Un tesoro di informazioni dai segni sulle terrecotte del Periodo Jōmon
21 Febbraio 2016
Le antiche terrecotte possono costituire un tesoro di informazioni per gli studiosi, visto che in passato contenevano cibo, liquidi o altri oggetti.
Col tempo ci si è resi conto però che i buchi, ritrovati sulla superficie dei frammenti ceramici e finora ignorati, erano il segno lasciato da semi, nocciole, insetti o gusci.
Dai dati provenienti dalle cavità lasciate da fagioli di soia e azuki è possibile stimare l'inizio delle coltivazioni nell'area, lo stile di vita, il raggio di propagazione delle piante. Frammenti ceramici che portano i segni della pianta egoma (o shiso, Perilla frutescens) provengono dal cumulo di Odake presso la Prefettura giapponese di Toyama e datano al primo Periodo Jōmon (5.300-3.500 a. C.). Quelli che portano i segni dello scarafaggio Periplaneta fuliginosa, provengono dal sito Motonobaru e datano al tardo Periodo Jōmon (2.500-1.300 a. C.). Questi scarafaggi sono menzionati nei lavori letterari successivi del diciottesimo secolo, ma evidentemente sono presenti nel Paese nipponico da molto tempo prima. L'anno precedente i ricercatori avevano presentato un lavoro relativo agli antichi segni lasciati dal punteruolo del mais (Sitophilus zeamais).
I ricercatori hanno prodotto una replica in silicone dei segni sulla superficie, che sono stati poi esaminati in dettaglio. Nel loro lavoro sono stati impiegati il microscopio elettronico a scansione, la tomografia computerizzata e i raggi X.
Link: EurekAlert! via Kumamoto University