Tag

Arslantepe

Browsing

Arslantepe

In turco Arslan-tepe significa “collina del leone” o “dei leoni”: il nome deriva dalle due statue dei leoni in pietra, individuate a inizio novecento da viaggiatori di passaggio, che emergevano sulla sua sommità. I leoni, insieme alla grande statua di un re e a una serie di altri bassorilievi avevano ornato una porta di accesso alla città neo-ittita del I millennio a.C.

L’altura, nata per il sovrapporsi di abitati ricostruiti sempre nello stesso punto per millenni; è stata occupata ininterrottamente a partire dal V millennio a.C. fino all’età romana e bizantina. Diversi gruppi umani hanno scelto, infatti, di abitare, costruire, governare, seppellire i loro morti in questo luogo.

La prima campagna di scavo ad Arslantepe si deve una squadra francese di archeologi guidata da Louis Delaporte nel 1931. Le ricerche italiane sono iniziate nel 1961 guidate negli anni da Salvatore Puglisi, successivamente Alba Palmieri, Marcella Frangipane e Francesca Balossi Restelli.

Nel corso dell’attività di studio, resa possibile dal contributo finanziario della Sapienza e del Ministero Affari esteri e della cooperazione internazionale, e grazie anche alla collaborazione con studiosi locali, sono stati ritrovati resti di un edificio in mattone crudo risalente alla fine del IV millennio a.C. Le indagini hanno poi evidenziato che questo non era isolato, ma faceva parte di un complesso di edifici pubblici collegati tra loro. Oggi, dopo più di sessanta anni di scavi e di ritrovamenti, questo complesso è riconosciuto come il più antico esempio di Palazzo, sede di una delle più antiche forme statali sinora note, un edificio che anticipa di quasi un millennio i più noti palazzi vicino-orientali del III millennio a.C..

Intorno al 3200 a.C. il palazzo fu distrutto da un violento incendio che permise la conservazione, sotto i crolli, di abbondantissimi materiali sui pavimenti, ceramiche, metalli, impressioni di sigillo su argilla, resti di materiale vegetale carbonizzato e numerose ossa animali, ovvero gli avanzi del cibo. Il loro studio ha consentito di ricostruire la vita e le attività economiche del palazzo e le funzioni degli edifici. Sono stati così individuati due templi, alcuni magazzini centrali, cortili, edifici di rappresentanza e aree in cui si svolgevano attività amministrative o nelle quali il materiale amministrativo (essenzialmente impressioni di sigillo) veniva tenuto per la contabilità.

“Il palazzo di Arslantepe – come ha affermato nei suoi studi Marcella Frangipane – ha rivoluzionato alcune delle conoscenze tradizionali sulla nascita delle prime civiltà urbane e statuali. Da un lato, dimostra che il centro di gestazione di questi fenomeni non fu solo la Mesopotamia, ma tutte le regioni gravitanti attorno al Tigri e all’Eufrate, fino alle montagne dell’Anatolia. Dall’altro, evidenzia che il sistema di governo incentrato sui palazzi nacque già alla fine del IV millennio a.C., in un’area considerata periferica rispetto al mondo mesopotamico. Per ultimo, il fatto che Arslantepe non fosse una grande città testimonia che nascita dello stato e urbanizzazione non furono sempre fenomeni associati”.

Testo dal Settore Ufficio stampa e comunicazione Sapienza Università di Roma

Pin It