Mani nude, film di Mauro Mancini sarà presentato nella sezione Grand Public della 19.a edizione della Festa del Cinema di Roma
 

Il film con Alessandro Gassmann, Francesco Gheghi, Fotinì Peluso, Paolo Madonna, Giordana Marengo, con la partecipazione di Renato Carpentieri, è tratto dall’opera letteraria “Mani Nude” di Paola Barbato, edita da R.C.S.

Musiche di Dardust
Clicca qui per il commento a cura di Marika Iannetta (15 luglio 2025)
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Mani nude, film di Mauro Mancini poster
il poster del film


commento a cura di Marika Iannetta (15 luglio 2025)

Mani nude: l’inferno della lotta e della colpa

Mani nude è il secondo lungometraggio diretto da Mauro Mancini che, dopo il successo del pluripremiato Non odiare (2020), rivisita e drammatizza il noir d’autore, accompagnato dalla penna fedele di Davide Lisino. Tratta dall’omonimo romanzo di Paola Barbato, la pellicola affonda la lente cinematografica negli abissi oscuri dell’animo umano, catapultato in un viaggio adrenalinico di colpa e redenzione.

Quanto siamo disposti a cadere in basso pur di salvarci la pelle? Quanti brandelli di umanità siamo disposti a perdere pur di sopravvivere ai colpi feroci della vita? Queste alcune delle domande che lo spettatore si pone davanti alla visione delle prime sezioni sceniche di Mani Nude. Senza lo zuccherino dato per addolcire la pillola amara, gli autori ci scaraventano ex abrupto in una spietata bisca di lotte clandestine, dove si ritrova Davide, giovane di famiglia borghese, posto, in un lampo di secondo, di fronte a una scelta estrema: vivere o morire, uccidere o essere ucciso. È questo il sorprendente incipit narrativo che apre le porte di un vero e proprio inferno terrestre, una gabbia buia, sporca, desolata, dove vige unicamente l’imperativo della violenza da infliggere al prossimo, senza alcuna pietà.

In questo anonimo microcosmo d’orrore, gli uomini brancolano sperduti in un mare di sangue, morte e soldi; sottratti persino del loro nome, i combattenti non fanno che perdere, progressivamente, qualunque tratto identitario per trasformarsi in pure bestie da macello, prive di scrupoli morali. Sono dei cani, così come vengono chiamati dai capi della losca organizzazione, gestita da un vecchio barbuto con un occhio vitreo (Renato Carpentieri) e da “Minuto” (Alessandro Gassman), una maschera di ghiaccio, una sorta di addestratore tutto d’un pezzo che allena killer di professioni mandati al massacro.

Dunque, quello che vediamo rappresentato in pellicola è la messa in scena nuda e cruda di un processo di disumanizzazione radicale che non risparmia nessuno. Neppure Davide (Francesco Gheghi), ragazzetto biondo, gracilino, creatura fragile e impaurita che, in poco tempo, si adatta alle regole del gioco criminale in cui è invischiato, pur ignaro delle ragioni che lo costringono a quello stato di prigionia e, nel silenzio dei suoi pensieri loquaci, costruisce pian piano un nuovo sé, cambia pelle, mescolando alla brutalità dei gesti inferti per istinto di sopravvivenza, piccoli spiragli di apertura, rivolti, in particolare, all’autoritario Minuto.

La narrazione, prendendosi i suoi tempi, va progressivamente a focalizzarsi proprio sulla natura del rapporto controverso e provocatorio che si viene a costruire tra il cupo allenatore della cosca criminale e Davide. Non sappiamo cosa hanno a che fare l’uno con l’altro ma, nella tensione dei loro lapidari scambi dialogici, si avverte che c’è un vissuto sotterraneo che li lega, un misterioso segreto che si muove nell’oscurità e che, al momento opportuno, è pronto a venir fuori per svelare le carte in tavola.

In particolare, la regia è attenta alla messa in rilievo, in primo piano, dei volti e degli sguardi che i due si rivolgono; sono occhiate fugaci, mai casuali, intrise di sospetto e, allo stesso tempo, briciole di compassione e tacita comprensione.

Entrambi i personaggi, ciascuno con addosso le proprie cicatrici di dolore incamerato e mai del tutto espresso, vanno incontro a un profondo percorso di evoluzione psicologica che sembra indirizzarli, di pari passo, verso un orizzonte di salvazione ed espiazione delle proprie colpe. In questo senso, sia Minuto che Davide fanno intravedere, a tratti, le proprie ferite interne e se il primo lascia filtrare un barlume di luce dietro quella corazza di impenetrabilità emotiva, il secondo sembra ritrovare sé stesso nella riscoperta di rinnovati sentimenti positivi, sia amicali che sentimentali.

La recensione prosegue con elementi della trama.  A chi non abbia visto il film, consigliamo di proseguire dopo la visione dello stesso.

Così, ad un tratto, i loro cuori abbruttiti da tanta cruenta sopraffazione, si allineano nel segno di un avvicinamento reciproco dal timbro paterno-filiale, ma non è che un’illusione amara, un’utopia solo vagheggiata che, però, non può trovare la facile rassicurazione dell’happy ending. Non a caso, al termine ultimo dei giochi, secondo l’evolversi di un perfetto schema narrativo ciclico, si ritorna al punto di partenza. Quella matassa aggrovigliata di male che si credeva potesse essere sciolta ed espiata, non trova alcuna forma di sfogo purificativo e liberatorio. Non c’è vendetta che possa offrire una forma di riscatto morale, né bene che possa concedere l’assoluzione definitiva dal peccato. Forse, allora, per questa nostra storia di soli vinti che provano, invano, a essere dei vincitori, vale l’eterno dispositivo della tragedia greca, per cui chi si macchia di hybris – tracotanza, peccato, superamento del limite prestabilito – innesca una catena di male impossibile da spezzare, un virus collettivo, di impronta universale, che si propaga e si allarga senza lasciare via di scampo.


Mani nude di Mauro Mancini prodotto da Eagle Original Content, Pepito Produzioni e Movimento Film con RAI Cinema dopo il passaggio all’ultima Festa del cinema di Roma arriva in sala dal 5 giugno 2025 distribuito da Medusa Film.
Il film sarà presentato in anteprima, fuori concorso, il 4 giugno al Milano Film Festival.
Il film, prodotto da Eagle Original Content, Pepito Produzioni e Movimento Film con RAI Cinema, uscirà prossimamente al cinema distribuito da Eagle Pictures.
Mani nude vede protagonisti Alessandro Gassmann, Francesco Gheghi, Fotinì Peluso, Paolo Madonna, Giordana Marengo, con la partecipazione di Renato Carpentieri ed è tratto dall’opera letteraria “Mani Nude” di Paola Barbato, edita da R.C.S.
Colonna sonora di Dardust
 
Mani nude è la storia di Davide e Minuto; una storia che affonda le sue radici nelle paure e nei sentimenti più perturbanti di un uomo e di un ragazzo, entrambi vittime di un destino più grande di loro, spingendo a un’inevitabile riflessione su quanto sia sfaccettata e a tratti incomprensibile la natura umana.
 
SINOSSI
Davide, un ragazzo di buona famiglia, occhi da bambino e corpo da adulto, una notte viene rapito e rinchiuso dentro un cassone buio di un camion. Finisce prigioniero di una misteriosa organizzazione che lo costringe a lottare, a mani nude, in combattimenti clandestini estremi, che si possono concludere in un solo modo: con la morte di uno dei due sfidanti. In quell’universo alieno e spietato, Davide è costretto a spogliarsi della sua umanità per sopravvivere, seguendo le istruzioni di Minuto, un carceriere e allenatore di altri uomini senza speranza né futuro. Pian piano emerge, però, un legame segreto tra il ragazzo e l’uomo, che si rivela la sua unica possibilità di salvezza. E se da quella prigione si può forse trovare il modo di fuggire, altrettanto non può accadere con il destino né con le conseguenze delle proprie azioni.

Mani nude, film di Mauro Mancini – Opzioni per lo streaming


Eagle Original Content, Pepito Produzioni, Rai Cinema ed Eagle Pictures
presentano
 
MANI NUDE, un film di MAURO MANCINI
 
con Alessandro Gassmann, Francesco Gheghi, Fotinì Peluso, Paolo Madonna, Giordana Marengo,
con la partecipazione di Renato Carpentieri
 
una produzione Eagle Original Content, Pepito Produzioni e Movimento Film con RAI Cinema
 
Prossimamente al cinema distribuito da Eagle Pictures

NOTE DI REGIA

Qual è la nostra vera natura? Siamo predisposti a fare il male o ci viene insegnato? Siamo in grado di cambiare davvero noi stessi e redimerci? O siamo condannati a essere per sempre prigionieri di ciò che siamo e del nostro destino?

È su queste domande che ci siamo concentrati per sviluppare la storia e i personaggi di Mani Nude, libero adattamento per il cinema del romanzo di Paola Barbato.

Il film narra l’avventura di un ragazzo normale strappato al suo ambiente confortevole e superficiale per affrontare combattimenti clandestini mortali, una storia che ho immaginato intinta nel rosso e nel verde pulsanti, colori che volevo restituissero alle immagini, alle scene, un’atmosfera avvolgente, ipnotica.

Mani Nude guarda al noir d’autore per superare il genere, attraverso l’andamento insolito della trama e la decostruzione dei caratteri dei protagonisti.

Non perciò degli eroi duri, puri e invincibili, ma uomini che hanno paura, che hanno sbagliato e che continuano a farlo. Uomini abituati a usare la violenza per sopravvivere ma che restano comunque anime fragili, spezzate. Uomini costretti ad affrontare le conseguenze delle loro scelte. Costretti ad affrontare le conseguenze del male che esercitano e di quello che subiscono, conseguenze fisiche ma anche, e soprattutto, psicologiche.

Perché Mani Nude è prima di tutto una storia di delitto e castigo. Una storia che parla di individui che, a un certo punto della loro vita, devono attraversare il caos e il dolore di cui loro stessi sono in qualche modo responsabili e che si ritroveranno a inseguire a tutti i costi una fragile, impossibile normalità.

Mani Nude è la storia di Davide, un ragazzo apparentemente come tanti, che precipita in un vortice crudele e disperato e che, a causa di questo salto nel buio, viene messo a nudo, viene ridotto alla sua vera essenza.

Mani Nude è la storia di Minuto, un uomo che ha perso tutto e che deve fare i conti con il niente che gli è rimasto in mano e che gli sta scivolando via come granelli di sabbia.

Davide e Minuto si incontrano. Si scontrano. Tentano disperatamente di cambiare il proprio destino, di smettere di fare e farsi del male. Di cambiare davvero.

Odio, amore, senso di colpa e volontà di vendetta. Sentimenti ancestrali, universali, che chiunque di noi prova e che troppo spesso abbiamo difficoltà a decifrare. Ma che comunque, ci muovono, anche inconsciamente, gli uni verso gli altri, gli uni contro gli altri, scrivendo il nostro destino.

Di questo parla Mani Nude. Ed è l’unica cosa che non possiamo mai smettere di raccontare, di indagare, per sperare di riuscire a comprendere meglio noi stessi.

Mauro Mancini


CAST ARTISTICO

Minuto

Alessandro Gassmann

Davide

Francesco Gheghi

Eva

Fotinì Peluso

Puma

Paolo Madonna

Giulia

Giordana Marengo

Amato

Renato Carpentieri


CAST TECNICO

Regia di

Mauro Mancini

Soggetto e sceneggiatura di

Davide Lisino, Mauro Mancini

Prodotto da

Giuseppe Saccà per Eagle Original Content, Agostino Saccà per Pepito Produzioni, Mario Mazzarotto per Movimento Film

Una produzione

Eagle Original Content, Pepito Produzioni e Movimento Film con Rai Cinema

Fotografia

Sandro Chessa

Montaggio

Gianluca Scarpa

Aiuto Regia

Fabrizio Procaccini

Casting Director

Florinda Martucciello U.I.C.D.

Scenografia

Stefano Giambanco

Fonico di presa diretta

Massimo Simonetti

Costumi

Camilla Giuliani

Montaggio del suono

Matteo Bendinelli

Musiche

Dardust

Distribuito da Eagle Pictures

Durata 124’

Tratto dall’opera letteraria “Mani Nude” di Paola Barbato, edita da R.C.S.


 

 

Comunicazioni ufficiali, video e immagini dall’Ufficio Stampa Boom PR. Aggiornato il 23 ottobre 2024, il 5, il 9 e il 29 maggio 2025.

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