Nuova campagna di scavi presso il Santuario Nuragico di Santa Vittoria di Serri, nel c.d. Recinto delle feste
Dal 1 ottobre la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Cagliari ha dato avvio a una nuova campagna di scavi archeologici e di lavori di consolidamento e restauro nel santuario nuragico di Santa Vittoria di Serri, grazie a un finanziamento di € 111.557,18 € ottenuto a valere sulla ripartizione della quota dell’8 per mille dell’IRPEF a diretta gestione statale per l’anno 2016.
Localizzato sul margine orientale della Giara di Serri, altopiano basaltico al confine tra la Trexenta e il Sarcidano, il santuario di Santa Vittoria rappresenta ad oggi uno dei siti più importanti della Sardegna per la ricostruzione della protostoria dell’isola nell’età del Bronzo e del Ferro e per la conoscenza delle pratiche religiose delle popolazioni nuragiche. L’area conosce inoltre una continuità di frequentazione che perdura fino all’età altomedievale.
La scoperta del santuario risale al 1909, quando Antonio Taramelli diede inizio agli scavi archeologici nel sito che proseguirono a più riprese fino al 1931, portando alla luce la maggior parte delle strutture e degli edifici oggi noti e visibili, oltre a importanti reperti archeologici, molti dei quali attualmente esposti nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. Ulteriori interventi di scavo e restauro vennero condotti a partire dagli anni ‘60 dalla Soprintendenza Archeologica per le province di Sassari e Nuoro, da Ercole Contu, da Fulvia Lo Schiavo e da Maria Ausilia Fadda, a cui si sono aggiunti negli ultimi anni gli scavi in regime di concessione ministeriale realizzati dal Comune di Serri con la direzione del dott. Giacomo Paglietti.
Le indagini in corso interessano in particolare il cd. recinto delle feste, una vasta area situata nel cuore del santuario nuragico costituita da un muro di recinzione ellittico a cui si addossano vari ambienti a pianta circolare, un settore verosimilmente porticato e altre strutture ancora di non chiara definizione. Interpretato da Giovanni Lilliu come luogo di incontro delle genti nuragiche in occasione dello svolgimento delle cerimonie religiose, il complesso necessita indubbiamente di ulteriori approfondimenti di indagine, considerando in particolare che tutta la zona centrale risulta sostanzialmente non ancora scavata e di non facile lettura. L’obiettivo dei lavori in corso è infatti quello di verificare l’articolazione di questi spazi e di indagare, anche alla luce del progresso degli studi in ambito nuragico, la funzione di questo settore centrale nella topografia complessiva del santuario, evidenziando anche eventuali fasi di rioccupazione e frequentazione in età punica, romana e altomedievale.
Il potenziamento conoscitivo della storia del sito e il miglioramento delle condizioni conservative e del percorso di visita risultano fondamentali anche a fronte di un investimento in risorse umane ed economiche fatto negli anni dagli enti locali per garantire i servizi aggiuntivi e la fruibilità dell’area archeologica.
A tale scopo il complesso nuragico di Santa Vittoria assieme ad altri 18 siti archeologici, è stato inserito dalla Soprintendenza anche all’interno di un ulteriore finanziamento finalizzato alla definizione di un sistema museale delle aree archeologiche della Sardegna centro-meridionale, i cui lavori, per un importo complessivo di 3 milioni e mezzo di euro, sono in fase di aggiudicazione. Di questo, 448.686,34 € saranno destinati al proseguimento delle ricerche, al restauro e alla valorizzazione del sito di Santa Vittoria.
Per tutta la durata dei lavori, il cantiere di scavo archeologico sarà visibile al pubblico che visiterà l’area archeologica di Santa Vittoria.
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Il recinto delle feste fu scavato tra il 1929 e il 1931 da Antonio Taramelli, e definito dal Giovanni Lilliu come luogo dedicato alla collettività. Dopo degli interventi negli ultimi decenni da parte di Ercole Contu e Fulvia lo Schiavo, e grazie ad un contributo statale nell’ambito dei fondi a valere sulla ripartizione della quota dell’8 per mille dell’IRPEF a diretta gestione statale per l’anno 2016, è stato possibile programmare l’inizio di una prima campagna di indagine al fine di conservare, valorizzare e salvaguardare tutta l’area. La campagna di scavo è iniziata il primo ottobre del 2019 per un importo di 110.000 euro, grazie ad un progetto della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna che interesserà varie aree archeologiche della Sardegna.
Il progetto di scavo interesserà tutto il villaggio di Santa Vittoria, la prima parte di tale progetto è stata avviata il primo ottobre scorso e la seconda vedrà l’avvio nei prossimi mesi, grazie ad un progetto della Soprintendenza che interesserà varie aree archeologiche del Sud Sardegna.
L’area archeologica di Santa Vittoria di Serri si trova all’estremità sud-occidentale della Giara di Serri, in un’area di oltre venti ettari, solo in parte riportata alla luce a partire dal 1907 grazie alle prime campagne di scavo ad opera dall’archeologo Antonio Taramelli. Dagli studi è emerso che tale sito archeologico abbia goduto di una continuità insediativa, dal periodo nuragico fino all’età medievale, e può essere considerato un grosso e strategico centro religioso, con ampia valenza storico-culturale e artistica.
A partire dalle ore 11:30, nell’area archeologica di Santa Vittoria, verranno presentate le attività di scavo e ricerca nell’area dalla Soprintendente, la Dott.ssa Maura Picciau, della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna, insieme alle direttrici dello scavo, le Dott.sse Gianfranca Salis e Chiara Pilo, entrambe funzionare archeologhe nel medesimo ufficio, e Samuele Antonio Gaviano, Sindaco di Serri.
Altra novità di questo scavo archeologico è che il cantiere archeologico è aperto al pubblico: curiosi, turisti e comunità locale potranno vedere gli archeologi al lavoro.
Dichiarazioni del sindaco di Serri, Samuele Antonio Gaviano: “Continua l’attività di indagine nel Santuario nuragico di Santa Vittoria, e stavolta con un importante scavo curato direttamente dalla Soprintendenza in una delle sue aree più belle ed affascinati, il recinto delle feste. Siamo certi che anche questa campagna contribuirà a scrivere importanti pagine di storia del territorio e della Sardegna.
In questi anni l’Amministrazione comunale ha investito tante risorse per la salvaguardia, la promozione e lo studio di uno dei siti nuragici più importanti del Mediterraneo. Pubblicazioni, scavi, restauri, eventi, opere e infrastrutture per conoscere e far conoscere sempre di più il patrimonio del nostro territorio. E altre risorse importanti sono in arrivo per i prossimi mesi con il Piano Strategico: 250mila euro per nuovi stradelli, impianto di illuminazione e restauri, e 200mila euro per l’apertura del museo del territorio.”
Comunicati e foto dal Comune di Serri, lievemente adattati.