Nato nel 1967 a Parigi, François Ozon si laurea in cinema all’università Panthéon-Sorbona e frequenta i corsi di regia alla scuola La Fémis. Enfant prodige (e terrible) del cinema francese, appassionato cinefilo ed esploratore di generi, cambia continuamente pelle e nei suoi film racconta la trasgressione, l’identità sessuale, l’ipocrisia borghese, lo scontro con le norme sociali e l’anima femminile. Nel 1998 debutta con Sitcom – La famiglia è simpatica, al quale fanno seguito opere presentate nei festival più importanti al mondo, da Cannes a Venezia e Berlino, come Sotto la sabbia (2000, primo capitolo della Trilogia del Lutto), Gocce d’acqua su pietre roventi (2000, da una pièce di Rainer Werner Fassbinder e Teddy Award alla Berlinale), 8 donne e un mistero (2002), Swimming Pool (2003), CinquePerDue – Frammenti di vita amorosa (2004), Il tempo che resta (2005), Angel – La vita, il romanzo (2007, il suo primo film girato in lingua inglese), Il rifugio (2009), Ricky – Una storia d’amore e libertà (2009), Potiche – La bella statuina (2010), Nella casa (2012, candidato a tre César), Giovane e bella (2013, candidato a due César), Una nuova amica (2014), Frantz (2016), Doppio amore (2017) e Grazie a Dio (2019), vincitore dell’Orso d’Argento a Berlino. Dopo Estate ’85 (2020) e È andato tutto bene (2021), François Ozon realizza Peter von Kant nel 2022 (libero adattamento del dramma Le lacrime amare di Petra von Kant di Rainer Werner Fassbinder e film d’apertura della Berlinale) e Mon Crime – La colpevole sono io nel 2023. Sotto le foglie (2024), il suo ultimo film, è stato presentato in Concorso a San Sebastián, dove ha vinto il Premio della Giuria per la migliore sceneggiatura e la Concha de Plata a Pierre Lottin come miglior attore non protagonista.
Testo dall’Ufficio Stampa 404.