stephen King, una delle mie più grandi ispirazioni horror, dice spesso che trae le sue idee da scenari ipotetici del tipo ‘e se…’: cosa succederebbe se uno scrittore alcolizzato rimanesse bloccato con la sua famiglia in un hotel infestato? (“Shining”). Cosa succederebbe se un’adolescente vittima di bullismo scoprisse di avere poteri telecinetici? (“Carrie, lo sguardo di Satana”). Nel 2012, mentre rivisitavo l’apertura di Poltergeist, mi colpì un “e se…” a tal punto da farmi tremare: e se il cane di famiglia fosse l’unico a sapere che la casa è infestata? Good Boy – prosegue – è il risultato di quella domanda. È un thriller paranormale concreto raccontato dal punto di vista di un cane, un compagno leale e quotidiano, spinto in circostanze straordinarie. In sostanza, Good Boy è una storia su come affrontare un’oscurità così universale da trascendere le specie e sulla terrificante domanda di cosa potrebbe accadere quando perfino il nostro più leale protettore percepisce qualcosa che noi non possiamo percepire?”

“I giovani hanno un rapporto speciale con l’horror, perché racconta le loro inquietudini. Per questo – dichiarano i condirettori di Alice nella città Gianluca Giannelli e Fabia Bettini – siamo convinti di aprire il festival con ‘Good Boy’, un’opera prima che condivide con lo spirito della selezione di quest’anno, una consapevolezza che i bambini conoscono bene: che l’oscurità e la paura non abitano in contrade remote, ma si trovano subito in fondo alla strada, dietro l’armadio o sotto il letto. Il film di Ben Leonberg ci ricorda che la linea tra bene e male non è scomparsa: si è solo fatta più sottile. Più simile alla vita”.

GOOD BOY uscirà prossimamente nelle sale italiane distribuito da Maestro Distribution.

19 settembre 2025 – Dopo il passaggio all’ultimo festival di Toronto, arriva presentato da Minerva Pictures e Filmclub Distribuzione, in Concorso alla Festa del Cinema di Roma, nella sezione Progressive Cinema, il nuovo film del regista candidato all’Oscar® Jan Komasa, GOOD BOY.

Interpretato da Stephen Graham (premio Emmy per la serie “Adolescence”), Andrea Riseborough (candidata all’Oscar® per “To Leslie”) e Anson Boon, il film è un thriller intenso e inquietante, una fiaba dark che solleva domande scomode sulla libertà, i pericoli della cura e le scelte che definiscono chi siamo.

Tommy, teppista diciannovenne, vive una vita di droga, feste e violenza. Dopo una notte di baldoria sfrenata con i suoi amici, si separa dal gruppo e viene rapito da una figura misteriosa. Sebbene non sia estraneo alla violenza, resta inorridito quando si risveglia con una catena al collo nel seminterrato della casa isolata della ricca famiglia di Chris (Graham), di sua moglie Kathryn (Riseborough) e del loro giovane figlio Jonathan. Il rapimento fa parte del disegno di questa strana famiglia che vuole trasformare Tommy in un “bravo ragazzo”. Sottoposto a una riabilitazione forzata mentre è intrappolato in una famiglia disfunzionale, Tommy deve scegliere tra compiacere i suoi implacabili aguzzini o cercare di fuggire a tutti i costi.

«Good Boy è nato da un’idea che non riuscivo a togliermi dalla testa: in un mondo affamato di attenzione, la libertà è ancora desiderabile se nessuno ti vede? Sceglieremmo l’autonomia in solitudine o preferiremmo rinunciare alla libertà per il conforto di cure costanti? – dice il regista Jon KomasaLavorando con Stephen Graham, Andrea Riseborough e Anson Boon, ho voluto esplorare la sottile linea di demarcazione tra amore e tirannia, silenzio e violenza, il tutto intriso di un senso dell’umorismo nero britannico e polacco senza compromessi, che aleggia provocatoriamente nella zona grigia della moralità».

JON KOMASA

Classe 1981, nato a Poznań, Polonia, Jan Komasa è stato candidato all’Oscar nel 2020 per il film CORPUS CHRISTI, proiettato ai Festival di Venezia e Toronto. Con questo film ha dominato i Polish Eagle Awards con 11 premi, tra cui Miglior Regista, Miglior Film e Miglior Sceneggiatura. Il suo film precedente, THE HATER, distribuito su Netflix, ha debuttato nel programma del Tribeca Online Festival 2020 e ha vinto il premio come Miglior Lungometraggio nella International Narrative Competition. È stato ingaggiato per dirigere THE NOISE OF TIME, prodotto da Thomas Kufus, con sceneggiatura di Christopher Hampton sull’omonimo romanzo di Julian Barnes.

 

Testo e immagini dall’Ufficio Stampa PuntoeVirgola MediaFarm. Aggiornamento del 22 settembre dall’Ufficio Stampa Alice nella Città, Echo Group.

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