La casa delle orfane bianche, romanzo di Fiammetta Palpati: Premio Campiello Opera Prima 2024

La casa delle orfane bianche” è l’esordio di Fiammetta Palpati, docente specializzata nella narrazione del paesaggio in Bottega di Narrazione, la scuola di scrittura diretta da Giulio Mozzi e Giorgia Tribuiani. Esce per la collana Fremen, curata dallo stesso Mozzi, e diventata famosissima per i casi letterari che, libro dopo libro, Laurana riesce a pubblicare. Anche in questo caso non veniamo smentiti, visto che il romanzo ha vinto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il prestigioso Campiello Opera Prima 2024.

Innanzitutto, “La casa delle orfane bianche” è un romanzo altamente innovativo: nel narratore, nella lingua, nella struttura che rassomiglia ai libretti delle opere teatrali, nel tema.

La cura, che da sempre è relegata alle donne, dei genitori anziani diventa un pretesto per creare dinamiche e relazioni comiche e amare, a seconda delle situazioni, e permette di scandagliare la pluralità e la complessità delle vite delle madri – donne anzianissime, che sono a un passo dalla morte – e delle figlie – donne di mezz’età che hanno vissuto poco, pochissimo, per far contenti in primis gli altri e non sé stesse.

L’incipit non fa una piega: nella campagna umbra, tre donne decidono di vivere insieme in una casa storica per prendersi cura delle madri anziane. Che cosa potrebbe mai andare storto?

Se non fosse che le donne hanno con sé dei bagagli di decenni di parole non dette, di silenzi interrotti dalle faccende da sbrigare, di pensieri che si raggomitolano nella mente e non si sbrogliano, di vite che non hanno vissuto per paura, o per necessità, o ancora per inerzia.

la copertina del romanzo La casa delle orfane bianche, di Fiammetta Palpati, pubblicato da Laurana Editore (2024) nella collana Fremen. Foto di Ilaria Parlanti
la copertina del romanzo La casa delle orfane bianche, di Fiammetta Palpati, pubblicato da Laurana Editore (2024) nella collana Fremen. Foto di Ilaria Parlanti

Palpati, con dialoghi fittissimi, appunto, meritevoli di essere rappresentati sul palcoscenico dei teatri italiani, ci racconta i dolori e le piccole gioie di queste donne, in una settimana che è tutta un programma: la settimana Santa, che vede l’arrivo della Pasqua, di una resurrezione – che sia una rinascita per tutte? -, della convivenza con una suora che probabilmente suora non è.

Insomma, un intrico di relazioni che nell’unicità di luogo, difficilissimo da mantenere per l’interezza di un romanzo, si spezzano e si ricompongono, come un puzzle di segreti, di confessioni, di parole rabbiose e carezze d’affetto. Insieme si cucina, si pulisce, si accudisce la vecchiaia: insieme, si vive.

Nel leggerlo mi sono divertita, ho riso, di gran gusto, ho pianto, con gran dolore, ho riflettuto, ho sottolineato frasi, ho costruito tutta una trama di pensieri e poi l’ho disfatta, perché il colpo di scena è sempre dietro l’angolo.

Una nota dolcissima: ho riabbracciato i tempi di quando c’erano i miei nonni, i momenti in cui anche loro si sedevano al tavolo delle feste e borbottavano.

Con “La casa delle orfane bianche”, se lo leggerete, troverete più di una decina di personaggi e i loro movimenti: troverete una famiglia. Da amare, forse anche da odiare come succede in tutte le famiglie. Troverete un nido, che ricorda il tempo dell’infanzia e della cura. Perché, e questo si capisce dai racconti delle vecchie, invecchiando si torna un po’ a essere bambini. E a stupirsi di tutto, anche che dal sacrificio di uno derivi la salvezza di tutti.

la copertina del romanzo La casa delle orfane bianche, di Fiammetta Palpati, pubblicato da Laurana Editore (2024) nella collana Fremen
la copertina del romanzo La casa delle orfane bianche, di Fiammetta Palpati, pubblicato da Laurana Editore (2024) nella collana Fremen

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