10 Settembre 2014 – In seguito al ritrovamento del relitto di una delle due navi della spedizione perduta di John Franklin nell’Artico, si torna a parlare del possibile avvelenamento da piombo per i membri della stessa. Le latte contenenti le provviste, infatti, presentavano alti livelli del metallo, durante l’analisi condotta dalla McMaster University nel 2009.
I livelli di piombo rilevati sono stati definiti “fuori scala” dalla professoressa Fiona McNeil, e ritrovati sia sul coperchio delle latte che nella zuppa nelle stesse esse contenuta. La latta esaminata durante queste ricerche è stata ritrovata sull’isola di Dealy, e pur appartenendo alla spedizione inviata nel 1852 per ritrovare quella di Franklin, secondo gli studiosi della McMaster University sarebbe stata virtualmente identica a quelle consumate dagli uomini di Franklin alcuni anni prima.
Quindici anni prima (rispetto al 2009), gli studiosi dell’Università McMaster avevano esaminato i livelli di piombo nelle ossa di alcuni appartenenti alla spedizione di Franklin, rilevando come gli stessi fossero superiori a quelli in qualsiasi altro essere umano.
La ricerca contribuirebbe a dipanare i dubbi circa le cause della morte di Sir John Franklin e del suo equipaggio, che perirono durante la ricerca del Passaggio a Nord Ovest.
L’equipaggio delle due navi della spedizione di Sir John Franklin morì per una serie di cause: ipotermia, polmoniti, forse tubercolosi, scorbuto, avvelenamento da piombo dovuto alle lattine utilizzate per il cibo o all’acqua (c’è stata discussione sul punto, fino ad oggi). I sopravvissuti praticarono anche il cannibalismo. I corpi di alcuni dei membri della spedizione vennero ritrovati già nel 1988, conservati dal permafrost.
Nel frattempo, ancora nessuno si è pronunciato sul relitto, che potrebbe essere quello dell’HMS Erebus o dell’HMS Terror.

Link: McMaster University; The Globe and Mail
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