FLAMINIA, ESORDIO ALLA REGIA PER LA STAND UP COMEDIAN MICHELA GIRAUD 

ARRIVA AL CINEMA DALL’11 APRILE 2024

Leggi qui la recensione di Francesca Barracca (4 aprile 2024)
Leggi qui le informazioni ufficiali sul film

Flaminia Michela Giraud

Flaminia Michela Giraud
il poster del film

In una Roma Nord per lo più borghese, la più degna rappresentante della categoria “mitomani arricchite” è senz’altro Flaminia, protagonista indiscussa dell’omonima commedia.

Circondata da apparenze e ipocrisie, Flaminia rappresenta una grande fetta di quella nuova generazione di trentenni che deve destreggiarsi tra ciò che bisogna essere per compiacere gli altri e ciò che, invece, si vorrebbe davvero. Dipinta come donna fissata con dieta, vestiti e superficiale in varia maniera, pronta a sposare un uomo che non ama pur di permettere alla propria famiglia di legare il proprio nome a quello di una famiglia più in vista, Flaminia è tuttavia un personaggio ironico, che fin dalle prime battute rende evidente il contrasto con gli altri personaggi e, più in generale, con il mondo che la circonda.

Portandosi dietro alcuni tratti che ben si addicono a una stand-up comedian qual è la sua interprete, la stessa Michela Giraud ci tiene, però, a precisare che “Flaminia non farebbe mai stand-up comedy”, o almeno non la Flaminia che lo spettatore conosce nella prima parte del film: troppo presa dall’essere all’altezza della società in cui vive, dai preparativi del matrimonio, il suo sarcasmo è funzionale a empatizzare con quello che in realtà si rivelerà il suo dramma interiore e che passa attraverso il rapporto con la sorella Ludovica.

È in quest’ultimo, infatti, che tra alti e bassi Flaminia rivela e forse ritrova se stessa, scoprendo una vulnerabilità e la contempo una forza di volontà che non può più nascondere. La svolta inaspettata del film sta tutta qui, nel passaggio dal tono scanzonato e stereotipato della commedia pop (che strizza l’occhio ai temi più contemporanei della nostra epoca) ai toni più drammatici che emergono nel mettere in scena le difficoltà del relazionarsi con una rappresentazione della diversità, qui evidenziata da un aspetto dello spettro autistico..

In particolare, la stessa regista ha sottolineato come del personaggio di Ludovica, liberamente ispirato a quello di sua sorella Cristina (alla quale è dedicata la stessa pellicola), abbia voluto mettere in rilievo, appunto, soltanto una parte, quella più “favolistica” di un mondo molto più complesso come quello dell’autismo.

Del resto, l’esigenza di questo esordio in regia nasce proprio dal desiderio di raccontare questa storia. Se nel corso del film non si vedono virtuosismi da un punto di vista tecnico è anche per questo: Michela Giraud ha messo in campo le sue competenze, apprendendone in prima persona altre, affidandosi a una squadra di sceneggiatori e produttori che le permettesse di “rischiare tutto”, com’è abituata a fare nella stand-up comedy.

Senza filtri e libera, proprio come la stessa amata attività da comica, è anche la narrazione che non manca di momenti esilaranti e tragicomici, per lo più messi in scena da Lucrezia Lante Della Rovere nei panni dell’intransigente madre di Flaminia, o da Rita Abela nei panni di Ludovica, alle prese con i suoi “disastri”. A proposito della sua performance per un personaggio che definisce “disarmante perché disarmato”, l’attrice di teatro ha sottolineato il grande aiuto offertogli proprio da Michela Giraud in qualità di guida, che le ha tuttavia concesso piena libertà di interpretazione. È significativo, infatti, che Rita e Cristina si siano incontrate soltanto una volta durante le riprese.

Ad ogni modo, tra scene divertenti e momenti commoventi che esaltano il valore dei legami familiari, dell’affetto, dell’empatia e dell’amore, l’esordio cinematografico di Michela Giraud funziona, pur tra scelte narrative talvolta prevedibili e archetipi, come il viziato cocainomane, la famiglia arricchita, la comunità che maltratta la diversità, non del tutto traditi. Insomma, anche se la tentazione di sintetizzare la pellicola con la massima “fa ridere, ma anche riflettere” è dietro l’angolo, è in effetti ciò che Flaminia fa nei confronti dello spettatore: suscitando il sorriso, invita a ben più di una riflessione sulla società contemporanea e la vita dei millennial.


FLAMINIA, il primo film di e con Michela Giraud, arriva al cinema dall’11 aprile 2024 distribuito da Vision Distribution. Nel cast: Michela Giraud, Rita Abela, Antonello Fassari, Nina Soldano, Edoardo Purgatori, Catherine Bertoni de Laet, Ludovica Bizzaglia, Francesca Valtorta, Fabrizio Colica e con Lucrezia Lante Della Rovere.

Sceneggiato dalla stessa Giraud con Francesco MarioniGreta Scicchitano e Marco Vicari, la stand up comedian ne è anche protagonista nei panni della giovane donna piena di ambizioni e prossima al matrimonio che dà il titolo al film. Per la sua opera prima Giraud sceglie un tono spensierato e sagace per raccontare una storia che affronta temi importanti e delicati, rivelando un altro lato della sua sensibilità di artista.

Prendendo spunto dalle difficoltà e dalle ipocrisie che si celano dietro le porte delle case borghesi Michela Giraud ci racconta una storia divertente e toccante e se qualcuno vi dirà che è una storia vera, non credetegli.

Il film è una produzione Eagle Original Content Pepito Produzioni in collaborazione con Vision Distribution e con Prime Video.

SINOSSI:

Flaminia De Angelis è tutto quello che una ragazza di Roma Nord dev’essere: sorridente, ossessionata dalla forma fisica e soprattutto ricca o meglio arricchita. Sotto la pressione di sua madre Francesca, sta per sposare Alberto, il figlio di un importante diplomatico regalando all’intera famiglia la tanto agognata scalata sociale.

Tutto è pronto per il grande evento quando nella vita patinata di Flaminia piomba Ludovica, la sua sorellastra, un uragano di complessità dal cuore ingestibile. Trentenne nello spettro autistico, Ludovica irrompe nella vita di Flaminia con la forza di un terremoto, mettendo a nudo tutte le ipocrisie con cui Flaminia crede di convivere benissimo. Proprio quando la convivenza delle sorelle fa riaffiorare il sentimento di un rapporto dimenticato, un evento inaspettato mette di nuovo a repentaglio tutto.

NOTE DI REGIA

Flaminia è la mia opera prima, un film che ho voluto fortemente perché avvertivo la necessità di raccontare una storia che mi permettesse di mostrare diverse sfaccettature di me stessa, ma anche del mondo in cui sono cresciuta e che tuttora è parte della mia vita.

L’occasione per me di poter vivere questa esperienza totalmente nuova, di sceneggiatrice, regista e attrice protagonista, mi ha dato la possibilità di mettere in gioco la chiara visione ironica e allo stesso tempo complessa dei personaggi della mia storia e che sono ispirati, nel bene e nel male, a situazioni che ho ricostruito partendo da una realtà che ben conosco.

Era molto importante per me delineare la parabola di un personaggio che avesse apparentemente accettato un chiaro contesto sociale, familiare e lavorativo – senza però, come in tutte le favole, rendersi conto di esserne prigioniera – messo in discussione da un elemento esterno, capace di insinuare il dubbio nella protagonista e di rivoluzionare i suoi punti di vista.

Così ho realizzato un film nel quale spero che le persone della mia generazione si possano in qualche modo riconoscere e per certi versi anche consolare. Così è stato per me, che ho visto questo progetto trasformarsi piano piano in qualcosa di molto personale, soprattutto nel rapporto tra le due sorelle.

Ovviamente ho cercato di mettere a servizio del film anche la mia esperienza di stand up comedian e credo che molti aspetti della storia rispecchino non solo il mio stile narrativo, ma anche quello estetico su cui ho insistito particolarmente. L’immagine del film ne è un esempio, a partire dai colori fino ad arrivare ad un’attenzione particolare per i costumi, così direttamente connessa all’andamento della storia. Anche la scenografia e i luoghi sono stati pensati con il preciso obiettivo di sottolineare i forti contrasti al centro del film.

Un altro punto importante per me è stata la varietà e l’alternanza nelle scelte musicali: fossero esse di composizioni originali o di brani editi, abbiamo spaziato dal rock alla musica più classica – come Emozioni di Lucio Battisti, che per me è stato un onore poter inserire nella versione cantata da mia sorella, quella vera. Abbiamo lavorato anche ad adattamenti ben precisi e ricercati come ulteriore sottolineatura del sarcasmo, dell’ironia e, più in generale, di tutti i toni del film.

Una menzione poi al cast: ho avuto la possibilità di lavorare con grandi professionisti, che ho fortemente voluto e che mi hanno restituito anche più di quanto avessi immaginato quando li ho scelti. È stata una fortuna poter dirigere ognuno di loro e instaurare un rapporto di scambio e confronto che ha permesso al film di evolvere man mano che prendeva vita, dandomi l’occasione di vedere realizzati in carne e ossa personaggi inizialmente solo tratteggiati, ideati in fase di sceneggiatura.

Ho avuto inoltre la fortuna di avere sia una squadra di scrittura che una squadra tecnica eccezionale messa a disposizione dalla produzione che mi ha supportata in ogni momento. È stata per me un’esperienza nuova e importante, condivisa con grandi professionisti che ogni giorno mi hanno aiutata e messa nella condizione di realizzare un traguardo artistico di cui mi sento molto fiera.

Michela Giraud

CAST ARTISTICO

Flaminia

Michela Giraud

Ludovica

Rita Abela

Guido Maria

Antonello Fassari

Jacqueline

Nina Soldano

Alberto

Edoardo Purgatori

Vittoria

Catherine Bertoni De Laet

Costanza

Ludovica Bizzaglia

Diletta

Francesca Valtorta

Dr. Marini

Fabrizio Colica

Francesca

Lucrezia Lante Della Rovere

Edoardo

Andrea Purgatori

Agenore

Saverio Raimondo

Tommaso Boldrini

Stefano Rapone

Daniele

Daniele Tinti

CAST TECNICO

Regia di

Michela Giraud

Soggetto di

Michela Giraud

Sceneggiatura di

Michel Giraud, Francesco Marioni, Greta Scicchitano,

Marco Vicari

Prodotto da

Giuseppe Saccà e Stefano Basso per Eagle Original Contentt, Agostino Saccà per Pepito Produzioni

Una produzione

Eagle Original Content e Pepito Produzioni

in collaborazione con Vision Distribution e con Prime Video

Organizzatore Generale

Giuseppe Giglietti

Fotografia

Manfredo Archinto A.I.C.

Montaggio

Ilenia Galasso

Aiuto Regia

Giuseppe Costantino

Casting Director

Sara Casani U.I.C.D., Florinda Martucciello U.I.C.D.

Scenografia

Maurizia Narducci

Fonico di presa diretta

Massimo Simonetti

Costumi

Valentina Rossi Mori

Musiche

Fabio Frizzi

Edizioni Musicali

Bixio C.E.M.S.A., Eagle Original Content, Pepito Produzioni

Durata film: 1.38.10

Film liberamente ispirato a FLAMINIA, un racconto di Michela Giraud, tratto da “TEA” di Daniela delle Foglie, Laura Grimaldi, Michela Giraud e Serena Tateo pubblicato in Italia da HarperCollins Italia

Testi, video e immagini dagli Uffici Stampa Vision Distribution, Boom PR.

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