Seconda Edizione del Ricarica Foto Festival di Sustinente (MN)

FREMITI – Relazionarsi, interagire, agire

Ricarica Foto Festival 2024 poster


Si è concluso il 29 Settembre il Ricarica Foto Festival, la manifestazione fotografica nata con l’intento di promuovere la cultura e la socializzazione nei territori dell’Oltrepò Mantovano e del Destra Secchia attraverso la realizzazione di allestimenti fotografici, incontri, dibattiti e laboratori ospitati dai Comuni di Sustinente, Serravalle a Po e Villimpenta nel corso di tre weekend consecutivi.

La manifestazione, realizzata anche grazie al contributo di Fondazione Comunità Mantovana, ha offerto al pubblico la possibilità di visitare le mostre di importanti autrici e autori del panorama nazionale e riscoprire luoghi e angoli nascosti del territorio.

Il festival ha infatti consentito la riapertura di luoghi dimenticati e di riscoprire così la storia di strutture come l’Ex Cinema Adua di Sustinente o il Palazzo Sanmarchi-Pinchetti di Bastia di Sustinente. Così come di visitare incantevoli angoli di territorio quali il Borgo di Sacchetta di Sustinente o il Castello Scaligero di Villimpenta o i suggestivi spazi immersi nel verde e nella natura de La Conchiglia Onlus a Serravalle a Po.

I visitatori hanno potuto fruire gratuitamente delle bici messe a disposizione dal Consorzio dell’Oltrepò Mantovano per percorrere l’argine del Po e raggiungere la maggior parte delle mostre pedalando e godendo degli spazi aperti e dei panorami golenali.

Ottimo riscontro di pubblico per questa seconda edizione in particolare per la partecipazione agli eventi di approfondimento e musicali, ai dibattiti e alle attività laboratoriali inserite nella programmazione dei weekend.

Gli organizzatori hanno infatti voluto costruire una manifestazione che non fosse strettamente rivolta ai soli appassionati e professionisti del mondo fotografico, ma che potesse coinvolgere una platea eterogenea interessata a temi di attualità e approfondimento.

Gli incontri hanno così permesso di affrontare e approfondire tematiche legate alle relazioni (tema scelto per questa edizione 2024) come: l’indagine del sé, le dinamiche dei movimenti di protesta e delle manifestazioni in occidente, la situazione e il ruolo delle carceri in Italia, diversità e questioni di genere, inclusione sociale e integrazione. Ogni incontro ha visto la partecipazione di ospiti ed esperti e il confronto con il pubblico presente.

Da segnalare inoltre il lavoro specifico svolto dagli organizzatori nel quartiere Bastia di Sustinente, che ha visto – durante questa edizione – il concentrarsi di molteplici attività con l’intento di avviare dei processi rivolti all’integrazione e alla rigenerazione del quartiere. Il quartiere, infatti, ha subito in modo significativo negli ultimi quarant’anni il fenomeno dell’abbandono che affligge i territori della provincia mantovana e oggi vede il ripopolarsi attraverso l’arrivo di famiglie immigrate nel territorio.

Dato che la posizione periferica e defilata del quartiere non favorisce l’integrazione e l’interazione tra i residenti, gli organizzatori del festival hanno cercato di rendere Bastia il centro delle attività del festival realizzando ben 3 allestimenti all’interno del quartiere, proponendo visite guidate alle mostre (anche in collaborazione con il FAI), realizzando una festa di quartiere e attivando un laboratorio di Murales (che ha visto la partecipazione di 15 ragazze e ragazzi) in collaborazione con lo stabilimento del Gruppo Mauro Saviola che ha sede all’interno del quartiere.

Un festival dentro al festival interamente dedicato al quartiere e ai suoi residenti che ha visto grande partecipazione attiva e ha permesso di dare vita a momenti di convivialità e condivisione.

Un bilancio importante quello del Ricarica Foto Festival che ha riportato i territori e le persone al centro della scena, offrendo ai visitatori (provenienti dai comuni limitrofi ma anche da diverse regioni d’Italia) la possibilità di apprezzare le opere di importanti autori della fotografia contemporanea e di rivitalizzare spazi e territori che necessitano di attenzioni e risorse per scongiurare il rischio dell’abbandono e dello spopolamento.

Per chiudere una nota sull’assoluto spessore degli autori presenti a questa edizione 2024, da citare la mostra dedicata al ritrattista Efrem Raimondi cui è stato dedicato un incontro, nei suggestivi spazi del Castello di Villimpenta, che ha permesso di ripercorrere le tappe della sua carriera e il suo pensiero fotografico. Ma protagonisti del festival sono stati anche gli allestimenti dedicati alle immagini di Benedetta Falugi, Michele Lapini, Danilo Garcia di Meo, Alessandro Gattuso, Luisa Puntelli, Luana Rigolli, e Annalisa Ceolin. Autori selezionati dalla direzione artistica di Barbara Cannizzaro e Roberto Fava che si sono occupati anche della curatela del festival.

Il festival è stato possibile grazie al contributo di Gruppo Mauro Saviola, Studio Galli Ruggericonsulenti del credito ed Esterno Verde ed è stato patrocinato dal Consorzio Oltrepò Mantovano, dal FAI delegazione di Mantova, FIAF e dai comuni di Sustinente, Serravalle a Po e Villimpenta, nonché da Pro Loco Sustinente.

Gli organizzatori ringraziano chi ha sostenuto l’iniziativa e il pubblico per la fiducia e la grande affluenza, per un arrivederci alla prossima edizione e alle prossime iniziative che saranno tempestivamente annunciate tramite i canali ufficiali del festival: www.ricaricafotofestival.it ; fb | ig ricaricafotofestival.


Tema, autori e progetti

Si terrà dal 13 al 29 settembre 2024 la seconda edizione del Festival Fotografico dedicato alla rigenerazione dei territori rurali. Un festival diffuso che vede il coinvolgimento di alcuni comuni della bassa mantovana e che si tiene ogni due anni, a partire dal piccolo comune di Sustinente (MN).

Cosa significa rigenerazione rurale? Siamo sicuramente abituati a sentir parlare di rigenerazione urbana, ma il Ricarica Foto Festival, a differenza di molti altri festival, nasce e si sviluppa lontano dai centri urbani per dare voce ai territori rurali e delle province italiane: aree che soffrono il fenomeno dello spopolamento e dell’abbandono.

Occuparsi di rigenerazione rurale significa incentivare processi che favoriscano la riattivazione di quelle aree che, negli ultimi 60 anni, hanno visto un progressivo spopolamento con il conseguente sovraffollamento delle aree urbane e cittadine e il connesso eccesso di cementificazione. Significa anche riflettere sulla necessità di adottare uno stile di vita maggiormente sostenibile e di mettere nuovamente al centro le persone e le comunità, stimolando processi inclusivi e che favoriscano l’integrazione multiculturale.

Il Ricarica Foto Festival prova ad occuparsi di tutto questo attraverso il medium fotografico e l’allestimento di mostre autoriali selezionate con cura dal panorama contemporaneo nazionale,  affrontando per ogni edizione un tema differente interconnesso al macro-tema della rigenerazione.

Se la prima edizione, tenutasi nel 2022, ha visto al centro il tema del rapporto tra uomo, ambiente e territorio, quest’anno gli organizzatori hanno scelto di occuparsi del vasto universo delle relazioni: FREMITI – Relazionarsi, interagire, agire sarà infatti il titolo di questa edizione 2024.

La line up ufficiale degli autori è stata annunciata in questi giorni sui social e sul sito: saranno sette le mostre principali del festival, selezionate grazie alla direzione artistica di Roberto Fava e Barbara Cannizzaro, cui si affiancheranno altri sette progetti selezionati tramite call.

Seconda Edizione del Ricarica Foto Festival di Sustinente: le mostre

Scopriamo gli autori

Luisa Puntelli si avvicina da autodidatta alla macchina fotografica, trasformandola in un mezzo di ricerca di sé stessa e della propria identità. La sua ricerca si focalizza sull’autoritratto e sul viaggio nel tempo – tema ricorrente nei suoi progetti – in cui Luisa riesce ad estendere le proprie percezioni e ampliare le proprie visioni limitanti.

Il suo progetto, Out of Time, parla proprio della nostra relazione con il tempo. Strumento che ci permette di analizzare il passato come osservatori esterni come lei stessa dice:

stare fuori dal tempo, dà la possibilità di entrare nuovamente nel passato, da osservatori, per ritrovarsi e accoglierlo“.

© Luisa Puntelli

Fotogiornalista freelance di base a Bologna, Michele Lapini si interessa profondamente delle questioni sociali, politiche e ambientali: da alcuni anni documenta l’impatto della crisi climatica in Italia nei territori e nelle comunità locali, segue le lotte dei movimenti sociali e ambientalisti e lavora insieme ad alcune Ong documentando progetti di cooperazione internazionale, tutela dei diritti umani e ambientali.

Assalto al cielo è il nome del suo progetto e raccoglie una serie di immagini della sua attività di fotogiornalista e attivista durante le sue sessioni di documentazione dei cortei e dei movimenti di protesta. Attraverso le immagini di Lapini il Festival ha l’opportunità di addentrarsi e toccare da vicino molte delle tematiche e delle tensioni che caratterizzano l’epoca contemporanea.

© Michele Lapini

Nelle sue fotografie, analogiche e digitali, Annalisa Ceolin sviluppa una ricerca introspettiva, simbolica e metaforica. Allieva di Roberto Salbitani, Mimmo Jodice e Maria Pia Miani, ha preso parte a numerose mostre fotografiche in Italia e all’estero. Sue fotografie sono conservate presso archivi e fondazioni.

Annalisa ha realizzato numerosi reportage per il Comune di Venezia, tra cui quello del Carcere Femminile esposto in questa seconda edizione del Ricarica Foto Festival che si intitola La luna di vetro. Incentrato sulla relazione tra il dentro ed il fuori, la chiusura del carcere e la libertà del mondo esterno e le relazioni che si instaurano tra detenute e visitatori. Nel contesto del carcere la fotografia diventa il mezzo per evadere dal proprio vissuto e, attraverso l’immaginazione, sviluppare e rappresentare i propri sogni e desideri.

© Annalisa Ceolin

Benedetta Falugi è una fotografa indipendente che vive in Toscana. Il suo approccio con la fotografia avviene quasi casualmente, ha studiato fotografia attraverso vari workshop e come autodidatta e contemporaneamente ha cominciato una sua personale ricerca che si rivolge soprattutto ai luoghi che ama e alle persone che vi abitano affinando velocemente un proprio linguaggio e un proprio stile riconoscibile. Ha preso parte a numerosi festival fotografici con mostre, tenendo talk, letture portfolio e workshops sia in Italia che all’estero.

Il Cotone è un progetto nato in un quartiere residenziale che sorge nei pressi di un’acciaieria del distretto industriale di Piombino ed è focalizzato sulle relazioni di solidarietà che sono nate tra gli abitanti di questo quartiere, quasi isolato dal resto della collettività.

© Benedetta Falugi

Nata a Piacenza nel 1983, Luana Rigolli attualmente vive a Roma. È laureata in Ingegneria Civile, ma dopo qualche anno di professione preferisce raccontare con la fotografia cosa la circonda piuttosto che modificare il paesaggio con altre opere di ingegneria. La sua ricerca fotografica si muove prestando attenzione all’analisi storica e all’interazione uomo-paesaggio. Ha esposto i suoi lavori in diverse mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Ha pubblicato su varie riviste, come National Geographic, Mare, il Post, T Magazine del New York Times, Gestalten.

Isola degli Arrusi è il nome del suo progetto e si sviluppa a partire da una ricerca archivistica sugli uomini arrestati e mandati al confino sull’isola di San Domino (Tremiti) durante il governo fascista perché omosessuali. Il progetto ricostruisce fotograficamente i luoghi in cui questi uomini hanno vissuto mettendo in relazione il passato ed il presente, anche grazie ai numerosi documenti d’archivio.

© Luana Rigolli

Alessandro Gattuso è fotografo e filmmaker laureato all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Il suo primo corto Por Cuestion di Corazon vince il FestivalOmovies. Realizza il documentario Antonio degli scogli selezionato al TriesteFilmFestival, al Festival Italiano di Lisbona e menzione al NapoliFilmFestival. Nel 2021 è finalista del premio Zavattini e a Maggio 2024 lavora come restauratore della pellicola all’archivio Luce/Cinecittà. La sua ricerca è incentrata sulla cultura queer e sui racconti biografici.

Il suo progetto, Cosmi, sottolinea la capacità del corpo – superficie che funge da cerniera tra interno ed esterno – di farsi territorio liminale tra percezione individuale e sociale, tra rappresentazione e autorappresentazione. I giovani soggetti scelti ingaggiano una relazione con chi li osserva, in primo luogo il fotografo attraverso il suo obiettivo, ma in generale noi tutti che ci sentiamo chiamati in causa da questi sguardi, quasi sfidati a prendere atto di una nudità che non è solo fisica.

© Alessandro Gattuso

Ad Efrem Raimondi sarà dedicato uno spazio importante del Festival.

Nato a Legnano nel 1958, Efrem ha iniziato la sua carriera di fotografo nel 1980, con un reportage sul terremoto dell’Irpinia. Le prime collaborazioni cominciano pochi anni dopo, lavorando con riviste nazionali e internazionali: i suoi scatti sono stati pubblicati, tra gli altri, su GQ, Vanity Fair, Rolling Stone, Capital, Interni Magazine.

Per chi non avesse ancora scoperto la sua fotografia, riportiamo qui le sue parole in merito al concetto di biografia:

La biografia non è un animale intelligente. Non è roba seria …

Finché sei in vita almeno, che il più delle volte sei tu a fartela.

Quindi cominciamo col chiamarla autobiografia.

Inizia forse ad avere un minimo senso quando te ne vai, che se proprio se ne sente la necessità, sono altri a occuparsene. Accada o meno non lo saprai mai.

E questo è il vero vantaggio: non avere notizie di sé…

Il progetto che il Ricarica Foto Festival ha il piacere di esporre è Portrait for sales, attraverso cui Efrem parla della sua idea di relazione tra fotografo e soggetto.

Dall’86 col mio autoritratto in banco al 2015 con la nuca di Laura in iPhone.

In mezzo il tempo che mi ha permesso di ritrarre tanta gente. Diversa e un po’ dappertutto. Che in fondo il luogo non è mai così importante: uno studio a Los Angeles è come uno studio a Milano. O ad Anzano del Parco provincia di Como.

Neanche il nome del soggetto è importante. Mentre la persona sì.

Imprescindibile per restituire altro, che prima non c’era.

Che forse la riguarda marginalmente.

Mentre riguarda totalmente me.

Un ritratto, una fotografia appunto.

Ricarica Foto Festival seconda edizione Efrem Raimondi Portrait for sales
© Efrem Raimondi

A luglio è scaduta la deadline per l’invio dei progetti per le call, pensate per fotografi amatori e professionisti, che permettevano di esporre i propri progetti fotografici durante questa seconda edizione del Festival.

Gli autori selezionati dalla giuria sono:

  • Alice Muratore con Dove piovono cristalli
  • Rebecca Cenzato con Spettro visibile
  • Elisa Mariotti con A letter from home
  • Giulia Soul con Evoluzione della specie

Inoltre la direzione artistica ha deciso di selezionare Federico Baruffaldi con Angelo della nebbia e Federico Mauro con Nel segno di confine, il confine nel segno per il premio “Uno sguardo sul territorio”, mentre ad Iside Delazzari con il progetto Disagi va la menzione speciale “giovane talento”.

Trovate tutte le informazioni ed ulteriori aggiornamenti sul programma del Ricarica Foto Festival sul sito ricaricafotofestival.it

Ricarica Foto Festival seconda edizione Michele Lapini Alla Lotta
Seconda Edizione del Ricarica Foto Festival di Sustinente: scopriamo autori, progetti e il tema, Fremiti – Relazionarsi, interagire, agire. © Michele Lapini

Ricarica Foto Festival 2024 poster

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