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Kôji Yakusho

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Kôji Yakusho è uno degli attori più rispettati del cinema giapponese, noto per la sua capacità di interpretare una vasta gamma di ruoli in film che spaziano dalla commedia al thriller. È nato nel 1956 a Isahaya, nella prefettura di Nagasaki, con il nome Kōji Hashimoto ed è il più giovane di cinque fratelli. Dopo essersi diplomato nel 1974 alla Scuola Superiore di Tecnologia della Prefettura di Nagasaki, lavora presso l’ufficio municipale di Chiyoda, o “kuyakusho”, a Tōkyō, da cui successivamente trae ispirazione per il suo nome d’arte. Nel 1976, ammaliato dalla visione a teatro de I bassifondi con il famoso Tatsuya Nakadai, decide di diventare attore. Nei primi anni ’80 si impone all’attenzione del pubblico televisivo grazie a due serie di carattere storico per poi esordire sul grande schermo con Tampopo (1985), commedia culinaria di grande successo diretta da Jūzō Itami. È solo il primo di una lunga serie di film di successo al botteghino e di collaborazioni con autori affermati. Vale la pena di citare due tra gli ultimi film del maestro Shōhei Imamura, il drammatico L’anguilla nel 1997 e il grottesco Acqua tiepida sotto un ponte rosso nel 2001, entrambi presentati a Cannes, e il melodramma Lost Paradise di Yoshimitsu Morita, campione di incassi del 1997 in Giappone, secondo solo a La principessa Mononoke di Miyazaki. Dopo averlo visto recitare in Shall we dance?, commedia di successo su di un quarantenne che si scopre ballerino provetto, il regista Kiyoshi Kurosawa chiede di averlo come protagonista nel thriller psicologico Cure con cui si appresta a tornare al cinema dopo circa cinque anni di lavoro per il piccolo schermo. Il successo di critica del film e l’alchimia creatasi tra i due fanno di Kōji Yakusho il suo attore feticcio, comparendo negli anni successivi in altri sette titoli del regista. Dice di lui Kurosawa: “Penso che sia un grande attore. […] Può essere un individuo normale, ma può anche diventare un mostro, una persona di cui non si sa cosa stia pensando. In secondo luogo, ha la mia stessa età. Quindi i nostri punti di vista sono simili. Siamo sullo stesso piano come esseri umani.”6 Negli anni 2000 la fama di Kōji Yakusho non mostra segni di cedimento; l’attore continua ad alternarsi tra produzioni di diversa grandezza. Sul fronte dei blockbuster si può citare Lorelei: The Witch of the Pacific Ocean (2005) su di un sottomarino giapponese negli ultimi giorni della Seconda Guerra Mondiale, dove Yakusho interpreta il capitano Asakura. Nel parco delle grandi firme ricordiamo invece il legal drama Il terzo omicidio (2017) di Hirokazu Kore-eda dove interpreta un omicida reoconfesso, il film di samurai 13 Assassins (2010) dell’eclettico Takashi Miike e The World of Kanako (2014) di Tetsuya Nakashima dove presta il volto ad un ex detective caduto in disgrazia a causa di comportamenti violenti. Viene chiamato anche in due film hollywoodiani: il sontuoso Memorie di una geisha (2005), diretto dallo specialista di coreografie Rob Marshall, e il dramma esistenziale Babel (2006) di Alejandro González Iñárritu. Yakusho è diventato anche sodale del regista di animazione Mamoru Hosoda che, lo ha voluto, per il suo particolare timbro di voce, come doppiatore in ben tre film. Nel 2023 la popolarità dell’attore è cresciuta ulteriormente grazie all’interpretazione dell’addetto alle pulizie, silenzioso e contemplativo, del film Perfect Days. Girato a Tōkyō dal maestro del cinema tedesco Wim Wenders e subito osannato dalla critica, questo film ha valso a Yakusho il premio come miglior interprete al Festival di Cannes.

Testo da Double Line, Ufficio Stampa Lo Scrittoio.

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