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Roberto De Francesco

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Roberto De Francesco è nato a Caserta nel 1964. Si diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia nel biennio 1986/87. Il suo primo film da protagonista è “Il grande Blek” di Giuseppe Piccioni. Da sempre si divide tra teatro, cinema e televisione. In teatro, dopo esser stato socio fondatore della compagnia Teatri Uniti di Napoli, lavora costantemente a spettacoli diretti da Mario Martone, Toni Servillo e Andrea Renzi (come “Rasoi”, “Il Misantropo, “Riccardo Secondo” fino ai più recenti “Carmen”, “Il diario di un pazzo” e “Morte di Danton”. Sempre in teatro collabora spesso con Carlo Cecchi, prima nella trilogia Shakespeariana poi nel “Tartufo” di Moliere e anche nel “Sik Sik” di Eduardo De Filippo, autore affrontato anche in “Sabato Domenica e Lunedi, per la regia di Toni Servillo. Nel cinema lavora tra gli altri con Autori come Stefano Incerti, Francesco Calogero, Pasquale Pozzessere, Riccardo Milani, Nanni Moretti, Marco Bellocchio, Gianni Amelio, Paolo Sorrentino e recentemente Joe Wright (“M”). È stato candidato nel 2017 come miglior attore non protagonista ai David di Donatello per le “Ultime cose” di Irene Dionisio e ai Nastri d’Argento con “Il sindaco del rione Sanità” di Mario Martone. Nel 2014 ha vinto il premio come miglior attore al Noir, Festival Internazionale di Courmayeur, con “Neve” di Stefano Incerti. Tra gli altri riconoscimenti, la Targa d’Argento a S. Vincent e migliore attore al festival di Bellaria per “Il Verificatore” di Stefano Incerti. Roberto De Francesco ha realizzato come regista cortometraggi fra i quali “Pugni nell’ aria” (Venezia 1999) e “Stanze e versi”, sulla poeta Patrizia Cavalli. Recentemente, dopo aver girato “Glory hole” di Romano Montesarchio (Festival Shangai 2024), partecipa a “L’orto americano” di Pupi Avati.

Testo dagli Uffici Stampa 01 Distribution, PuntoeVirgola MediaFarm.

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