Babylon è il nuovo film del regista statunitense Damien Chazelle (Premio Oscar per La La Land). La pellicola, distribuita dalla Eagle Pictures, è arrivata in Italia il 9 gennaio 2023 incassando all’incirca 540.137 euro al botteghino. Il film ha avuto alle spalle una grandissima campagna pubblicitaria che ha permesso agli spettatori di tutto il mondo di entrare subito in contatto con l’atmosfera che permeerà l’intera pellicola.

Babylon
La locandina del film Babylon, di Damien Chazelle

Babylon: trama

Los Angeles, 1926. L’immigrato messicano Manuel Torres (Diego Calva) lavora come assistente per un produttore di Hollywood. Durante un baccanale sfrenato presso la villa del produttore, Manuel incontra il famoso attore del muto Jack Conrad (Brad Pitt), la ballerina lesbica di cabaret, Lady Fay Zhu (Li Jun Li) e un’aspirante attrice proveniente dal New Jersey di nome Nellie LaRoy (Margot Robbie). Nel 1926 l’unico cinema conosciuto è il cinema muto. Gli attori devono avere una mimica facciale esasperata ed una gestualità estrema. I registi possono dare indicazioni e sbraitare dietro la macchina da presa. Manuel è catturato da questa frenesia e da questo costante caos, fatto da set in esterno, carrelli improvvisati con automobili e attori elevati a degli Dei.
Tuttavia, con l’arrivo del 1927 tutto cambia per sempre. Nei cinema giunge Il cantante di jazz di Alan Crosland. Gli spettatori vogliono impadronirsi del suono, l’immagine fine a se stessa non è più sufficiente. Hollywood è costretta ad adeguarsi, affiancando al regista il tecnico del suono e i primi rudimentali strumenti per registrare il suono in presa diretta. Gli attori si scoprono incapaci di recitare con la voce e imparare battute a memoria in breve tempo. I protagonisti del film si troveranno in un’epoca nuova che pare non appartenere loro.

Babylon

Il cinema muto: caos sonoro

Babylon si potrebbe dividere in due parti: il cinema muto e il cinema sonoro. La prima parte totalmente dedicata all’industria hollywoodiana nel 1926 è caratterizzata da un totale abuso di suoni. Il film inizia con il caos del baccanale dove noi spettatori ascoltiamo ogni suono: il tintinnio dei bicchieri di cristallo, lo sgorgare dell’alcool, la musica jazz che fagocita l’intero ambiente, il barrito dell’elefante usato come attrazione, le urla di piacere del sesso praticato in sala, i conati di vomito della gente e le grida di terrore/piacere. Paradossalmente, amplificare i suoni è l’unico modo per poter descrivere l’epoca del cinema muto. Storicamente parlando, l’euforia che creò la nascita di Hollywood non è paragonabile con altri eventi storici.

Improvvisamente, da quelle baracche costruite in fretta e furia sui colli di Los Angeles spuntarono fuori milioni e milioni di dollari. Non solo, quelle baracche diedero vita al divismo, un concetto inesplorato sino ad allora. Nemmeno i cantanti o gli attori di teatro avevano sperimentato qualcosa di simile. Gli attori di Hollywood si ritrovarono improvvisamente a guadagnare quasi 50.000 dollari a settimana. Da attori divennero divinità, con una vasta gamma di seguaci fedeli che li veneravano. In un certo senso, Hollywood divenne un Olimpo moderno. In Babylon questo viene rappresentato in modo eccelso anche grazie alla scelta registica di Chazelle di alternare piani interi a primissimi piani. Attuando questa scelta registica, ovvero passando al grande al piccolissimo, si permette allo spettatore di affiancare la propria percezione dell’ambiente alla percezione del protagonista che vede e vive quella determinata sensazione. Facendo ciò ci sembra di essere lì, in mezzo a quel devastante baccanale.

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Il cinema sonoro: il silenzio

Dal 1927 in poi le cose cambiano. L’esuberanza pare aver ceduto il passo alla cautela. Gli studios sono spaesati come lo sono registi e attori. Girare un film sonoro non è facile, al contrario è estenuante, puntiglioso e delicato. I microfoni sono posizionati in un preciso luogo dove l’attore dovrà sostare per recitare la battuta. I primi microfoni sono ipersensibili. I tecnici devono camminare o scalzi o con scarpe di gomma e chi si ritrova una protesi alla caviglia non può muovere il piede mentre si gira. Per enfatizzare un unico suono, se ne censurano altri cento.

Attori come Jack Conrad e Nellie LaRoy diventano superflui. La voce improvvisamente ha la stessa importanza della mimica facciale. Jack, però, non sa minimamente impostare la voce. Nellie è totalmente sguaiata ed ha un’intonazione sempre piatta e poco comunicativa. Con il cinema cambia anche il periodo storico. La trasgressione dei ruggenti anni ’20 cede il passo al proibizionismo degli anni ’30. Ad Hollywood arriva il Codice Hays per la moralità. Non si punta più sulla sessualità, sugli sketch scollacciati o sugli attori machi. Il cinema deve rappresentare altro per poter stare al passo con la Storia. Questo cambiamento repentino, sfortunatamente, causò una vera e propria strage. Molti attori, abituati alla fama ottenuta grazie al cinema muto, si suicidarono. Altri artisti si rifugiarono nell’alcool, perdendo tutti i loro risparmi sui tavoli da gioco. Tutto ciò, però, avvenne nel totale silenzio. Improvvisamente nessuno si ricordava più di queste personalità ormai obsolete. Tuttavia, come dice una giornalista al personaggio di Jack Conrad, in un certo senso lui vivrà per sempre perché impresso su pellicola. Ma sarà poi così?

Babylon e la damnatio memoriae del cinema muto

Il grande pregio di Babylon è quello di dar forma e voce ad un periodo storico troppo spesso dimenticato. Scavando tra gli archivi delle cineteche, scopriamo che quasi l’80% del cinema muto è andato perso. La maggior parte delle attrici o degli attori furono allontanati da Hollywood poiché ritenuti d’intralcio per il progresso. E Hollywood non si limita ad allontanare l’attore dal set, Hollywood ti rimuove dalla Storia. Persino coloro che potremmo denominare i sopravvissuti sono nomi sconosciuti ai più: Lillian Gish, Mary Pickford, Douglas Fairbanks, Robert Harron, Alla Nazimova, Gloria Swanson, Harry Langdon. Questi sono solo alcuni dei nomi di performer definiti divi tra gli anni ’10 e ’20 del ‘900. Quanti di questi nomi lo spettatore medio odierno conosce? E perché se si fanno nomi come Marilyn Monroe, Audrey Hepburn, Paul Newman, Humphrey Bogart, Ingrid Bergman, Gregory Peck, ecc. lo stesso spettatore saprà bene o male chi sono state queste persone?

A questa domanda si potrebbero dare tante risposte. Quella storica ci dice che Hollywood ha voluto consciamente eliminare questo suo mezzo di storia. Questa ipotesi è confermata anche dalle reazioni che il bel Bosco di Agrifogli ha avuto nel corso degli anni nei confronti dei film che hanno tentato di parlare del cinema muto e della sua fine. Billy Wilder fu accusato di essere un bastardo da Louis B. Mayer durante la promozione di Viale del tramonto. Cantando sotto la pioggia su salvato grazie al suo registro più “leggero”, grazie alla scelta di farne un musical. Oggi Babylon si vede nuovamente ignorato e criticato. Babylon non è un film perfetto e probabilmente nemmeno punta ad esserlo. Tuttavia, questo potrebbe davvero essere un film importante per dar voce ad un passato che da troppo tempo si cerca di dimenticare.

SCRITTO E DIRETTO DA
Damien Chazelle

PRODOTTO DA
Marc Platt, p.g.a., Matthew Plouffe, p.g.a., Olivia Hamilton, p.g.a.

PRODUTTORI ESECUTIVI
Michael Beugg, Tobey Maguire, Wyck Godfrey, Helen Estabrook, Adam Siegel

CAST
Brad Pitt, Margot Robbie, Diego Calva, Jean Smart, Jovan Adepo, Li Jun Li, P.J. Byrne, Lukas Haas, Olivia Hamilton, Tobey Maguire, Max Minghella, Rory Scovel, Katherine Waterston, Flea, Jeff Garlin, Eric Roberts, Ethan Suplee, Samara Weaving, Olivia Wilde

Foto dagli Uffici Stampa Eagle Pictures, Paramount Italia.

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