LA BAMBINA SEGRETA, film di Ali Asgari
(Iran/Francia, 86 minuti)
AL CINEMA DAL 19 SETTEMBRE 2024
Il film La bambina segreta di Ali Asgari arriverà nelle sale italiane dal 19 settembre 2024, grazie a Cineclub Internazionale Distribuzione.
Il film, che ha ricevuto il patrocinio di Amnesty International Italia, uscirà al cinema in occasione dell’anniversario della morte di Mahsa Amini, donna iraniana deceduta il 16 settembre 2022 in seguito all’arresto per la mancata osservanza della legge sull’obbligo del velo.
Presentato nella sezione Panorama al Festival di Berlino 2022, è il secondo lungometraggio del regista iraniano Ali Asgari, che realizza un nuovo film dedicato all’Iran contemporaneo e alla generazione dei millennial che lo abitano, in lotta per il riconoscimento dei loro diritti in uno Stato repressivo, stavolta partendo dal coraggio di una ragazza madre che dovrà ricorrere a misure estreme per nascondere la figlia illegittima ai propri genitori. La giovane protagonista Fereshteh si ritroverà così a vagare per le strade di Teheran alla disperata ricerca di qualcuno che possa occuparsi per un po’ della sua bambina di appena due mesi, facendo emergere l’isolamento e la subalternità della donna in un sistema repressivo.
L’odissea di Fereshteh ci porta sotto la pelle della capitale iraniana, mostrandoci un meraviglioso ritratto di una donna nell’Iran odierno, e come le giovani stiano trovando il coraggio di mettere in discussione il regime teocratico e di staccarsi dal patriarcato.
SINOSSI
Fereshteh studia e lavora in una tipografia a Teheran. Quello che i genitori non sanno è che ha una figlia illegittima (secondo le leggi iraniane) di due mesi. Quando il padre e la madre le annunciano una visita a sorpresa Fereshteh deve trovare alla bambina un altro posto per la notte. Normalmente non sarebbe un problema ma con il fiato sul collo il piano si rivela difficile. Con l’aiuto della sua sveglia compagna di stanza Atefeh, Fereshteh si lancia in un’odissea per la città.
Testo, video e immagini dall’Ufficio Stampa Di Milla Macchiavelli.