Woody Allen su Woody Allen: quella bellissima chiacchierata con Stig Björkman

Ogni volta che penso a Woody Allen mi sembra di essere più felice. E ultimamente sono particolarmente felice perché sto leggendo tantissimo su di lui. Non solo ho riletto l’autobiografia A proposito di niente, pubblicata in italiano da La nave di Teseo nel 2020, ma anche diversi saggi, tra cui quello di Roberto Escobar, Il mondo di Woody, per Il Mulino (2020), e quello di Natalio Grueso, Woody Allen. L’ultimo genio, pubblicato nel 2015 da Salani Editore.

E non solo: ho recuperato la conversazione tra Allen ed Eric Lax, critico ed esperto del suo cinema, pubblicata in Italia da La nave di Teseo nel 2024.
Insomma, sono in piena fase Woody Allen e non ho potuto fare a meno di alternare alle tante letture la visione dei suoi quasi cinquanta lavori, tra film, corti, uno sceneggiato per la televisione e una serie tv per Prime Video.

E in questa fase — che, in un certo senso, continua da tutta una vita — mi sono resa conto che Allen dà il meglio di sé quando conversa con qualcun altro. E non con Eric Lax, che ha il grande difetto di adularlo e quindi non lo mette mai in difficoltà, ma con un altro regista. Un suo pari, col quale possa parlare, alla pari, di cinema, letteratura, teatro e, naturalmente, di vita.
Grazie alla CuePress, ho potuto recuperare la conversazione che Allen ha avuto con Stig Björkman, critico e regista svedese, nato solo tre anni dopo Woody Allen.
Nel 1993, Björkman ha intrattenuto un lungo dialogo con il regista di Brooklyn, toccando alcuni punti fondamentali del suo cinema. La conversazione è poi proseguita nel 2005, spingendosi fino a Match Point. Ed è proprio qui che si conclude anche il volume pubblicato dalla casa editrice di Imola, dal titolo Woody Allen su Woody Allen. Woody Allen conversa con Stig Björkman, nella traduzione di Giampiero Cara, Giovanni Gorla e Luca Taglinetti, pubblicato nel 2022.
Quello che maggiormente mi ha sorpreso di questa lettura è che, dalla conversazione tra questi due registi, sono emersi temi e argomenti di cui Allen non aveva mai parlato prima. Battute inedite, segreti non solo sui film che ha girato, ma anche sulla sua stessa concezione dell’arte.
Dichiarazioni di prima mano, che a mio parere sono emerse grazie alla grande abilità di Björkman, il quale non si è mai limitato a porre domande — come in una classica intervista — ma ha approfittato dell’occasione per uno scambio autentico di opinioni. È stato grazie a questo clima amicale che Woody Allen si è tanto aperto con lui.

All’inizio, per esempio, quando parlano di Ingmar Bergman, regista preferito da entrambi, allargano il campo all’intera cinematografia di Bergman, al cinema europeo e americano, a quando Allen era ragazzo e marinava la scuola per chiudersi nei cinema con i suoi compagni di classe. Ho avuto anche l’impressione, nel corso di questo bel botta e risposta, che Allen si stesse divertendo, che non volesse più smettere di parlare. Ha perfino chiesto l’opinione di Stig Björkman su alcune pellicole, su libri, sul teatro. E non è una cosa che fa spesso.
È un libro prezioso, perché permette non solo di conoscere meglio Allen, ma anche il suo interlocutore. Mi ha fatto venire voglia di vedere i film di Björkman e di leggere le altre interviste che ha condotto nel corso della sua vita, come quella a Lars von Trier.

Mi ha ricordato un’altra celebre conversazione, che era anche un passaggio di testimone da un cineasta all’altro: quella tra François Truffaut e Alfred Hitchcock (Il cinema secondo Hitchcock, edizione più recente quella de Il Saggiatore, 2014).
Mentre leggevo la conversazione tra Allen e Björkman, speravo che non finisse più, che si protraesse ancora per qualche pagina. E oggi che l’ho terminata, non nascondo di avvertire un vuoto dentro di me. Come se mi fossi congedata da due amici di vecchia data. Una sensazione che, ne sono certa, il lettore sperimenterà a sua volta, insieme a quel malcelato desiderio di chiudersi in un cinema e non uscirne mai più.

Il libro recensito è stato cortesemente fornito dalla casa editrice.