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Mariano Rigillo

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MARIANO RIGILLO (Napoli, 12 settembre 1939) è un attore di nazionalità italiana, attivo in ambito cinematografico, televisivo e teatrale.

Tra le sue partecipazioni di spicco si ricordano “Il mercante di Venezia” con Ettore Giannini, “A. Fersen, Golem” al Maggio Musicale Fiorentino; al Teatro Stabile di Torino “Il sogno” di Strindberg con Ingrid Thulin e la regìa di M. Meshke, al Piccolo Teatro di Milano “L’Illusion Comique” di Corneille e “La battaglia di Lobositz” di P. Hachs per la regìa di Guy Retorè.

 È l’acquaiolo Wang in “La buona persona di Sé-Ciuan” di B. Brecht per la regia di Benno Besson. Con Luca Ronconi recita in “Fedra” di Seneca, “Misura per misura” di Shakespeare e “Il Candelaio” di G. Bruno. É interprete goldoniano ne “La bottega del caffè” e “Le femmine puntigliose” entrambi per la regìa di G. Patroni Griffi, ne “Gli Innamorati” regìa di Franco Enriquez, “Il Campiello” per la regia di S. Sequi, ne “La trilogia della Villeggiatura” e “L’impresario delle Smirne” regìa di Mario Missiroli.

Oltre ad essere più volte presente con l’Istituto Nazionale del Dramma Antico al Teatro Greco di Siracusa (“Eracle”, “Antigone”, “Edipo re”, “Edipo a Colono” “Medea”, “Rudens”, “Agamennone”, “Andromaca”, “Le Nuvole”) partecipa all’ideazione delle Orestiadi di Ghibellina con “Agamennuni,”, “I Cuefuri” e “Villa Eumenidi” di E. Isgrò da Eschilo: Con Roberto de Simone rappresenta al Teatro Mercadante di Napoli e al Teatro Comunale di Bologna “Histoire du soldat” di I. Stravinsi. Personale successo riscuote con “Persone naturali e strafottenti” e “Prima del silenzio” di e con regia di G. Patroni Griffi, e per la regìa di Giancarlo Sepe è protagonista insieme con Ottavia Piccolo di “Pazza” di Tom Topor.

Notevole interesse ha suscitato il suo lavoro sul teatro di Raffaele Viviani, tanto che, dopo aver interpretato con G. Patroni Griffi “Napoli, notte e giorno” al Teatro di Roma e “Napoli, chi resta e chi parte” al Festival di Spoleto, approfondendone lo studio, gli viene assegnato, al Carnevale del Teatro di Venezia ’82, il Premio della Critica Teatrale Italiana “Per la scoperta culturale culminata nella messinscena e nell’interpretazione di “Pescatori” di R. Viviani, facendo scoprire un teatro napoletano ancora da esplorare”. Ancora di Raffaele Viviani porta sulla scena “Zingari” (Festival di Benevento/Città/Spettacolo ’82) e “Osteria di campagna”: Inoltre è regista e interprete di F. G. Lorca (“Nozze di sangue “ e “Aspettiamo cinque anni”), ”L’arbitro” di G. Pistilli e di Sofocle con un suggestivo allestimento di “Edipo Re” nel cortile del belvedere di San Leucio di Caserta nell’estate del ’92. Il “Masaniello” di E. Porta e A. Pugliese, rappresentato per più di trecento recite in Italia e all’estero, lo impone come interprete di personale carisma e forte impronta popolare, così come la trilogia de “Il teatro nel teatro” di L. Pirandello, (“Sei personaggi in cerca d’autore”, “Ciascuno a suo modo” e “Questa sera si recita a soggetto”) nella messinscena di G. Patroni Griffi per il Teatro Stabile di Trieste. Dal 1991 al 1995 è Direttore artistico dell’Ente Teatro di Messina, dove nella stagione 93/94 con “Osteria di Campagna” di R. Viviani, “I carabinieri” di B. Joppolo e “Enrico IV” di L. Pirandello ha dato inizio a un progetto biennale denominato Teatro delle Due Sicilie, che ha fatto sì che il giovane Teatro di Messina si segnalasse in modo originale nel panorama del teatro nazionale. Nel 1994 è stato Direttore Artistico del Festival Benevento Città Spettacolo. Per il Teatro Nazionale Egiziano ha curato nel 1998 la regìa di Filumena Maturano di E. de Filippo, rappresentato per oltre quattro mesi al Teatro Ataba del Cairo. Le sue più recenti interpretazioni sono state Vita di Galileo di B. Brecht, I giganti della montagna di L. Pirandello, Il Misantropo di Molière, Tito Andronico di W. Shakespeare, Romolo il grande F. Durrenmatt, La dodicesima notte di W. Shakespeare, Il Burbero benefico di C. Goldoni, Andromaca di Euripide, Le nuvole di Aristofane.

Testo dall’Ufficio Stampa Echo Group.

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