Lettere minuscole, l’esordio di Ilaria Grando

Ilaria Grando esordisce con “Lettere minuscole” per la casa editrice TerraRossa edizioni. Un memoir fulminante, coraggioso, frammentato nella forma per avvicinarsi a un’attività diaristica, dove il contenuto fondamentale che tiene insieme i pezzi è il dolore: pungente, viscerale, corrosivo.

Lettere minuscole” presenta una protagonista sull’orlo del baratro, tra una salute mentale precaria, aiutata spesso da psicoterapia e farmaci, e momenti di grazia, in cui si riconosce la bellezza degli attimi magici di un pensiero in fuga, che scappa da sé e dal mondo, da un Paese all’altro, per toccare continenti, città, frontiere lontane e vicine, tornando però sempre al centro, a Venezia, dove la Grando ha studiato e si è laureata.

la copertina del romanzo Lettere minuscole, di Ilaria Grando, pubblicato da TerraRossa Edizioni (2025). Foto di Ilaria Parlanti
la copertina del romanzo Lettere minuscole, di Ilaria Grando, pubblicato da TerraRossa Edizioni (2025). Foto di Ilaria Parlanti

Molti sono i nomi che si fanno in questi frammenti di diario: i nomi maschili sono indicati con semplici lettere minuscole dell’alfabeto, da qui il titolo, perché, a mio avviso, sono portatori di un amore tossico, malato dai germogli di una pianta oscura, quella della colpa, dell’accusa, “Tu sei matta, sei malata!” Quando l’unica cosa che vuole la protagonista è ricevere affetto, amicizia, la purezza di un sentimento che si riconosce nel fare l’amore e non il sesso.

È un atto magico, quello di leggere quest’esordio, ti sconvolge il cuore nel petto perché soffri insieme a Ilaria, insieme a quelle parole crude, a quei pianti dalla psicologa, all’ubriachezza in mezzo alle strade e a quei silenzi che vorrebbero invece vomitare parole, scuse, lumi di candore.

È un buio che assale senza luna e senza stelle, quello di “Lettere minuscole”, dove però si controbilancia la speranza per un futuro migliore, in un libro che, come la vita, Ilaria sta scrivendo, frammento dopo frammento.

Per le lettere maiuscole ci vuole coraggio, pronunciarle vuol dire imparare a diventare adulti, a fronteggiare le catastrofi dell’animo e nessuno, in cuor suo, è ancora pronto, ci deve arrivare piano, strisciando a terra, consumato, prima di mollare la presa.

Un riconoscimento particolare va allo stile di quest’esordio, perché ogni frase è architettata secondo una musicalità precisa, il ritmo che diventa melodia, le rime interne baciate che portano le parole a trasformarmi in ritornelli, in una canzone che è quella del cuore, del dolore, di una sofferenza che canta amara la battaglia della psiche.

Ogni frammento è breve, si fa leggere voracemente mentre ci immergiamo scalzi e in punta di piedi nella pozza di questa tristezza, per bere la stessa acqua e pensare che tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo sentiti scarnificati dagli altri, dall’amore che non ci hanno dato, dall’indifferenza che ci ha ridotto a essere le lettere minuscole di un capitolo breve della loro esistenza.

la copertina del romanzo Lettere minuscole, di Ilaria Grando, pubblicato da TerraRossa Edizioni (2025)
la copertina del romanzo Lettere minuscole, di Ilaria Grando, pubblicato da TerraRossa Edizioni (2025)

Il libro recensito è stato cortesemente fornito dalla casa editrice.

Write A Comment

Pin It