100 LITRI DI BIRRA, IL NUOVO FILM DI TEEMU NIKKI
IL 24 OTTOBRE 2024 LA PRESENTAZIONE IN ANTEPRIMA ALLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA
Il film è in concorso nella selezione ufficiale
e
arriverà al cinema dal 17 luglio 2025 distribuito da I Wonder Pictures

Dennis Lehane (Mystic RiverShutter Island) adatterà il remake americano di questo “oltraggioso” successo finlandese, tra i più visti dell’anno in Nord Europa

Clicca qui per il commento a cura di Giuseppe Inella (12 luglio 2025, ore 18:00)
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il poster del film 100 Litri di birra, regia di Teemu Nikki
il poster del film


commento a cura di Giuseppe Inella (12 luglio 2025, ore 18:00)

Ubriacarsi per resistere: il tragico grottesco di 100 litri di birra di Teemu Nikki

In un piccolo mondo bucolico, dimenticato dal tempo e dalla sobrietà, due sorelle con dipendenza da alcol partono per una missione impossibile: produrre 100 litri di sahti per salvare il matrimonio della loro terza sorella. Il risultato non è solo una commedia rurale, ma un racconto tragico e grottesco, in equilibrio precario tra disperazione e risate.

Teemu Nikki firma con 100 litri di birra un film che non è esattamente una commedia, né un dramma, né un road movie. È un ibrido ubriaco, traballante, e per questo potentissimo. Perché se è vero che si ride — e tanto — è anche vero che ogni risata porta con sé un retrogusto amaro, quasi quanto quello del sahti artigianale che tutti nel film continuano a bere senza tregua.

La preparazione del sahti è il cuore simbolico del film: un gesto antico, meticoloso, carico di memoria. È lì che le due sorelle si ritrovano davvero, lontane dalle parole, nei gesti lenti e sapienti che attraversano le generazioni. Nikki filma questa scena come un rito, e ci mostra che fare birra — come fare pace — richiede tempo, fuoco e silenzio.

L’alcolismo come ambiente

Nel mondo rappresentato da Nikki, l’alcol non è il tema: è il paesaggio. Tutti bevono, in continuazione. E nonostante ricoveri, collassi, allucinazioni o incidenti, nessuno smette davvero. Il bere non è più una dipendenza, ma un aspetto dell’esistenza. Non è un vizio: è l’aria che si respira.

Questa rappresentazione cruda e non moralistica genera inquietudine. Perché anche quando il film scherza, anche quando le protagoniste fanno cose ridicole — come defecare sul tetto di un furgone — resta sempre in sottofondo una consapevolezza tragica: l’alcolismo è una gabbia senza sbarre. Che si continui a bere, anche dopo i collassi, gli svenimenti, gli ospedali, non è un eccesso comico: è la parte più vera e dolorosa del film. Nikki non edulcora nulla. L’alcolismo non è mai un’abitudine: è una trappola. E quando il tono resta leggero anche davanti all’autodistruzione, il disagio diventa riflessione.

Uno stato di realtà alterata

Il continuo stato di ebbrezza in cui versano tutti i personaggi non si limita a colorare i dialoghi o i gesti: deforma la percezione stessa del tempo e dello spazio. Il film assume così una consistenza ovattata, quasi onirica: i personaggi sembrano muoversi in una realtà sfocata, dove causa ed effetto si rincorrono senza mai toccarsi.

La narrazione non è lineare ma affogata nel sahti, scandita più dai bicchieri che dagli eventi. I dialoghi sono biascicati, afasici, a tratti surreali. L’intero film sembra avvolto in un fumo lento, in una nebbia post-sbornia da cui è difficile uscire.

È come se Nikki avesse voluto mostrarci il punto di vista interno di chi ha una dipendenza dall’alcol: un mondo dove tutto sembra normale, e proprio per questo profondamente distorto.

Il grottesco come verità del reale

Poi ci sono le scene grottesche, quelle che non ti aspetti e che ti restano addosso. Una sorella che si sveglia e fa i propri bisogni accanto all’altra, con la naturalezza di un rituale quotidiano. Una roncolata in testa a un cugino, data con la stessa leggerezza con cui si passa il sale a tavola. Il furgone trasformato in latrina, in una delle sequenze più degradanti e paradossalmente epiche.

Questi momenti non sono esagerazioni slapstick, ma esplicitazioni del disagio: il corpo, umiliato, diventa linguaggio. Il ridicolo non serve a far ridere, ma a raccontare una verità emotiva inaccettabile con altri mezzi.

Tra Tarantino e The Blues Brothers: un pulp del Nord Europa

A sorpresa, questo piccolo film finlandese condivide più di quanto sembri con il cinema di Quentin Tarantino. Non tanto per la violenza — che qui è minima — ma per l’uso dei dialoghi lunghi, seri e sfasati, spesso in situazioni degradanti o assurde, come mentre si beve senza sosta o si espletano funzioni corporali in gruppo.

Come in Pulp Fiction, la forza non sta negli eventi, ma nel modo in cui la serietà e l’assurdo convivono nella stessa inquadratura. Una conversazione sul niente, un silenzio improvviso, uno scoppio di aggressività casuale, tutto avviene con una freddezza grottesca che disarma e confonde.

Ma 100 litri di birra è anche un road movie sgangherato, e in questo ricorda The Blues Brothers di John Landis. Le due sorelle, come Jake ed Elwood, sono in missione: non per conto di Dio, ma per conto del sahti. E lungo la strada, si scontrano con una Finlandia surreale, rurale, popolata da relitti umani e rituali dimenticati, in cui la realtà sembra sempre sul punto di sciogliersi.

Una commedia dell’assurdo, ma vera

Alla fine, 100 litri di birra è una tragedia travestita da commedia. Ride del degrado, sì, ma non lo nasconde. Ci accompagna nella dipendenza con il passo incerto di chi non giudica, ma conosce. E riesce a fare qualcosa di rarissimo: raccontare l’alcolismo senza retorica, ma anche senza indulgenza, con uno sguardo grottesco, malinconico, lucidissimo.

Un film che sembra ridere dei suoi personaggi — e invece, con tenerezza feroce, li ascolta.

In fondo anche Tarantino, con C’era una volta a… Hollywood, ha abbandonato il crimine per raccontare una lenta fine: quella di un’epoca, di un’illusione. Nikki fa lo stesso con due donne, cento litri di birra e un’auto nelle campagne Finlandesi. L’assurdo resta, la violenza scompare, ma l’anima pulp — seppure in chiave finnica e silenziosa — è ancora lì.


Il 17 luglio arriva nelle sale italiane, distribuito da I Wonder Pictures100 Litri di birra (titolo internazionale 100 Litres of Gold), l’ultimo originale e divertente lungometraggio del regista finlandese Teemu Nikki, presentato in concorso alla Festa del Cinema di Roma 2024 e al Festival International du Film de Fribourg 2025.

Uscito a marzo in Finlandia, il film è diventato rapidamente il più visto dell’anno e a 10 settimane dall’uscita resta tuttora saldo tra i primi 5 posti al box office finlandese, al punto che la prestigiosa Hans Bubby, la casa di produzione di Dennis Lehane (Mystic River, Shutter Island, Gone Baby Gone, The Drop – Chi è senza colpa, La legge della notte), ne ha recentemente acquisito i diritti per un remake in lingua inglese. Il film, inoltre, sarà presentato in anteprima italiana il 10 giugno alla presenza del regista nell’ambito della 21ª edizione di Biografilm (Bologna, 6-16 giugno 2025), per poi approdare nei principali Festival europei: Emden-Norderney Filmfestival 2025, BIFAN 2025 ed Europe on Screen 2025.

Partendo dalla ricca tradizione legata alla produzione del sahti – una birra molto forte aromatizzata al ginepro, che si trova solo in Finlandia e che si produce preferibilmente in casa secondo metodi secolari – Nikki porta ancora una volta sul grande schermo una galleria di personaggi indimenticabili, catapultati in contesti grotteschi e situazioni esilaranti all’interno di una commedia assolutamente sui generis.

100 Litri di birra, film di Teemu Nikki


Il 24 ottobre il regista finlandese Teemu Nikki presenterà in concorso alla Festa del Cinema di Roma 100 Litri di birra (titolo internazionale 100 Litres of Gold), originale e divertente lungometraggio sulle dinamiche familiari e sulla ricca tradizione della birra artigianale finlandese, il sahti100 Litri di birra arriverà nelle sale italiane nel 2025, distribuito da I Wonder Pictures.

Nikki dimostra di essere un cineasta unico nel panorama contemporaneo per la sua capacità di raccontare storie originali e coinvolgenti allo stesso tempo, mescolando trovate ironiche a formule introspettive dal forte coinvolgimento emotivo. 100 Litri di birra non fa di certo eccezione e si aggiunge al cosiddetto “Teemu Nikki Universe”, un affascinante insieme di storie capaci di incantare il pubblico di tutte le età, scoperte e distribuite in Italia da I Wonder Pictures, e successivamente disponibili su IWONDERFULL Prime Video Channel.

L’anteprima alla Festa del Cinema è un’occasione per scoprire un’opera cinematografica di grande valore e immergersi nella cultura finlandese attraverso gli occhi di un regista mai banale che, con un pizzico di dark humor, stimola, diverte ed emoziona.

il regista Teemu Nikki
il regista Teemu Nikki

Teemu Nikki firma anche la regia del live action Snot and Splash – Il mistero dei buchi scomparsi, dal 14 novembre 2024 nelle sale italiane sempre con I Wonder Pictures; una commedia per tutte le età che segue le avventure dei litigiosi fratelli Snot e Splash. Nei mesi successivi il film sarà disponibile anche su IWONDERFULL Prime Video Channel, andando ad arricchire il catalogo di titoli del regista. Tra le prossime uscite in piattaforma, da segnalare anche il cortometraggio, ancora inedito in Italia, Pene d’attore (disponibile dal 15 ottobre) e l’acclamato lungometraggio La morte è un problema dei vivi (disponibile dal 30 ottobre).

Sinossi 100 Litri di birra
In un pittoresco villaggio del sud della Finlandia, due sorelle di mezza età, Taina (Pirjo Lonka) e Pirkko (Elina Knihtila), hanno promesso di dedicare diverse settimane alla preparazione di 100 litri della loro famosa sahti, una forte birra artigianale, in vista di un matrimonio di famiglia. Ma la birra si rivela deliziosa a tal punto che le due sorelle finiscono per berla tutta da sole. Mentre lottano con i postumi di una sbornia devastante, Taina e Pirkko vivranno una serie di esilaranti disavventure nel disperato tentativo di salvare il matrimonio e riconquistare il titolo di migliori produttrici di sahti del villaggio.

 


NOTE DI REGIA

100 litri di birra è un tributo alle piccole comunità e alla birra sahti. È una storia che mescola western, dark humor e tenerezza, che parla di orgoglio e amore per una birra della tradizione finlandese.

Vengo da Sysmä e il provincialismo è una parte importante della mia identità. Ogni volta che posso, faccio riferimento alle mie origini, al fatto che provengo da una famiglia di produttori di sahti. Il sahti si gusta durante il giorno di Midsummer (la Festa del Sole di Mezzanotte), a Natale, ai matrimoni, ai funerali o, semplicemente, per il piacere di farlo. Ha una reputazione leggendaria come bevanda capace di appagare pienamente, dare alla testa dopo pochi sorsi e rimescolare lo stomaco. Voglio mostrarvi il sahti come parte importante di una comunità e dell’identità dei personaggi principali, come il vino per gli italiani o la birra per i tedeschi.

Il bere non è un tema nuovo nel cinema finlandese, ma io voglio raccontare questa storia a modo mio, attraverso gli stilemi della black comedy. Il film non parla di alcolismo, ma delle sue cause. Voglio che il pubblico possa immedesimarsi nei personaggi principali e sia spinto a riflettere, tra una risata e l’altra, sul motivo di questa ilarità.”

Teemu Nikki


CAST & CREW

Paese: Finlandia, Italia
Formato: 2K,HD
Durata: 88min
Anno di produzione: 2024
Lingua originale: Finlandese

CAST

Pirkko / Elina Knihlä

Taina / Pirjo Lonka

Hauki-Hikkanen / Ville Tiihonen

CREW

Regista e sceneggiatore / Teemu Nikki

Produttore / Jani Pösö

Executive Producers / Jani Pösö, Teemu Nikki, Andrea Romeo, Timo T. Lahtinen

Cinematographer / Jarmo Kiuru

F.S.C. Production Designer / Maria Hahl

Editor / Jussi Sandhu

F.C.E. Sound Designer / Marco Biscarini, Alessio Vanni, Giovanni Tioli

Composer / Marco Biscarini

Costume Designer / Anna Vilppunen

Makeup Designer / Mari Vaalasranta

Assistant Director / Tuula Nikkola

Line Producer / Antti Pöllänen

Comunicazioni ufficiali, video e immagini dall’Ufficio Stampa IWonderfull, Golin Italy. Aggiornato il 6 giugno, l’11 e il 17 luglio 2025.

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