JACOPO INCANI (Iosonouncane)
Jacopo Incani, nasce a Buggerru, piccolo paese sardo con una storia significativa di lotta operaia, nel 1983. Terra di miniere e sfruttamento, di repressione delle proteste, ma anche di vita marittima e contadine, la Sardegna consegna a Incani la visione politica e l’eco di una tradizione musicale fatta di riti antichi e silenzio. È così che formatosi sul cantautorato italiano e insieme sulle evoluzioni della musica elettronica, Incani diventa in pochi anni uno dei più importanti artisti italiani riconosciuti in patria e all’estero.
Dopo il trasferimento a Bologna, Iosonouncane pubblica con l’etichetta discografica indipendente Trovarobato il suo disco d’esordio: La Macarena su Roma. Il suo secondo disco DIE, del 2015, è considerato il disco italiano del decennio da Rockit, il magazine musicale online più influente sulla musica italiana. Sempre nel 2015 è candidato ad “album dell’anno” per la Targa Tenco. Il lavoro successivo, IRA, è un viaggio di un’ora e 50 minuti, una sfida all’ascoltatore, un percorso che chiede a chi ascolta la partecipazione attiva nel tradurre musica e parole. Incani nei suoi testi fonde sei lingue, “una lingua momentanea, della necessità, fatta di errori e di un lessico occasionale, sradicato e confuso”. Mescola inglese, arabo, francese, spagnolo, tedesco e italiano, un idioma ipotetico dello sconfinamento, della migrazione, dell’uomo che marcia per terre e nuota per mari alla ricerca di quella liberazione che coincide con la catarsi che ci investe dopo il dramma.
Nel 2022 ha composto le musiche originali del film Gli Ultimi Giorni dell’Umanità diretto da Enrico Ghezzi e Alessandro Gagliardo, presentato fuori concorso alla 79° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
Nel 2024 musica il documentario Lirica Ucraina di Francesca Mannocchi.
Testo dall’Ufficio Stampa Fandango.